mancini gravina 2

DOVE SONO I CALCIATORI ITALIANI? IN SERIE A ABBONDANO GLI STRANIERI E FINALMENTE LA FIGC DECIDE DI ALZARE LA QUOTA OBBLIGATORIA DI ITALIANI IN ROSA, PASSANDO DAGLI ATTUALI OTTO A DODICI - OGGI I GIOCATORI SELEZIONABILI DA MANCINI SONO GIÀ POCHI, MA SPESSO VENGONO PRESI SOLO PER SODDISFARE UN REQUISITO BUROCRATICO - PORTANDO IL LIMITE MINIMO A DODICI (QUASI LA METÀ DEI 25 DELLA LISTA DA PRESENTARE PER IL CAMPIONATO) NON SAREBBE PIÙ POSSIBILE PRESCINDERE DAL VALORE TECNICO...

1 - TROPPI STRANIERI IN CAMPO, SCATTA L'ALLARME GRAVINA VUOLE CAMBIARE PER AIUTARE MANCINI VOLTI NUOVI DAI CAMPIONATI ESTERI

Stefano Scacchi per “la Stampa”

 

MANCINI GRAVINA

Una lista da modificare per il bene del calcio italiano. Il presidente federale Gabriele Gravina lo ha detto chiaramente parlando del numero abnorme di calciatori stranieri in Serie A nelle prime giornate del nuovo campionato: «Dobbiamo pensare alla lista dei 25 che non sta dando frutti, dovremo metterci mano».

 

Il numero uno della Figc si riferiva all'elenco che i club devono consegnare prima del via del torneo. Da qualche anno, sul modello di quello che succede nelle coppe europee, in questo numero devono essere compresi quattro calciatori cresciuti nel vivaio del club e quattro in un altro settore giovanile nazionale.

 

wilfried gnonto 2

Sono provvedimenti che mirano a tutelare i nostri talenti dall'eccesso di acquisti all'estero. Ma è evidente che queste misure non stanno funzionando. Nel 1° turno di Serie A è andato in campo appena il 31% di titolari convocabili dal ct Roberto Mancini con la maglia azzurra. Su questa percentuale già ridotta gli attaccanti italiani in campo dall'inizio sono stati appena otto, quattro dei quali over 30.

 

Questi dati dimostrano che i club non hanno alcun interesse ad aiutare la Figc in un processo virtuoso che possa invertire la disastrosa tendenza alla base delle due eliminazioni consecutive dell'Italia dai Mondiali. Qui si inserisce il discorso di Gravina che va nella direzione di una proposta lanciata dall'Aic già dalla scorsa primavera, a poche settimane dal naufragio nello spareggio con la Macedonia del Nord. Il sindacato calciatori ha suggerito di ampliare la riserva azzurrabile dall'attuale 4+4 a 5+5 per arrivare a regime a 6+6. L'obiettivo è quello di rendere non marginale la presenza di italiani in rosa.

italia macedonia del nord 80

 

Attualmente, con otto elementi su 25, è possibile considerarla come un riempitivo per esigenze regolamentari. Questo spiega perché i titolari stranieri sono addirittura superiori al dato di tesserati ingaggiati dall'estero nelle rose di Serie A, pari al 59%. Significa che gli italiani sono già pochi, ma spesso vengono presi solo per soddisfare un requisito burocratico. Portando il limite minimo a 12 - quasi la metà della lista - non sarebbe più possibile prescindere dal valore tecnico.

italia macedonia del nord 8

 

A quel punto i club dovrebbero per forza puntare su calciatori italiani forti, anche in ruoli centrali nell'ossatura di una squadra. Adesso la maggioranza è rappresentata da marcatori o esterni di corsa a tutta fascia. I nostri calciatori sono quasi assenti dalle caselle di regista, fantasista, centravanti o ala. Con questo bacino a disposizione, è chiaro che Mancini deve fare i salti mortali e per questo il ct spinge i giovani italiani ad andare oltreconfine a cercare spazio.

 

mancini gravina 2

Non è servito nemmeno limitare l'applicazione dei benefici fiscali del Decreto Crescita agli stranieri che hanno più di 20 anni e guadagnano più di un milione lordo. Ecco perché Gravina vuole accelerare sulla riforma delle liste che comporterà ovviamente la solita accesa dialettica con la Serie A. Il passaggio a 5+5 potrebbe avvenire a partire dalla prossima stagione. L'ulteriore salto al 6+6 dopo un intervallo di due anni, nel campionato 2025-26 che precede i Mondiali in Nord America. Quelli che nessun tifoso italiano vuole perdere dopo due edizioni vissute da semplici curiosi a causa di eliminazioni brucianti.

