antonio conte

CONTE FRIGNA, ZILIANI ATTACCA: “QUANDO SI LAMENTA PER NON ESSERE STATO TUTELATO DALL’INTER DAGLI ATTACCHI DELLA STAMPA, INTENDE LA MESSA DEL BAVAGLIO AI GIORNALISTI COME FECE AI TEMPI DELLA NAZIONALE E DELLA JUVE VERSO IL SOTTOSCRITTO, SENZA RIUSCIRCI? È IL PIÙ SCORRETTO ALLENATORE DEL CALCIO ITALIANO: CAPACE SOLO DI PIAGNUCOLARE” - L’IPOTESI DI ADDIO ALL’INTER DOPO L’EUROPA LEAGUE, LE VOCI SUL RITORNO ALLA JUVE - CROSETTI: “NEL SOTTOSUOLO EMOTIVO DI ANTONIO, LO SCHEMA È FISSO: LUI CONTRO TUTTI. O TUTTI CONTRO LUI” - VIDEO

 

ZILIANI VS CONTE

Dall’account twitter di Paolo Ziliani

 

PAOLO ZILIANI

Il più scorretto allenatore del calcio italiano: capace solo di piagnucolare, con la stagione ancora in corso lava i panni sporchi (ammesso che lo siano) in pubblico esponendo il club al ridicolo. Non si capisce perchè l’Inter non lo licenzi per giusta causa chiedendogli i danni.

 

(Quando Conte si lamenta per non essere stato tutelato dall’Inter dagli attacchi della stampa, intende la messa del bavaglio ai giornalisti come fece ai tempi della nazionale e della Juve verso il sottoscritto, senza riuscirci?).

 

1 - CONTE SPACCA L'INTER

Guido De Carolis per “il Corriere della Sera”

 

antonio conte inter bologna

Un divorzio consensuale è raro. Per l'Inter e Antonio Conte potrebbe essere una necessità non più rinviabile. La vittoria di Bergamo, il secondo posto conquistato, aver chiuso il campionato a un solo punto di distacco dalla Juventus eguagliando l'Inter del Triplete di Mourinho, potevano essere un momento di festa, sono diventati un regolamento di conti tra l'allenatore e la società.

 

Una frattura profonda, difficile se non impossibile, da ricomporre. Si andrà avanti per l'Europa League, poi probabilmente le strade si divideranno. Club e tecnico cercheranno di raggiungere un gentleman agreement. Conte ha un contratto faraonico da 12 milioni netti a stagione, fino al 2022. Ci si siederà attorno a un tavolo e si arriverà a un compromesso. L'esonero non è un'opzione, impraticabile l'idea di licenziamento per giusta causa, mentre le dimissioni lasciando lì tutto l'ingaggio nessuno se le aspetta. L'allenatore però è stato chiaro: «No a un secondo anno da parafulmine».

antonio conte foto mezzelani gmt

 

L'Inter ad agosto dovrà probabilmente cercare un sostituito, il candidato unico è Massimiliano Allegri. Se Conte lascerà, anche Lele Oriali tornerà a occuparsi a tempo pieno di Nazionale. Cosa farà poi il tecnico è da capire. Un anno di pausa se l'è preso già dopo il Chelsea. Un ritorno in Premier, sponda Manchester United, è una possibilità. C'è chi azzarda pure una nuova avventura alla Juve, voci per ora senza riscontri.

 

antonio conte

Dopo il match di Bergamo, il tecnico ha imputato alla società di non aver difeso né lui né la squadra e ha accusato la dirigenza di «essere salita sul carro» dopo il secondo posto. Come a Dortmund, dopo la sconfitta in Champions con il Borussia, ha picchiato durissimo. L'uscita è stata scomposta, ruvida e diretta nei modi come solo Conte sa esserlo. L'allenatore ha messo nel mirino il direttore sportivo, Piero Ausilio, con cui non è mai corso buon sangue. Ha puntato il dito sulla gestione del mercato: «So io quello che ho dovuto fare per Lukaku».

