“LA LAZIO PERDE UNA PARTITA CHE VALE FORSE UNA STAGIONE” – SCONCERTI (CHE AVEVA PREVISTO LA VITTORIA DEI BIANCOCELESTI) PARLA DELLA RIMONTA DELL’ATALANTA: “UN RISULTATO INCREDIBILE E AL TEMPO STESSO LOGICO, QUASI PICCOLO PER LA SQUADRA DI GASPERINI. NEL SECONDO TEMPO LA LAZIO È PIÙ CHE SCOMPARSA, NON È MAI ARRIVATA. L'INTER SCENDE A OTTO PUNTI. CONTE RESTA DI NUOVO SOLO CON LA SUA ROSA MILIONARIA ETERNAMENTE INSUFFICIENTE. MA CONTE È UN AUTO-REFERENTE…” – VIDEO

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MARIO SCONCERTI per il Corriere della Sera

 

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La Lazio perde una partita che vale forse una stagione. Un risultato incredibile e al tempo stesso logico, quasi piccolo per l'Atalanta. Credo sia calcio da virus, nel secondo tempo la Lazio è più che scomparsa, non è mai arrivata. Il suo contropiede profondo ha smesso di segnare la partita dopo quaranta minuti di spettacolo.

 

Poi c'è stata solo l'Atalanta, il suo cucire un po' lento ma armonioso, non gestibile da un avversario che non teneva più la palla. Il risultato netto della gara è che la Juve adesso ha 4 punti di vantaggio, una distanza che ieri sembrava lunare e ora pesa come un abisso.

 

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L'Inter scende a otto punti. La pazzia della rimonta torna lontana, Conte resta di nuovo solo con la sua rosa milionaria eternamente insufficiente. Ma Conte è un auto-referente, si fa le domande e si risponde. Sono anni che non accetta una libera intervista.

 

Una spiegazione completa ed extra moenia sul suo lavoro, che molto spesso è ottimo, ma non sempre, e appartiene comunque a tutti, non soltanto a lui. Per quel che posso, ho chiesto mesi fa di poterlo ascoltare liberamente, mi fu detto quasi sì, poi non ho saputo più niente. L'Inter è un argomento che va accettato, non è discutibile. Nemmeno quando si allontanano in fretta in una settimana gli obiettivi di una stagione. Riscuotere e non rendere conto è un mestiere bellissimo. Peccato non sia il mio.

 

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Quando è in partita il Sassuolo ha comunque un tasso tecnico altissimo. In due gare ha segnato 6 reti all'Inter, non è successo a nessuno in tanti anni. Il gioco di Conte è semplice e concreto, ma manca leggerezza, dribbling, fantasia, velocità negli ultimi venti metri . Fra tanti bravi, manca chi abbia l'ultimo spunto. E senza quello sbatti nel corpo degli avversari.

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Né si può chiedere tutto a Eriksen. È comunque un calcio anomalo. C i sono errori improvvisi su tutti i campi, inattesi a questi livelli, come quelli della difesa della Roma, ma anche errori di misura generali che deludono spesso l'occhio. È debito di ossigeno, la fatica arriva prima, sei come cieco in un gioco che dovrebbe essere esatto. Un calcio che dà libero corso agli errori è un fenomeno imprevedibile . Le sciocchezze non hanno un'estetica. Però spesso decidono.

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