gianni clerici

“HO PASSATO UNA VITA / A GUARDARE UNA PALLA/DIVENUTA NEL TEMPO/DA BIANCHISSIMA GIALLA” - SE NE VA A 91 ANNI LO “SCRIBA” GIANNI CLERICI, SCRITTORE, GIORNALISTA E STORICA FIRMA DI "REPUBBLICA" - DA GIOVANE AVEVA GIOCATO A TENNIS, LO SPORT CHE HA RACCONTATO PER TUTTA LA VITA – MARIO CALABRESI: “UN GIORNO MI PORTÒ CON LUI A WIMBLEDON E MI INSEGNÒ CHE IL VERO SPETTACOLO ERANO I PICNIC SULL’ERBA CON FRAGOLE E PANNA” - OGNI PENSIERO (PERSINO NELLE TELECRONACHE) DI CLERICI È STATO UNO SPOT, UN INNO ALLA BELLEZZA DEL TENNIS DI CUI È STATO CAMPIONE DI DIVULGAZIONE – VIDEO

 

 

Paolo Rossi per  repubblica.it

 

Gianni Clerici

Ho passato una vita/a guardare una palla/divenuta nel tempo/da bianchissima gialla /rimbalzava leggera/lungo i prati di Wimbledon/risaliva dorata sopra i tigli di Auteil/nei tramonti vermigli  /di stati affascinati  / che credevano che fosse  /il campione il re/ma cosa resterebbe / della Divina e Tilden  /di McEnroe e Martina / senza quella pallina  /mi dicono persone  /affaccendate colte  /come hai fatto  /a sprecare le tue doti native/  per una vita vana  /avranno ragione forse/  ma a ciascuno tocca una sua religione.

 

 

 

Ci sono momenti, nella vita, in cui il dolore prevale. Meglio, molto meglio, il silenzio. D'altronde Gianni aveva già scritto tutto, perfino di se stesso: "Quanto a me ritengo di poter paragonare la mia vicenda a quella di un tale che, rinvenuto un brandello di spartito, si sia reso conto di avere di fronte alle note di una sublime sinfonia dispersa per il Capriccio degli dei e si è sentito in dovere di ricucire quanto più possibile l'intera composizione: è quello che ho cercato di fare da solo, e con l'aiuto di altri appassionati". 

Gianni Clerici

 

 

Beh, ha forgiato un esercito, consapevolmente o inconsapevolmente: un paio di generazioni di appassionati del tennis, e di aspiranti giornalisti di tennis. Ha indicato a tutti noi la strada maestra. E gliene saremo sempre, infinitamente, grati. Ma forse tutto questo è perfino riduttivo per raccontarne la grandezza, la lezione. Non solo di sport, non solo di tennis. 

 

 Chi era Gianni? Per Brera era l'homo burgenses comecinus. Le sue parole possono essere sposate da tutti: "Si ritenne votato alle Lettere, coltivandole con amorevole incostanza. Perché considerarsi votato alle Lettere significa veder chiaro in se stessi, ma non al punto da ignorare che il genio chiede paziente fatica, e Gianni Clerici è più sovente geniale quando si spazientisce e i suoi amici lo sanno, ma non trascurano di vessarlo con autentiche intimidazioni pratiche".

 

 

gianni clerici

Tra i vessatori c'era ovviamente anche lui, l'altro grande Giuan, che gli aveva aperto la terza pagina della vecchia Gazzetta dello sport e ne era orgoglioso. "Gianni Clerici ha la condizione burgenses che permetteva agevolmente a suo padre di mantenere anche lui ma, essendo un comacino schietto, certi orgogli di natura pratica non poteva allenarli dal proprio animo così Gianni è giornalista regolare e inviato di un grande quotidiano. La sua specializzazione è sempre stata il tennis, ne ha scritto con piena cognizione di causa mai rinunciando a un concetto tecnicamente esatto per una frase letterariamente lusinghevole. Il ragazzino Clerici il suo gioco l'ha scoperto: era sottile e quasi gracile, e altri sport fuori del nuoto non gli convenivano tutto l'anno.

 

L'orgoglio fisico lo ha indotto a soffrire fino a diventare abile come pochi, e quando poi Gianni ha dovuto scegliere tra il dinoccolato centromediano dei Boys del Como calcio e l'elegante livrea del tennis Club Como, lo stesso allenatore del calcio lo ha consigliato per il tennis. Purtroppo Clerici era un atleta naturale, ma non abbastanza solido per garantire un asso al tennis italiano.

 

pietrangeli con gianni clerici

L'agonismo del Prima categoria lo ha portato comunque a conoscere tutti gli ambienti e i campioni del tennis mondiale, aiutando a distinguere ogni atteggiamento stilistico. Il particolare amore per le lettere, e la deviazione giornalistica, hanno fatto di Clerici un critico tra i meglio preparati ed efficaci del mondo a scrivere un trattato ancorché molto semplice. Gli sorrideva l'idea che giovanissimi lettori entrassero nel recinto fatidico, avendo un'idea chiara dello sport che stavano per scegliere e che impugnassero la racchetta conoscendo almeno i colpi fondamentali".

 

 

GIANNI CLERICI TOMMASI

Sante parole. Anzi, sacrosante. Le parole di Gianni Clerici sono lì a testimoniarlo, oggi e per sempre, tutte intinte nell'inchiostro. Che fossero articoli, o libri. Ogni respiro, ogni pensiero di Gianni Clerici (persino nelle telecronache) è stato uno spot per il tennis. Un inno alla sua bellezza di questo sport di cui ne è stato campione di divulgazione. Ora i Gesti Bianchi possono riposare nella casa lassù, nell'alto dei cieli.

gianni clericigianni clerici

GIANNI CLERICI 22

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…