vasco rossi 5

“MAI STATO DROGATO, SONO UN TOSSICO INDIPENDENTE” – VASCO ROSSI SCATENATO SU DROGHE (“CHI DICE CHE SONO TUTTE UGUALI È UN CRIMINALE”), POLITICI “SENZA SCRUPOLI CHE STANNO CREANDO GUERRE TRA POVERI” E CONCERTI A SAN SIRO: “ANCHE IL SINDACO DI MILANO SALA È VENUTO, PENSAVO MI PORTASSE LE CHIAVI. SI VEDE CHE ANCORA NON SI FIDANO. FANNO BENE” – “SE AVESSI AVUTO UN FIGLIA FEMMINA? AVREI AVUTO UNA DONNA CHE MI AMA” – VIDEO

 

Chiara Maffioletti per il “Corriere della sera”

vasco rossi

 

Quante persone al mondo possono accendere una folla dicendo semplicemente «ehh»? Ma Vasco Rossi, di comune ha solo il cognome, come, senza finte ipocrisie, ha riconosciuto anche lui: «Sono unico, è vero. Nel bene, ma anche nel male».

Ieri, nell' incontro organizzato da ViviMilano in sala Buzzati, al Corriere , ha regalato ai fan un' ora di racconti senza sovrastrutture, in quell' equilibrio sopra la follia che torna come una costante della sua vita.

 

L sue parole vanno prese, come ha ribadito ad Andrea Laffranchi che lo intervistava, non dimenticando mai l' ironia, che è un po' lo spartito su cui racconta poi le sue verità. E con cui incassa i suoi record. L' ultimo: sei concerti a San Siro, nessuno lo aveva fatto prima. «Il sindaco è venuto, pensavo mi portasse le chiavi... si vede che ancora non si fidano. Fanno bene».

 

vasco rossi

In realtà, la sua è una corsa in cui vuole «alzare sempre un po' l' asticella: le sfide mi piacciono. San Siro poi è una favola. Spero che lo teniate così come è. Peccato per questo comitato anti rumore... che poi, non è che facciamo rumore, ma musica».

E lo si vedrà anche il 18 giugno, in prima serata su Canale 5, con «Siamo Solo Noi», il docuconcerto dedicato a Vasco Rossi e a queste sei serate.

Stando in tema di record, la mente va a Modena Park, che vanta quello mondiale di biglietti venduti: «Un evento irrepetibile, infatti non cercherò più di ripeterlo. C' erano tensioni riguardo la sicurezza, ma il mio popolo ha dimostrato una maturità incredibile e l' amore ha vinto sulla paura. Mentre sorvolavo l' area del concerto in elicottero, poche ore prima, mi mancava il fiato per tutta quella gente».

 

vasco rossi

Nell' ultimo tour, l' idea è di tendere una mano per portare le persone fuori dalla disperazione «anche solo per due ore, con la musica. La disperazione la sento proprio nell' aria, viviamo in un periodo teso in cui le paure sono risvegliate da politici senza scrupoli. Non sopporto questa strumentalizzazione, con gli anni sempre meno. Chi mi fa più schifo è chi specula su questo per fare degli affari politici. Stanno creando una guerra tra poveri, ma non si può pensare che noi siamo nati in paradiso e se loro sono nati all' inferno la cosa non ci riguarda. Oltre al fatto che vengono dette cose non vere, siamo influenzati dai mezzi di comunicazione di massa che fanno una lettura non reale della situazione».

vasco rossi 5

 

vasco rossi 5

Lui invece, era stato più reale del reale già quando scriveva «Mi si escludeva». All' epoca valeva solo per lui, «oggi per tutta una categoria di individui. Ho vissuto sulla mia pelle la sensazione di venire escluso e ne ho sofferto moltissimo. Ero un montanaro, venivo da Zocca... mi sono scontrato contro un muro di benpensanti. Anche se quasi li capivo quelli che col loro cashmirino ascoltavano me che dicevo "sensazioni, sensazioni, vogliamo godere godere godere" e restavano un po' così...».

vasco rossi 5

La mente torna a quegli anni, in cui «mi dicevano che ero un drogato. Non lo sono mai stato. Mi definisco un tossico indipendente . Le sostanze le ho provate tutte, perché volevo farlo. Tranne l' eroina. E chi dice che sono tutte uguali è un criminale. La marijuana ha anche effetti terapeutici... infatti ne faccio un uso medico», e si mette a ridere. «Mi toccherà chiedere asilo politico in California, dove è legale, come in tutti i Paesi civili». Tornando agli anni del pregiudizio più duro, «mi veniva da ridere quando dicevano che influenzavo i giovani. Io, caso mai, ero espressione dei giovani».

 

Lui, che mai avrebbe potuto portare avanti il lavoro assicurato in banca come ragioniere: «Quando l' ho detto a mia mamma non si capacitava. Per fortuna è andata bene.

Devo dire che ci credevo anche tanto, ma pensavo che avrei avuto un pubblico di nicchia». E non l' esercito che lo venera e che chiede ora di coniare una nuova parola: vascologia.

vasco rossi la verita' 9

 

«Mi fa piacere», specie pensando «a tutti quegli articoli che parlavano di un personaggio che non esisteva. Non tutti coglievano che le mie canzoni sono sempre state provocatorie e ironiche: scrivevo "vado al massimo" nel periodo più brutto della mia vita». Colleghi che gli sono stati vicini? «De Gregori e De André: lui era il mio mito assoluto e invece mi ha sempre trattato come uno alla pari. Per me questo era sconvolgente. Ricordo che quando l' ho conosciuto mi sono inginocchiato; lui ha rimesso subito le cose a posto, dicendo: "Ma che c... fai?"».

vasco rossi

 

In futuro, gli piacerebbe pensare a una serie di concerti intimi, in teatro, in cui godere del contatto con il pubblico: «Negli anni le transenne si sono spostate sempre un po' di più... per questo quella dimensione di racconto mi piace molto. Poi non so se sarei capace. Anche ogni volta che scrivo una nuova canzone non so mai se riesco ad arrivare alla fine... va beh ormai ho un po' più fiducia di farcela. Però resto molto critico, perché non sono solo il primo che le sente, ma sono anche un po' un fan, di quelli severi.

 

Infatti quando leggo qualche critica sorrido perché me l' ero già fatta prima io».

vasco rossi

La prossima canzone che uscirà, «sarà la mia ultima confessione. Se mi assolvo?

Non lo so. Di certo se esistesse la pillola contro i sensi di colpa la prenderei subito, ma rifarei tutto: stessi errori, stesse passioni, stesse delusioni». Il rapporto tra quanto ha sofferto e fatto soffrire «alla fine è un pareggio». Una fan gli chiede che padre sarebbe stato di una figlia femmina, lui che ha tre maschi: «Avrei avuto finalmente una donna che mi ama». Eppure a occhio ce ne sono parecchie. Donne e uomini che, mentre parla, gli urlano: «Vasco, ci hai salvato la vita».

vasco rossi e laura

vasco rossi la verita' 8vasco rossi la verita' 11

 

vasco rossivasco rossifoto di vasco rossi di guido harariVASCO ROSSIVASCO ROSSIVASCO ROSSIVASCO ROSSIvasco rossi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…