 

antonio conte foto mezzelani gmt03

Il rimprovero è ai tentennamenti estivi, al rischio di perdere il belga e alle alternative al ribasso proposte. Cui si aggiunge una sopravvalutazione della rosa, il famoso «pacchetto preconfezionato». La società rigetta le accuse, fa presente di aver portato Lukaku, speso per Barella, Sensi e Eriksen. Nel calderone è finito pure l'ad Beppe Marotta. Il dirigente l'ha voluto all'Inter. Il rapporto tra i due, solidissimo all'inizio, si è sfilacciato, incrinato. Conte gli imputa di non aver difeso né lui né la squadra, quando a gennaio si parlava di scudetto. Vero pure che fu proprio Conte, alla ripresa post lockdown, a dire: «Andiamo a -6 dalla Juve e poi vediamo».

 

Quando parla di «debolezza della società» il riferimento è allo sfogo post Roma, alla questione calendario, al fatto che lì nessuno uscì allo scoperto, mentre dopo la vittoria sull'Atalanta l'ad ha lodato tutta la società. Marotta non si aspettava il rimprovero, nei mesi lo ha assecondato, a Bergamo ha sottolineato i tanti meriti dell'allenatore. Uno dei colpi più duri Conte lo ha riservato al presidente.

antonio conte

 

«Dovrò parlare con Zhang, ma ora è in Cina. Valuterò il futuro». Tradotto: da quattro mesi è assente, voglio capire i programmi, di gestione più che di mercato, e la catena di comando va accorciata. Tra Conte e la dirigenza non c'è più un rapporto di fiducia. I margini sono stretti, quasi nulli. L'allenatore non vuole lavorare con chi, a suo dire, non mette la faccia nelle difficoltà e poi prende meriti. La società si è irritata per le dichiarazioni. Il presidente Steven Zhang e Marotta si sono parlati al telefono, oggi ad Appiano possibile confronto tra tecnico e amministratore delegato.

 

Un chiarimento dovuto, difficile possa portare a una pacificazione. In mezzo sta la squadra, impegnata mercoledì in Europa League con il Getafe, tra l'altro l'acquisto di Sanchez per 15 milioni dal Manchester United dovrebbe essere annunciato subito dopo. Conte ha fatto quadrato con il gruppo, è deciso ad arrivare in fondo alla competizione e a vincerla, per chiudere con un trofeo. Poi la strada pare tracciata.

ANTONIO CONTE

           

2 - L'INCONTENTABILE ANTONIO E LA NOSTALGIA BIANCONERA

Estratto dell’articolo di Maurizio Crosetti per “la Repubblica”

 

Nei folli amori di Antonio Conte volano gli stracci, decolla il vasellame, si gonfiano parole. Chi lo sposa, sa cosa si porta in casa. […] Nel sottosuolo emotivo di Antonio, nulla sta mai fermo. Schema fisso: lui contro tutti. Variante tattica: tutti contro lui. Che sia l'Atalanta o la Nazionale, il Bari o la Juve, il Chelsea e adesso l'Inter, arriva puntuale il momento dello sfogo. […] Conte sarebbe tornato alla Juventus anche a piedi, mandò messaggi chiarissimi ma pagò il prezzo di quella porta in faccia. Il club non ha cambiato idea sul suo ritorno, ma intanto il destino di Sarri è piuttosto in bilico, se fallisce in Champions se ne andrà. E questo alimenta la nostalgia di Antonio per la Signora, e la voglia di tornare. Scegliere Conte significa prendere di lui il moltissimo bene e il non trascurabile male. Pacchetto completo, e prima o poi l'attacco ai dirigenti arriva, che siano cinesi, torinesi oppure azzurri. […] Quando allenava la Juve se la prese con il cittì Prandelli, da cittì si è scontrato con mezza serie A, Juve compresa, perché nessuno collaborava alla causa azzurra. […]

antonio conteantonio conte zhangANTONIO CONTE ANTONIO CONTEantonio conte fa le cornaantonio conte marotta

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...