tommaso paradiso lotito

“SE LOTITO TIENE DAVVERO ALLA LAZIO DOVREBBE FARE UN PASSO INDIETRO” – TOMMASO PARADISO LE CANTA A "LOTIRCHIO" E GLI CHIEDE DI PASSARE LA MANO: “BISOGNA CHE APRIAMO GLI OCCHI. LA LAZIO NON POTRÀ MAI AMBIRE A UNA VITTORIA IMPORTANTE” – ZAZZARONI METTE IL CARICO: “LOTITO HA CONSEGNATO A SARRI UNA SQUADRA NUMERICAMENTE E QUALITATIVAMENTE INSUFFICIENTE PER AFFRONTARE I TRE IMPEGNI STAGIONALI CONDANNANDOLO ALL’EMERGENZA STRUTTURALE”

tommaso paradiso

Marco Ercole per il Corriere dello Sport - Estratti

 

È uno dei volti laziali vip per eccellenza, Tommaso Paradiso. Il cantante non ha mai nascosto la sua fede biancoceleste e lo ha confermato anche in questo momento particolare, che come tutti i tifosi della Lazio sta vivendo con qualche difficoltà, come ha spiegato ieri mattina intervenendo ai microfoni di Radiosei:

 

(...) Mi dispiace per questi giocatori. Io li conosco, li sento, li vivo, sono diventati un po’ una famiglia. Mi dispiace vederli così dimessi in campo. La sensazione che ho è che siano un po’ stanchi. C’è una specie di ossimoro delle caratteristiche individuali dei giocatori e l’allenatore. Questa squadra per le caratteristiche fisiche e mentali che ha non si sposa perfettamente con le idee di calcio di Sarri. Da qui questo ibrido di cui spesso si parla in casa della Lazio». 

 

sarri lotito

Nel corso del suo intervento, Tommaso Paradiso ha anche suggerito a Lotito di fare un passo indietro: «Il tifoso vuole vincere e la Lazio, stando così le cose, non potrà mai ambire a una vittoria importante. Anche in Italia le cose stanno cambiando, molti club appartengono a grandissimi fondi e proprietà, questo mi preoccupa molto. Se Lotito tiene davvero alla Lazio come dice, per il bene di questa squadra e di questi tifosi che hanno bisogno di vincere, dovrebbe fare un passo indietro.

 

Vent’anni sono tanti, è un discorso ciclico che si ripete. Mi piacerebbe ancora vincere, poi è chiaro che essendo nato nell’era Cragnotti sono un po’ condizionato da questa magia che non c’è più. Anch’io ho avuto dei confronti con il presidente, gli ho fatto dei complimenti quando sono state fatte cose giuste, ma basta dire che questa società non se la compra nessuno. Se non vogliamo sempre alternare buone stagioni ad altre negative, bisogna che apriamo gli occhi».

tommaso paradiso

 

LOTITO

Ivan Zazzaroni per il corrieredellosport.it

 

A Claudio Lotito sta riuscendo un’altra impresa in qualche modo storica: trasformare Maurizio Sarri, il profeta del bel gioco, del palleggio funzionale, della linea difensiva alta che - se aggredita - scappa all’indietro, in un risultatista tra i più cinici. In che modo? Il più semplice: gli ha consegnato una squadra numericamente e qualitativamente insufficiente per affrontare i tre impegni stagionali condannandolo all’emergenza strutturale.

 

claudio lotito foto di bacco

Due o tre numeri per chiarire meglio il concetto. Dall’andata con il Bayern alla trasferta di Firenze la Lazio ha disputato 4 partite in 12 giorni con gli stessi giocatori, tredici in tutto, compreso Castellanos, quello dei venti minuti finali. Il bilancio, due vittorie, una sconfitta col Bologna dopo un ottimo primo tempo e l’asfaltatura da parte della Fiorentina che veniva da un’intera settimana di lavoro e, per inciso, a gennaio ha aggiunto Belotti al pacchetto d’attacco.

 

Uscendo dai dodici in tredici, anche un non tifoso sarebbe in grado di recitare la formazione di Sarri: Provedel; Lazzari (o Hysaj) Casale (lunedì Gila era squalificato) Romagnoli Marusic; Guendouzi Cataldi Luis Alberto; Isaksen Immobile (Castellanos) Felipe. Un po’ poco per una Lazio che, se riuscisse a superare l’ostacolo di Monaco, accederebbe ai quarti di Champions, traguardo che non taglia dall’anno dello scudetto di Eriksson.

 

tommaso paradiso 6

Sarri è uno che non si tiene dentro nulla e da tempo si lamenta della rosa incompleta, oltre che del calendario (direttamente collegato), del terreno di gioco dell’Olimpico, degli arbitri e di altro ancora. Sono le sue crociate donchisciottesche. Ma io sto con lui e con tutti gli allenatori che difendono il proprio ruolo, il proprio lavoro, i propri princìpi sottolineando, se necessario, le assenze della società.

 

L’estate scorsa, in piena campagna acquisti, Sarri aveva fornito delle indicazioni, un percorso che non è stato seguito. Per un po’ ha abbozzato, poi non ce l’ha più fatta.

L’allenatore che accetta tutto è destinato a rimediare brutte figure, spesso all’esonero, e in quel caso le responsabilità non prevedono condivisioni. Paga lui e basta.

 

Sarri vanta oltretutto crediti speciali: pochi mesi fa ha portato la Lazio al secondo posto, e non succedeva da 25 anni. Sempre lui ha eliminato la Roma dalla coppa Italia, risultato che ha peraltro accelerato l’esonero di Mourinho. Al presidente, che è uomo di numeri e del fare, spettava il compito di attrezzare la squadra in modo da renderla competitiva e funzionale all’ambizioso progetto tecnico-tattico 23/24.

claudio lotito

 

Da quasi 20 anni al vertice della Lazio, Lotito ha tanti meriti, anche esclusivi, nella sopravvivenza e nella crescita della società: è un abilissimo amministratore, ha un grande senso pratico (e politico) ma proprio l’eccessiva praticità gli nega la visione, la vocazione all’affermazione definitiva: la sua Lazio non appena arriva a sfiorare la cima, e quindi le si presenta l’occasione di stabilirsi in alto e vincere, arretra più volutamente che naturalmente, per poi affrontare l’ennesima risalita.

 

(...)

tommaso paradiso 4

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO