angela merkel giuseppe conte

VEDRETE: DOMANI IN EUROPA TUTTI DIRANNO CHE HANNO VINTO – IL CONSIGLIO EUROPEO DI OGGI FINIRÀ COME AL SOLITO A TARALLUCCI E MES: SARÀ ABBASTANZA VAGO E CI SARÀ DENTRO TUTTO, E QUINDI NIENTE – CONTE, CHE NON PORTA MANCO UNA PROPOSTA FORMALE, DIRÀ DI AVER OTTENUTO GLI EUROBOND, CHE OVVIAMENTE NON CI SARANNO. ANGELONA MERKEL ORMAI SI È RASSEGNATA SUL RECOVERY FUND DA MILLE MILIARDI, MA SARÀ AGGANCIATO AL BILANCIO SU CUI I PAESI LITIGANO DA 2 ANNI. CON IL RISCHIO DI NON VEDERE UN EURO PRIMA DI GENNAIO E DOVER ACCEDERE AL MES PER UN’ELEMOSINA DA 36 MILIARDI

 

 

Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

CONTE MERKEL SANCHEZ MACRON

Il vertice dei leader europei di oggi deve finire in modo abbastanza vago da non tenere svegli la notte gli elettori tedeschi, ma in modo così preciso da addormentare almeno un po' i mercati finanziari che guardano all' Italia. Politicamente ciascuno dei convenuti dovrà poter dichiarare l' esito una vittoria per sé: il premier Giuseppe Conte che chiedeva gli eurobond e Angela Merkel che diceva che mai ci si sarebbe arrivati finché lei è nella cancelleria di Berlino.

 

CONTE MERKEL

Come sempre di fronte alle missioni quasi impossibili, l' Europa cercherà di avanzare mascherandosi. Non ci saranno conclusioni scritte dall' incontro (digitale) dei capi di Stato e di governo oggi, ma una «comunicazione» di un presidente del consesso dal ruolo quasi notarile: Charles Michel, ex premier liberale belga, affermerà un certo numero di punti genericamente consolidati e accennerà alla strada che adesso si apre fino alla prima settimana di giugno.

charles michel

 

 Salvo impuntature di Paesi piccoli come l' Olanda, Michel dirà che i leader sono d' accordo sull' idea di Fondo per la ripresa che dovrebbe rappresentare la sostanza della risposta europea alla peggiore recessione dalla fine della guerra. A ieri sera fra cancellerie si stava discutendo se per questo Recovery Fund si debba indicare una dimensione di almeno mille miliardi di euro oppure ci si debba limitare a dichiarare che avrà una «magnitudine sufficiente».

 

ursula von der leyen

Vista la dimensione della crisi la sostanza non cambia, perché c' è già l' accordo di Berlino e la stessa presidente della Commissione Ursula von der Leyen lo ha reso esplicito: l' impegno sarà di un migliaio di miliardi, dovrebbe essere agganciato al bilancio europeo 2021-2027, ma la gran parte della spesa dovrebbe concentrarsi nei primissimi anni. Tra l' altro, con la crisi è sospeso l' obbligo dei governi di co-finanziare con il proprio bilancio i fondi europei e ciò libererebbe molte risorse nazionali per altre esigenze.

DAVID SASSOLI URSULA VON DER LEYEN

 

Domani i leader chiederanno alla Commissione di presentare entro quattro settimane un piano preciso su come strutturare questo il bilancio europeo ampliato: il tetto reale della spesa annua 2021-2027 sale dall' 1% al 2% del prodotto lordo dell' Unione, cioè di 140 miliardi l' anno. Toccherebbe poi di nuovo ai capi di Stato e di governi riunirsi - forse nei primi dieci giorni di giugno e di certo di persona a Bruxelles - per formalizzare i dettagli.

charles michel ursula von der leyen david sassoli christine lagarde come le ragazze di porta venezia

Ieri Conte ne ha parlato al Quirinale.

 

Resta fuori dalla mappa del vertice di oggi qualunque dichiarazione comune su uno dei punti più sensibili: come far sì che il denaro europeo del Recovery Plan possa arrivare nel tessuto dell' economia già quest' anno, senza aspettare il nuovo quadro di bilancio. Già nel 2020 l' economia dell' unione europea sta perdendo almeno un migliaio di miliardi di euro di fatturato - secondo le stime del Fondo monetario internazionale - pari al reddito di circa trenta dei 210 milioni di occupati dell' Unione europea. Significa che tre o quattro milioni di piccole imprese rischiano di scomparire prima che il quadro di bilancio Ue entri in vigore.

I POTENTI AL TAVOLO DEL G7 DI BIARRITZ

 

L' ipotesi che non si può esplicitare - perché gli elettori tedeschi dormano bene la notte - è che la Commissione lanci titoli di debito trentennali già nel 2020, per anticipare l' afflusso dei fondi. Un' istituzione europea sarebbe dunque responsabile del rimborso di quei bond agli investitori: in caso di default di uno degli Stati a cui i soldi sono distribuiti, gli altri Paesi dovrebbero sanare il buco per evitare a cascata un default della Commissione verso mercato, ma in seguito si rivarrebbero sul governo insolvente. Prende forma così uno strumento ibrido, metà eurobond e metà no.

 

klaus regling

Ma la strada resta piena di incognite. Il desk di Bruxelles che si occupa di emissioni sul mercato conta letteralmente due computer e due persone. Soprattutto, l' intera operazione necessiterebbe di garanzie da parte di 27 governi, dunque dei relativi passaggi in 27 parlamenti. Non sarebbe rapida. Non è un caso che il fondo Mes resta una delle istituzioni potenzialmente pronte a intervenire con sempre nuovi programmi speciali - di prestiti in capo ai governi, non di debito europeo - per la crisi da Covid-19. Lo è anche se ancora si negozia faticosamente fra governi, per esplicitare nero su bianco che la linea di credito già prevista per le spese sanitarie non avrà condizioni «né presenti, né future».

conte merkel

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”