federico dimarco

FULL METAL DIMARCO – IL TERZINO DELL’INTER RACCONTA NEL PODCAST DI GAZZOLI L’ADDESTRAMENTO MILITARE A CUI VENNE SOTTOPOSTO IN SVIZZERA, AL SION: “SIAMO ANDATI UNA SETTIMANA CON LE FORZE ARMATE FRANCESI. DORMIVAMO IN MEZZO AI CAMPI, MANGIAVAMO DENTRO LE SCATOLETTE RISCALDATE COL FUOCO. CI FACEVANO SPARARE. ERA UNA PUNIZIONE DEL PRESIDENTE, SE NON ANDAVI NON TI PAGAVA” – IL FIGLIO PERSO E LA STIMA PER IL MILANISTA THEO HERNANDEZ… - VIDEO

 

 

Da fanpage.it

Federico Dimarco

Da tifoso a giocatore, fino a diventare uno degli imprescindibili di Simone Inzaghi: Federico Dimarco ha vissuto un vero sogno a occhi aperti, passando dagli spalti al campo con la maglia dell'Inter. Un desiderio che è diventato realtà, ma che gli è costato anche tanta fatica e qualche sacrificio che forse non tutti conoscono ma che gli ha permesso di arrivare fino in cima. Il giocatore si è raccontato nel podcast BSMT di Gianluca Gazzoli, ripercorrendo tutto il cammino che lo ha portato a diventare uno dei terzini più apprezzati in Italia, con il club e anche con la Nazionale.

Federico Dimarco

 

 

Ma non ha risparmiato neanche aneddoti sulla sua carriera, partita proprio dalle giovanili dell'Inter: da lì ha toccato varie tappe prima di tornare a casa in pianta stabile e diventare uno dei titolarissimi con Conte, vivendo da protagonista esperienze fantastiche come la finale di Champions League contro il Manchester City e la vittoria dello Scudetto della seconda stella nell'ultima stagione. Ma prima di toccare la vetta ha dovuto faticare, come ad esempio nel Sion dove ha ricevuto una lezione che non dimenticherà più.

 

Dimarco e l'esperienza da militare al Sion

È uno degli aneddoti più divertenti all'interno del podcast, dove il calcio si mischia a situazioni che possono sembrare molto lontane da noi. Dimarco in Svizzera non ha vissuto un periodo semplice: ha accettato di mettersi in gioco in una realtà inusuale per poter trovare spazio da titolare, ma dopo la prima partita si è rotto il metatarso e durante la permanenza lì ha vissuto la brutta esperienza della perdita del figlio che aspettava insieme alla fidanzata.

 

 

federico dimarco - francia italia 1-3

Anche sul campo le soddisfazioni tardavano ad arrivare e il rendimento della squadra era pessimo. Per questo al nuovo allenatore venne un'idea apparentemente brillante: "Avevo 19 anni, il momento era importante e da lì rientro dopo 4 mesi dove era cambiato l'allenatore. Ora riderete, a gennaio eravamo ultimi o penultimi e il presidente della squadra si è inventato che dovevamo andare a fare una settimana di militare con le forze armate francesi per punizione".

 

 

federico dimarco

Un vero allenamento militare con le forze armate, con tanto di prove fisiche, con tanto di razioni dell'esercito a pranzo e a cena e utilizzo di armi (ovviamente non vere per l'incolumità di tutti): "Abbiamo fatto il training, magari in caserma, nei campi. Dormivamo col sacco a pelo in mezzo ai campi, alle 6 svegli a camminare per 5/6 chilometri fino a che mangiavamo dentro le scatolette riscaldate col fuoco, ci facevano sparare, non con armi vere, ma è stato una sorta di addestramento militare. A me quando l'han detto non volevo andare, se non andavi però non ti pagava. Eravamo più carichi e ha funzionato, ma poi ho discusso con l'allenatore e non ho più giocato".

 

L'esperienza per lui è stata davvero provante, al punto che al ritorno in Italia ha pensato addirittura di smettere: "In Italia non mi voleva nessuno, neanche in Serie B credo. Alla fine è arrivato il Parma e, dopo tre o quattro partite e un goal, ho subìto il distacco del tendine dell'adduttore: altri quattro mesi di stop. Dopo Sion volevo smettere, mi dicevo: "A me chi me lo fa fare di soffrire così". A volte si dice ciò che si pensa". Ma per fortuna alla fine non ha gettato la spugna ed è andato a prendersi quel posto nella sua Inter che tanto sognava da ragazzino.

 

 

DIMARCO

federico dimarco

Da tuttosport.com

Dimarco ha poi raccontato di essere stato vicino a chiudere la carriera in netto anticipo: "In Italia non mi voleva nessuno, neanche in Serie B credo. Alla fine è arrivato il Parma e, dopo tre o quattro partite e un goal, ho subìto il distacco del tendine dell'adduttore: altri quattro mesi di stop. Dopo Sion volevo smettere, mi dicevo: "A me chi me lo fa fare di soffrire così". A volte si dice ciò che si pensa".

 

Dimarco: "Theo Hernandez lo stimo tantissimo..."

"Modelli? Ci sono tanti giocatori che stimavo e tanti giocatori che ancora giocano che stimo. Per dirti, ora prenderò gli insulti ma Theo Hernandez lo stimo tantissimo come giocatore. Quando ero piccolo, c'era Roberto Carlos. Ma mi piaceva molto anche Maxwell.

 

LAUTARO DIMARCO

Giocatori così mi piacevano molto. A chi somiglio? Non mi piacciono molto i paragoni, ogni giocatore è diverso". Poi sull'Inter e Inzaghi ha aggiunto: "L'Inter è una cosa bellissima e cerco di dare il massimo. Per me la maglia nerazzurra va trattata coi guanti. Cerco sempre di trattarla in maniera speciale, questo forse mi aiuta. Inzaghi? La sua forza è che nei momenti difficili porta leggerezza e tranquillità per stemperare. Credo che quello è uno dei suoi pregi migliori che ci ha portato anche allo scudetto".

federico dimarco 4federico dimarco 3federico dimarco 1federico dimarco 2federico dimarco empoli interLAUTARO DIMARCO

 

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…