mughini juventus

NOVE ANNI FA. LA JUVE DISTRUTTA, IN SERIE B. I NOSTRI CAMPIONI, DA ZAMBROTTA A VIEIRA A IBRAHIMOVIC SVENDUTI PUR DI NON PORTARE I CONTI IN TRIBUNALE. E MENTRE IMPAZZA IL BUSINESS DELLO SCHIAMAZZO ANTI-JUVENTINO CHE INFERVORA TIFOSI E GIORNALISTI, IO DA SOLO IN TV A RIPETERE ALL’INFINITO CHE LI REPUTAVO DELLE “TESTE DI CAZZO”

Giampiero Mughini a Dagospia

 

MUGHINI CON LA MAGLIA DELLA JUVENTUSMUGHINI CON LA MAGLIA DELLA JUVENTUS

Caro Dago, e dunque siamo al giorno successivo a quello in cui il Piave mormorò “Non passi lo straniero!” e quel fiume italiano era rappresentato dalla linea difensiva della Juve sul campo rovente del Real Madrid, e lo “straniero” che non ce l’ha fatta a passare erano i fuoriclasse della squadra spagnola che si avventavano su di noi al modo degli Stuka nazi sul cielo della Londra estate 1940.

 

mughini 2000 01mughini 2000 01

Lo straniero non è passato, la Juve va alla finale berlinese di Champions del 6 giugno 2015. Torna all’apice del calcio europeo la squadra che un italiano su tre considera la sua “fidanzata” ideale e mentre gli altri due italiani su tre la reputano invece il Male Assoluto. E lo dicono e lo ripetono senza vergogna, senza pudore: così un ottimo giornalista come Paolo Ziliani, così un eroe del calcio italiano come Totti, il quale pochi mesi fa aveva detto che giocare a calcio in Italia è perfettamente inutile perché il risultato a favore della Juve è stato già acclarato da eventuali logge giudeo-massoniche.

 

mughini UnSognoChiamatoJuventusmughini UnSognoChiamatoJuventus

Eppure oggi il coro di laudi a favore della Juve di Massimilano Allegri è alto. Voci che non ti saresti aspettato dopo l’orrendo circo anti-juventino dell’estate 2006. Quando ci furono strappati dalla maglia due scudetti conquistati dopo aver surclassato gli avversari. Quando non un solo giornale (sportivo e non) espresse il minimo dubbio che lo squadrone dei Buffon-Cannavaro-Thuram-Emerson-Nedved-Ibrahimovic-Del Piero i due scudetti li avesse vinti sul campo e non per un armeggiare delle schede telefoniche apprestate da Luciano Moggi.

 

real madrid  juventusreal madrid juventus

Quando non un solo commentatore (sportivo e non) sussurrò la verità palmare che il duo Moggi-Giraudo era stato il miglior gruppo dirigente che avesse mai retto una squadra di calcio in Italia. Quando a un professore di gran talento e gran uomo di mondo che era stato nel Consiglio di amministrazione dell’Inter, Guido Rossi, vennero dati i pieni poteri di che cambiare i magistrati sportivi che avrebbero condannato la Juve alla serie B e con aggiunta una pesante penalizzazione, e con tutto ciò quell’anno vincemmo quello che figura come il nostro 34° scudetto.

real madrid  juventus real madrid juventus

 

Quando per la prima volta nella sua storia - dal 1925 in avanti  - non c’era un Agnelli alla testa della Juve, e accadde che un avvocato torinese fosse pagato lautamente per “non difendere” la Juve e Moggi. Quando nessun giornalista disse che Calciopoli non ci sarebbe stata, o non sarebbe stata a quel modo unicamente anti-juventino, se fosse stato vivo uno dei fratelli Agnelli, l’“avvocato” Gianni o il “dottore” Umberto, quello che una volta aveva detto che “Moggi è il nostro Maradona”.

Moggi e GiraudoMoggi e Giraudo

 

Quando un ministro avanzò l’ipotesi che al mister Marcello Lippi (che si apprestava a vincere la Coppa del Mondo) fosse tolta la guida della nazionale azzurra e a Fabio Cannavaro la fascia di capitano di quella squadra. Quando nessuno ha poi mai chiesto scusa di tutto quell’obbrobrio dopo che la storia dell’intera Juve del ciclo Moggi-Giraudo era in campo o in panchina il giorno della finale berlinese Italia-Francia del luglio 2006.

GIANPIERO MUGHINI FA LE CORNA GIANPIERO MUGHINI FA LE CORNA

 

Nove anni fa. La Juve in serie B. I nostri campioni, da Zambrotta a Vieira a Ibrahimovic svenduti pur di non portare i conti in tribunale. Alla testa della squadra nessun Agnelli, e bensì un gruppo di garbati inesperti che cercavano di rendersi simpatici alla canea antijuventina.

 

vlj38 triadejuve moggi giraudo bettegavlj38 triadejuve moggi giraudo bettega

Poche lire di che comprare e investire, e mentre i denari dell’Inter di Moratti facevano il vuoto attorno a loro quanto all’acquisto di tutti i campioni del globo. Un ottimo allenatore, Claudio Ranieri, che poi incespica e cade. Al posto di Moggi un bravo ragazzo che gli aveva fatto da segretario. Libri editi da editori importanti che raccontano una storia del calcio italiano in cui tutto ciò che porta il marchio della Juve è losco: “cialtrone” ho detto in tv a uno di quegli scribacchini. Nessun grande giocatore europeo che ci tenga a vestire la maglia della Juve, e mentre impazza il business dello schiamazzo anti-juventino che infervora tifosi e giornalisti. Io da solo in tv a ripetere all’infinito che li reputavo delle “teste di cazzo”. 

 

yj01 giraudo capello moggiyj01 giraudo capello moggiZlatan IbrahimovicZlatan Ibrahimovic

Poi sono arrivati Andrea Agnelli, Antonio Conte, Beppe Marotta. Tre fuoriclasse. Ricominciare da zero. Ricostruire dalle fondamenta. Zero lire comprato Pirlo, zero lire Pogba, 300mila euro Barzagli. Un bilancio che a tutt’oggi è un terzo di quello del Real Madrid che abbiamo battuto. Una squadra che è tornata ad essere l’orgoglio del calcio italiano alla faccia di tutti i club “Juve merda” disseminati per lo stivale. Una squadra che è una scuola del carattere, uno stemma, un brand. L’unico brand italiano del 1930 tuttora in voga. 85 anni dopo, alla sua testa un Agnelli di quarta generazione dopo quello di seconda generazione del 1930, l’avvocato Edoardo. L’unico brand in mano alla stessa famiglia piemontese, e magari l’anno prossimo arriverà il quinto scudetto di seguito. 80 anni dopo il quinto scudetto del 1934-1935. Da non credere.

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...