 

mancini gravina

2 - SERIE A, TERRA STRANIERA ALLARME NAZIONALE PER I GOL ITALIANI ESTINTI

Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera”

 

Un gol, uno solo, su 13 spiega perfettamente lo stato dell'arte. Gli italiani, in serie A, sono una specie in via di estinzione. Ogni anno i numeri sono più allarmanti e avvilenti. Alla seconda giornata, piuttosto avara di reti e con ben quattro 0-0, soltanto Domenico Berardi ha rotto l'incantesimo tra i giocatori eleggibili per la Nazionale. Roberto Mancini, in tribuna a Bergamo insieme a Lele Oriali per Atalanta-Milan, si è dovuto accontentare di seguire la deludente prestazione di Tonali e dare una sbirciatina a Calabria e all'italo-brasiliano Toloi.

Okoli e Scalvini, ragazzi di talento dell'ultimissima generazione, uno del 2001 e l'altro del 2003, hanno giocato rispettivamente 13 e 22 minuti.

coverciano 3

 

La situazione è più che seria, preoccupante. Neppure la seconda eliminazione consecutiva dal Mondiale ha scosso le coscienze e contribuito a invertire la rotta. La serie A non parla più la nostra lingua. I dati sono uno schiaffo per chi ha a cuore le sorti della maglia azzurra. Nella prima giornata i giocatori italiani chiamati in causa, compresi i subentrati, sono stati 105 su 312. Nella seconda 110 su 309 con una percentuale che oscilla fra il 33,6 per cento e il 35,6. Uno su tre.

 

gabriele gravina e roberto mancini

Tutto cambia, ma niente cambia. La Lega di serie A ha un accordo, per adesso verbale, con la Federcalcio, che dovrebbe consentire al c.t. di chiamare a Coverciano, circa una volta ogni due mesi, la meglio gioventù: ragazzi che Mancio cerca disperatamente di tirare su visto che nelle rispettive squadre non vengono quasi mai impiegati.

 

I club considerano poco i paletti imposti dalla Federcalcio al momento di compilare la lista di 25 giocatori per il campionato, che deve comprendere almeno 4 italiani e altri 4 cresciuti nel vivaio. Il presidente Gravina, inevitabilmente attento a questa problematica, è scontento: «Abbiamo cominciato con un utilizzo molto limitato degli italiani e questo complica la vita alla Nazionale. La famosa lista dei 4 più 4 non sta dando i frutti che auspicavamo e dobbiamo rimetterci le mani».

 

COVERCIANO

Il presidente federale conta sull'appoggio dell'Associazione calciatori, che dalla scorsa primavera ha suggerito di incrementare le proporzioni di quella norma inefficace. Secondo il sindacato è indispensabile passare, in maniera transitoria, dal 4 più 4 al 5 più 5 fino ad arrivare a un definitivo 6 più 6. Con 12 su 25 tra italiani e cresciuti nel vivaio, quasi il cinquanta per cento, sarebbe impossibile prescindere dal valore tecnico di questi giocatori.

 

italia macedonia del nord 77

Ma sino ad oggi le parole dell'Aic non hanno trovato nessun tipo di riscontro. E in estate non è servito a molto correggere l'utilizzo del Decreto Crescita nell'ambito del calcio con la possibilità di applicare il beneficio fiscale solo a chi percepisce un ingaggio superiore al milione lordo in un anno e non ha meno di 20 anni. La tendenza dei presidenti di acquistare all'estero non è cambiata. E per adesso, almeno stando ai risultati della Champions, non è servita a rendere più competitive le nostre squadre.

 

La questione è aperta. E lo scontro, con la Lega di serie A, è dietro l'angolo. Perché se i club non pensano a sufficienza alla Nazionale, guardando in maniera poco lungimirante al proprio orticello, è altrettanto vero che a parità di valore i calciatori stranieri costano meno. Mancini deve fare con quel che ha. E intanto sorride al primo gol di Scamacca che, nel playoff di Conference League, si è sbloccato con la maglia del West Ham. Una goccia nel mare.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…