"HO DETTO CHE NON VOLEVO, MA NON SI SONO FERMATI. ERO ESAUSTA" - LA RICOSTRUZIONE DELLA RAGAZZA DI SIENA CHE HA ACCUSATO IL CALCIATORE DEL GENOA MANOLO PORTANOVA E ALTRI 3 GIOVANI DI VIOLENZE SESSUALI DI GRUPPO: "HO SENTITO LA PRESENZA DI ALTRE PERSONE CHE RIDEVANO IN CAMERA DA LETTO. MI SONO ALZATA CON LA SCUSA DI PRENDERE UNA BOTTIGLIA D'ACQUA E HO ACCESO LA LUCE: DAVANTI A ME C'ERANO TRE UOMINI NUDI

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manolo portanova manolo portanova

Da www.corrieredellosport.it

 

È un processo ancora tutto da compiersi quello che vede imputato il calciatore del Genoa Manolo Portanova, accusato insieme ad altri tre giovani di violenze sessuali di gruppo, reato punito con la reclusione da 8 a 14 anni. La diffusione di ampi stralci processuali e le rivelazioni de "Il Secolo XIX", però, tracciano i contorni di una notte, quella del 30 maggio 2021, di violenza brutale. Tutto parte dalla testimonianza di una studentessa senese di 22 anni che ha accusato il giocatore e altri tre giovani tra cui uno che all'epoca dei fatti era minorenne.

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IL RACCONTO SHOCK

L'avvocato di Manolo Portanova, Gabriele Bordoni, tramite un comunicato ufficiale, ha ricordato che solo in sede processuale saranno accertate verità ed eventuali responsabilità. L'udienza preliminare è prevista per il prossimo 7 giugno. Leggendo il racconto della ragazza è impossibile non rabbrividire.

 

manolo portanova manolo portanova

Il tutto si svolge proprio a Siena, in un appartamento di proprietà di un amico di Portanova, dove la studentessa si reca in compagnia di una amica che però si apparta con un ragazzo, lasciandola sola con il calciatore: "A un certo punto ho sentito la presenza di altre persone che ridevano in camera da letto. Mi sono alzata con la scusa di prendere una bottiglia d'acqua e ho acceso la luce: davanti a me c'erano tre uomini nudi".

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Gli atti trattano poi di abusi compiuti da due, tre persone per volta, "violenze sessuali, percosse, sputi, insulti, accanimento animalesco sul suo corpo concepito come un oggetto". La ragazza descrive così il momento: "Ho detto che non volevo, ma non si sono fermati. Ero esausta, chiedevo di andarmene, di chiamare la mia amica, mi veniva detto che era in bagno e non poteva intervenire, ma nessuno in realtà la cercava".

 

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Dopo circa mezz'ora la studentessa viene lasciata libera e successivamente si reca al pronto soccorso dove i medici la sottopongono ad una visita approfondita che accerta colpi ai fianchi, ai glutei e ferite profonde alle parti intime, dimettendola con una prognosi "superiore ai 40 giorni". Oltre ai danni fisici, la vicenda avrebbe segnato in maniera devastante la ragazza, cui sono stati certificati danni "permanenti" nella perizia medico legale di parte.

 

In questi mesi in cui è ricorsa a sedute continue dallo psichiatra, ha sofferto di "stress acuto, ansia, oscillazione dell'umore e riduzione dell'appetito. Quanto accaduto in quella terribile sera vivrà con me per sempre. Giorno dopo giorno, passo dopo passo".

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LE PAROLE DEI LEGALI

Il legale di Portanova ha anticipato a Il Secolo XIX la linea difensiva: "Con ogni probabilità chiederemo di aver accesso al rito abbreviato. Si tratta di una scelta obbligata per evitare che tutte le parti rivivano una vicenda che ha portato a sofferenze. Abbiamo svolto indagini dalle quali a nostro parere emerge che il rapporto è stato consensuale".

 

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Una ricostruzione cui si oppone la ragazza, che tramite il suo avvocato Jacopo Meini fa sapere: "È stato un atto di violenza assurda e immotivata. C'era il consenso a un rapporto sessuale con il calciatore, non con gli altri. Ora voglio solo giustizia per quanto accaduto quella notte". Anche Portanova affida alcune parole al suo avvocato: "Da mio padre e dal mondo dello sport ho ereditato valori sani e il rispetto per tutti, in particolare per le donne. Sono addolorato per i danni psicologici patiti dalla ragazza".

 

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