IL NAPOLI È IL NUOVO PADRONE DEL CALCIO ITALIANO – LA SQUADRA DI SPALLETTI BATTE IN SCIOLTEZZA LA SALERNITANA (DI LORENZO E OSIMHEN) E CHIUDE L’ANDATA A 50 PUNTI COL MIGLIOR ATTACCO E LA SECONDA MIGLIOR DIFESA – IL NAPOLISTA: "LA JUVENTUS ANNASPA DA ANNI E IERI LE È STATO PRESENTATO IL CONTO DI UNA GESTIONE PROTERVA, OLTRE CHE ILLECITA, CHE PERÒ HA SEMPRE GODUTO DELLA PROTEZIONE MEDIATICA. IL PRIMATO DEL NAPOLI SUGGELLA UNA SUPREMAZIA CHE È GESTIONALE OLTRE CHE CALCISTICA"

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Massimiliano Gallo per ilnapolista.it

 

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È in atto un cambiamento epocale nel calcio italiano. Quella in corso non è soltanto una stagione che il Napoli sta dominando. Questi mesi stanno certificando uno storico sovvertimento della gerarchia del calcio italiano. La Juventus annaspa da anni e ieri le è stato presentato il conto di una gestione proterva, oltre che illecita, che però ha sempre goduto della protezione mediatica: l’unico vero potere rimasto al Settentrione del calcio italiano.

 

Solo un po’ meglio se la passano l’Inter dei cinesi che si è visto sbattere la porta in faccia da Skriniar e ora deve fare i conti sia con la sicura partenza dello slovacco sia con i 50 milioni che la scorsa estate aveva offerto per lui. Ora l’Inter lo perderà o a zero a giugno, o a poco a gennaio. E poi c’è il Milan alle prese sia con una crisi di risultati sia con la partenza molto probabile del gioiello Leao, anche in questo caso solo la stampa prova a nascondere quel che è evidente ai più.

 

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I padroni del calcio italiano non stanno al Nord. Abitano al 41esimo parallelo, all’ombra del Vesuvio. È il Napoli di De Laurentiis che peraltro è presidente anche del Bari. Il signor Aurelio ha creato l’alta velocità Napoli-Bari prima delle Ferrovie. Per celebrare questo storico sovvertimento – che, ripetiamo, solo i media si ostineranno a trascurare – il Napoli ha battuto in scioltezza la Salernitana dell’umorale presidente Iervolino che in settimana si è guadagnato un passaggio su tutti i giornali d’Europa per il finto esonero di Nicola.

 

 

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Come ogni grande che si rispetti, il Napoli ha vinto con le marce basse. Senza mai accelerare. Non serviva alla squadra di Spalletti. Che stasera ha chiuso il girone d’andata a 50 punti. In teoria, potrebbe chiudere il campionato a 100. Della partita non c’è granché da dire. Il Napoli ha giocato senza Kvaratskhelia ma al suo posto c’era Elmas che è uno dei tanti calciatori che con il signor Luciano sono migliorati di un paio di categorie. La cronaca stretta non ha granché da dire. Due a zero il risultato finale, con gol di Di Lorenzo all’ultimo secondo del primo tempo, e raddoppio di Osimhen nella ripresa con tap-in su palo colpito da Elmas. Nel primo tempo la squadra di Nicola ha provato a imbastire una qualche resistenza e un paio di abbozzi di ripartenze. Poi, si è rassegnata. Un sussulto, casuale, nel finale. Meret, con una straordinaria deviazione, ha deviato sul palo il tiro a botta sicura di Piatek. Spalletti ha fatto giocare i titolari per 85 minuti.

 

 

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E dire che in settimana ci siamo dovuti sorbire qualche lamentela di troppo per l’eliminazione in Coppa Italia contro la Cremonese. Perché da queste parti ogni mezzo passo falso continua a essere vissuto come una tragedia. È probabilmente questo il passaggio più complesso da compiere. Riuscire ad avere un ambiente da prima della classe, consapevole della propria forza in campo e nella struttura societaria. È più facile vincere la Champions che neutralizzare l’autolesionismo pianta sempre rigogliosa da queste parti.

 

Il Napoli chiude il girone d’andata con 50 punti frutto di 16 vittorie, 2 pareggi (Fiorentina e Lecce, alla terza e alla quarta giornata) e una sconfitta (a Milano contro l’Inter). 46 gol fatti, miglior attacco; 14 subiti, seconda miglior difesa. Osimhen capocannoniere con 13 gol senza rigori. È tutto, vostro onore.

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