“ABBIAMO PRESO PALATE DI CACCA E NESSUNO CI HA PROTETTO. CLUB DEBOLE, A FINE ANNO FARO’ LE MIE VALUTAZIONI” – DOPO IL CLAMOROSO ATTACCO DI CONTE ALLA SOCIETA’, L’INTER INIZIA A GUARDARSI INTORNO. LA PISTA CHE PORTA AD ALLEGRI – L’ESONERO DELL'EX CT E’ DA ESCLUDERE (HA UN CONTRATTO DA 11 MLN ALL’ANNO). MA SE FOSSE LUI A MOLLARE? – J’ACCUSE DURISSIMO ALL’INTER: "NON È STATO RICONOSCIUTO IL MIO LAVORO E QUELLO DEI RAGAZZI. LA JUVE E' PIÙ FORTE NON SOLO IN CAMPO, ANCHE IN SOCIETÀ"… - VIDEO

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Carlo Angioni per gazzetta.it

 

 

antonio conte antonio conte

La notte è passata e chissà se ha portato consiglio. L’Inter di certo ne ha bisogno, visto che non è bastato il secondo posto a un solo punto dalla Juve (più una serie di numeri stagionali buonissimi) per caricare l’ambiente e guardare con grande fiducia alla campagna d’Europa.

antonio conte antonio conte

 

PAROLE DURE

Le accuse rivolte da Antonio Conte alla società, davanti alle tv e in conferenza stampa dopo la vittoria con l’Atalanta, sono state dirette e pesanti. E rischiano di avere un effetto dirompente: ora bisogna vedere quale sarà la risposta della dirigenza, considerando anche che tra tre giorni si torna in campo per gli ottavi di Europa League con il Getafe, e se la frattura possa guarire in tempi brevi.

 

A Bergamo non c’è stato nessun confronto: conoscendo molto bene il carattere di Antonio, l’a.d. nerazzurro Beppe Marotta ha preferito spostare il chiarimento con il tecnico a oggi. Magari dopo aver parlato con il presidente Steven Zhang, che è da mesi in Cina causa Covid-19 e ieri su Instagram si era subito complimentato con la squadra per il 2-0 ai nerazzurri bergamaschi.

antonio conte foto mezzelani gmt antonio conte foto mezzelani gmt

 

VALUTAZIONI SUL FUTURO

Conte ha accusato la società di essere stata debole, di non aver protetto allenatore e giocatori dalle critiche, e ha detto più volte che a fine stagione saranno fatte tutte le valutazioni sul futuro, anche perché questo primo anno interista (dei tre previsti dal contratto) è stato per lui molto "duro e difficile". Possibile che lo sfogo faccia da preludio al suo addio? Da un po’ di tempo Antonio è insofferente per aver fatto troppo spesso il parafulmine e dopo il lockdown le frecciate alla società erano già state diverse. Sintomo chiaro di un rapporto in crisi.

 

antonio conte inter bologna antonio conte inter bologna

FRECCIATE—   A metà luglio dopo il pareggio col Verona e il k.o. con il Bologna, decisivi per far naufragare il discorso rimonta scudetto, la tensione dentro lo spogliatoio era stata pesante e i rapporti con la società si erano raffreddati. Era anche circolata la voce di un esonero ma non era successo niente. La fine del campionato, le ultime 4 partite senza prendere gol e il blitz di Bergamo nello spareggio per chiudere sulla piazza d’onore in A (che all’Inter non capitava dal 2011) non hanno cambiato le cose. Conte, forse anche infastidito a caldo dalle parole dette da Marotta in tv subito dopo la vittoria contro Gasp (tutte ovviamente positive nei confronti di tecnico, giocatori e società), ha scelto di andare allo scontro appena si è trovato davanti a un microfono. Magari solo per vedere che reazione avrà il club. Che, è bene ricordarlo, ha sempre creduto fortemente in lui e ci crede anche per il futuro, come ha detto lo stesso Marotta a Bergamo.

 

ESONERO DIFFICILE

antonio conte antonio conte

Ecco perché la soluzione esonero anche oggi non può essere considerata così facilmente: intanto perché Conte costa 11 milioni all’anno, poi perché lui è il top player interista che convince i top player a vestire il nerazzurro (vedi Lukaku e Hakimi per esempio). Insomma, alla base del progetto Inter non può non esserci Conte. E se fosse invece l’ex c.t. dell’Italia a decidere di mollare?

 

Alla Juve andò via su due piedi d’estate perché il mercato non lo soddisfaceva, qui all’Inter il prossimo mercato dovrà essere proprio come dice Antonio. Bisogna che club e tecnico abbiano la stessa lunghezza d’onda, sempre che le strade non si separino prima. Tutto è possibile in questo momento. Anche che l’Inter inizi a guardarsi intorno e magari punti Max Allegri, libero e di sicuro prima scelta di Marotta se Conte decidesse di andarsene.

