leclerc binotto

STORIE TESE A MARANELLO! DOPO LA ROTTURA DEL MOTORE AL GP DI BAKU, LECLERC SBOTTA (“AVREI TANTO COSE DA DIRE, MA È MEGLIO STIA ZITTO”), IL CAPO DEL MURETTO FERRARI BINOTTO (O "BI-ROTTO"?) RISPONDE PER LE RIME: “QUANDO CHARLES HA ROTTO ERA IN TESTA PER UNA SCELTA AZZECCATA DEL TEAM. FORSE NON SEMPRE SBAGLIAMO” – SAINZ SEMBRA UN PUGILE SUONATO E TOTO WOLFF (MERCEDES) VA IN GIRO A BUTTARE BENZINA SUL FUOCO: “LA FERRARI NON È AFFIDABILE E NOI SÌ? ANDIAMO COSÌ PIANO CHE È IMPOSSIBILE ROMPERE LA MACCHINA...”

Giorgio Ursicino per “il Messaggero”

 

leclerc binotto

Sale la tensione a Maranello, fra gli esponenti della squadra sembra non ci sia più quel magico feeling di quando le cose andavano bene. Lottare per la vittoria fa salire la pressione, ma alcune dichiarazioni e certi atteggiamenti lasciano trapelare che l'armonia sia volata via insieme al gruzzolo di punti bruciati dai troppi ritiri.

 

Eppure, da qualsiasi parte si voglia guardarlo, il bicchiere è sempre mezzo pieno. In pochi mesi passare da un ritardo atavico dalla Mercedes 8 volte di fila campione del mondo ad un vantaggio di quasi un secondo al giro, è tanta roba. Le nuove regole sono state bene interpretate, la F1-75 appena messe le ruote in terra era senza dubbio la monoposto migliore. Poi?

 

In F1 gli eventi accadono in fretta. Cosa sta succedendo? Niente di irreparabile. Almeno finora. I massimi protagonisti del team, specialmente quando l'adrenalina è a mille, reagiscono in base al loro carattere e alla loro età, all'esperienza e alle aspettative. E possono portare ad interpretazioni diverse. Molto diverse.

leclerc binotto

 

Molte parole poco dolci, ma anche alcuni fatti. Con solo 3 power unit a stagione, quando capita un guasto bisogna spegnere subito il motore. Per salvare più materiale possibile e per capire cosa è accaduto, prima che gli effetti cancellino le cause. Invece a Baku un Leclerc infuriato ha tirato dritto con l'unico alibi la delusione. Ripensandoci anche la scenetta ai box di Monaco, quando per calmare un Charles furioso si è dovuto materializzare il presidente Elkann in persona, non è di routine.

 

GALLONI DI CAPITANO Il predestinato, ormai si sa, è un purosangue di razza. Quando bisogna fare un passettino indietro non ascolta nessuno, la vista diventa rossa. Il suo stato di forma è straordinario, i galloni di capitano se li è andati a prendere sul campo, facendo polpette di Carlos che l'anno scorso lo aveva preceduto in Campionato.

 

binotto sainz leclerc

Otto gare, otto partenze in prima fila e sei pole. Sainz, per cercare di rispondere, è andato in tilt commettendo anche errori banali. Qui sta l'altra difficoltà di un team principal che non si deve limitare a curare la forma delle macchine, ma anche preservare l'equilibrio di ragazzi che rimbalzano in tutto il mondo e non sanno digerire di passare dalle stelle alle stalle. Mattia deve pompare lo spagnolo, che ha perso se stesso sembrando un driver di serie B rispetto al compagno, e togliere pressione a Charles che, giustamente, si sente invincibile. Il monegasco si crede su un altro livello e pensa di stare su un pianeta tutto suo, dove la mancanza di perfezione non è tollerata.

 

leclerc gp baku

Leclerc ha già vissuto una breve parentesi su una Ferrari rampante. Era il 2019, aveva solo 21 anni, non guardava nemmeno il compagno Vettel 4 volte campione del mondo e si lanciava all'assalto di Hamilton senza un filo di rispetto e nemmeno di paura.

Due capolavori di fila, a Spa e a Monza, i templi della velocità.

 

LINGUA TAGLIENTE Il galletto, però, fa la voce grossa e, fatto comprensibile dopo le delusioni delle ultime 3 gare finite nel modo peggiore, usa le parole come una clava non facilitando il compito di Binotto che deve trovare spiegazioni all'inspiegabile. «Voglio bene a tutti, ma la squadra mi deve aiutare», ha tuonato nel salotto di casa dopo essere arrivato ultimo dei 4 moschettieri nonostante partisse in pole. A Baku è stato ancora più irriverente: «Avrei tanto cose da dire, ma è meglio stia zitto». Sparare così sulla squadra non ha fatto piacere a Binotto che, forse per la prima volta, già infastidito per aversi dovuto cospargere il capo di cenere, ha risposto per le rime: «Quando Charles ha rotto era in testa per una scelta azzeccata del team. Forse non sempre sbagliamo...».

leclerc gp baku

 

Il figlio d'arte di Madrid predica compattezza ma, in questa fase in cui sembra un pugile suonato (con la Rossa è staccato in classifica da Russel con quel paracarro della Mercedes), non fa molti proseliti.

 

Ora si vola in Canada e bisogna ritrovare serenità perché nel paddock anche le farfalle hanno le pinne. Sentite Wolff che, da quando non vince più a raffica, va in giro a buttare benzina sul fuoco: «La Ferrari non è affidabile e noi sì? Che mi prendete in giro, andiamo così piano che è impossibile rompere la macchina...». Usa pure i suoi gioielli per dare un cartone ai rivali.

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