pecco bagnaia

ITALIA A TUTTO GAS! PECCO BAGNAIA CAMPIONE DEL MONDO DELLA MOTO GP 13 ANNI DOPO VALENTINO ROSSI! IL NONO POSTO A VALENCIA VALE AL PILOTA DUCATI IL PRIMO TITOLO NELLA CLASSE REGINA (NELLA PRIMA STAGIONE SENZA IL DOTTOR ROSSI CHE DI PECCO E’ STATO TALENT SCOUT E MAESTRO) – BARTOLETTI: "PECCO VINCE IL MONDIALE CON UNA MOTO ITALIANA. E CHE MOTO!". IL PARAGONE CON IL TRIONFO DI 50 ANNI FA DI GIACOMO AGOSTINI CON LA MV AGUSTA...

Da fanpage.it

 

pecco bagnaia

Pecco Bagnaia ha vinto il Mondiale di MotoGP chiudendo al non posto il GP di Valencia, vinto da Rins davanti a Binder e Martin. Il pilota Ducati ha controllato per tutta la gara, forte del vantaggio nella classifica piloti, e a nulla è servito il quarto posto conquistato da Quartararo, suo rivale per il titolo. L'Italia torna ad avere un pilota campione del mondo in MotoGP dopo 13 anni dall'ultimo trionfo di Valentino Rossi.

 

PECCO BAGNAIA

Dal profilo Facebook di Marino Bartoletti

 

 

Pecco vince il Mondiale con una moto italiana (e che moto!) di quella che adesso è la “classe regina” e un po’ - diciamo la verità - ci si commuove. E ci si commuove anche pizzico in più se si ha l’età per ricordare e soprattutto aver vissuto di persona l’analoga circostanza di 50 anni fa, quando Giacomo Agostini trionfò con la MV Agusta. Altri tempi, altre dinamiche, altre moto, altro panorama (Mino conquistò, praticamente senza avversari, 11 gare delle12 a cui partecipò, lasciando l’unica “briciola” in Jugoslavia al caro Alberto Pagani, suo devoto compagno di team).

 

pecco bagnaia

Ora tutto è cambiato, a cominciare dal parco-rivali (sia "macchine", che piloti): e per questo il Mondiale di Bagnaia vale tanto di più. Anche se ovviamente il mito di Agostini resta e restano le affinità sia umane che professionali, legate soprattutto alla serietà con cui entrambi hanno interpretato il loro approccio alla carriera.

 

Ovviamente nel giorno dei “grandi paragoni” non può essere dimenticato Valentino che di Pecco è stato talent scout e maestro (oltre che suo ultimo predecessore italiano nell’albo d’oro).

E’ un titolo che fa storia quello del ragazzo di Chivasso. Perché dà l’idea di essere non solo un grande e meritato traguardo, ma soprattutto un primo gradino verso la leggenda.

 

Giorgio Terruzzi per www.corriere.it

 

francesco bagnaia vince in malesia

Bagnaia è campione. Primo italiano su moto italiana dopo 50 anni, Agostini, MV. Un campione anomalo. Pochi frizzi, nessun lazzo. Piuttosto casa — a Pesaro — e famiglia — a Chivasso. Tutti lì, a proteggerlo, incoraggiarlo, sostenerlo. La sorella Carola in divisa Ducati (è media manager del team), la fidanzata Domizia a soffrire in pianta stabile nel box. Non un personaggio da aneddoti e copertine, diversissimo da Valentino che pure l’ha adottato, l’ha svezzato, lo consiglia nei momenti chiave, come accaduto in questi giorni a Valencia. Eppure, di Rossi è l’erede conclamato, segnando una sorta di italica continuità nel primo anno di MotoGp senza «The Doctor» in pista.

 

PECCO BAGNAIA DOMIZIA CASTAGNINI

Una consolazione per il Mondiale a due ruote, alla forsennata ricerca di una nuova star. Non proprio una manna perché lui, Francesco detto Pecco, è refrattario al riflettore, poco avvezzo alla ribalta nonostante un curriculum ormai luminoso. Campione mondiale in Moto2 nel 2018, campione supremo ora dopo portentosa rimonta; dopo titubanze da carico di responsabilità; dopo qualche caduta di troppo. Torinese, data di nascita 14 gennaio 1997, in moto da quando era alto così, avviato e accudito da babbo Pietro, mamma Stefania convinta che il carattere forte e determinato sia opera sua. Razionale, Bagnaia, lo è di certo. «Sbaglio una volta e poi più» ripete, intendendo una attitudine alla riflessione, all’analisi dei meccanismi propri, assidua ed efficace. Una dote che gli viene riconosciuta all’unanimità, abbinata ad una grinta mascherata, decisiva in corsa.

 

francesco bagnaia vince al gp di misano 9

Tifa Juve, tifa Hamilton, un po’ costretto ad usare esclamativi anche per Leclerc, essendo stretta, territoriale e monocromatica la relazione tra Ducati e Ferrari. Una sola fissa, per le scarpe, il piacere di fare la spesa e cucinare giorno dopo giorno, se possibile in compagnia del cane bassotto Turbo, un nome come un marchio di famiglia. Non litiga, non sbraita. Ragiona, parla della propria padronanza mentale come del vero segreto per portare in fondo ogni gara, per forzare o frenare quando serve per vincere. La ricetta, risultati alla mano, funziona. L’ha trasformato in una specie di oggetto ancora oggi misterioso perché il limite vero di Pecco nessuno può raccontarlo, forse nemmeno lui.

Al punto da rendere arduo un pronostico pensando agli anni che verranno, al ritorno di Marquez, al talento di Quartararo. Avversari dotatissimi e più appariscenti di lui. Capaci di batterlo mica detto.

francesco bagnaia vince al gp di misano 8francesco bagnaia vince al gp di misano 4francesco bagnaia vince al gp di misano 15francesco bagnaia vince al gp di misano 10francesco bagnaia vince al gp di misano 14francesco bagnaia vince al gp di misano 6francesco bagnaia vince al gp di misano 5

pecco bagnaiafrancesco bagnaia

 

francesco bagnaia vince al gp di misano 11francesco bagnaia vince al gp di misano 3francesco bagnaia vince al gp di misano 7

Ultimi Dagoreport

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...