 

 

antonio conte antonio conte

LO STRAPPO DI CONTE

Da gazzetta.it

 

Dopo-partita esplosivo quello di Antonio Conte. Che prima ha sciorinato con soddisfazione i numeri della sua Inter, ma poi ha pronunciato parole durissime nei confronti della società. Uno strappo che apre mille interrogativi sul suo futuro all'Inter. Conte ha ripetuto per almeno tre volte, durante l'intervista con Dazn, che "finita l'Europa League, faremo le valutazioni per la prossima stagione. Io farò le mie valutazioni, la società le sue. Valutazioni tecniche? No, in generale, in tutto". Una frase sibillina, ripetuta poi anche a Sky Sport. Dove, incalzato dalle domande, Conte è diventato ancora più esplicito.

 

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"Per noi è stata un'annata molto dura e difficile sotto tutti i punti di vista, anche personali. Appena si è potuto, si sono fatte tante critiche. Non mi è piaciuto quello che stato fatto nei confronti di questi ragazzi e a volte anche nei miei confronti. Non è stato riconosciuto il lavoro dei ragazzi, non è stato riconosciuto il mio lavoro, ho trovato scarsissima protezione da parte del club. Zero assoluto.

 

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Ci sarà da parlare anche con il presidente, ma il presidente è in Cina... Non mi piace quando la gente sale sul carro, ci deve stare sia nei momenti positivi sia in quelli negativi, qui all'Inter non è stato così, mi spiace dirlo. Oggi ho visto salire sul carro tanta gente che non doveva salire, quando invece le palate di cacca le abbiamo prese io e i calciatori. Ognuno ha cercato di coltivare il proprio orticello. Io ci metto sempre la faccia davanti a tutti, ma fino a un certo punto, perché uno non è mica scemo. Il parafulmine uno lo fa il primo anno, il secondo no...". Previsto nelle prossime ore, magari già in mattinata, un chiarimento con la società.

 

Prima di queste parole durissime, Conte aveva commentato i numeri positivi dell'Inter, seconda a un solo punto dalla Juve: "43 punti fuori casa, la miglior difesa, il secondo miglior attacco, abbiamo perso meno di tutti... Il merito va attribuito soltanto a questi ragazzi, alle persone che hanno lavorato con loro, nelle mille difficoltà che ci sono state a livello di infortuni e di disponibilità di alcuni calciatori. Siamo secondi e non c'è niente da festeggiare. Non voglio dire che è stato fatto un grande lavoro, ma 82 punti... da tempo non si vedevano questi numeri".

 

 

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IL GAP CON LA JUVE—   L'Inter chiude a -1 dalla Juve, ma secondo Conte "è un gap ancora importante, c'è poco da dire. Dobbiamo essere intelligenti a capirlo, a non passare da stati depressivi a stati di euforia eccessiva. come è successo quest'anno. In campionato abbiamo fatto il nostro dovere, rispetto all'anno scorso abbiamo migliorato, in Coppa Italia anche, ora c'è l'Europa League e anche lì cercheremo di fare bella figura.

 

Mi conforta avere un questo gruppo di professionisti che danno tutto e li ringrazio, perché secondo me hanno fatto davvero tanto quest'anno. Cosa ci manca? La Juve festeggia il nono scudetto consecutivo e ha dimostrato in questi anni di essere nettamente più forte di tutto. La Juve ha lavorato per migliorarsi, gli altri per allargare questo gap negativo".

 

BRAVO GASP—   Analizzando la partita di Bergamo, Conte ha detto che "ho preparato questa partita pensando a quanto era successo all'andata. E' stata preparata nel migliore dei modi. Durante questi mesi i ragazzi sono migliorati molto e adesso cominciano a essere sempre attivi nella fase di non possesso.

 

A me piace vedere la squadra che va avanti e non indietro in braccio al portiere, altimenti diventa difficile, non soltanto contro l'Atalanta. Colgo l'occasione per fare i complimenti a Gian Piero, che sta facendo cose egregie, penso che abbia portato qualcosa di nuovo. Chi gioca contro l'Atalanta andrà sempre in difficoltà, noi invece siamo stati bravi".

IL MURO DEL PIANTO DI ANTONIO CONTE IL MURO DEL PIANTO DI ANTONIO CONTE

 

SUPER LUKAKU—   Conte ha parole dolci soprattutto per Lukaku, "un attaccante forte, lo cercavo già dai tempi del Chelsea, poi lo prese lo United.

 

E' un giocatore atipico, che ha una struttura di 1,90 che ti può fare riferimento davanti, ma non puoi stare tranquillo anche quando parte da dietro perché in campo aperto ha velocità da football americano. Può migliorare ancora nello stop e nel passaggio, ma se migliora anche in quello diventa unico. So solo io che cosa ho dovuto fare per far arrivare Lukaku all'Inter, non è stata una passeggiata, fidatevi, non è stato un regalo.

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Oggi mi è piaciuto anche Lautaro, ha avuto gamba, ha avuto forza. Io non finirò mai di ringraziare questi ragazzi, è merito loro se abbiamo fatto 82 punti".

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