goldin

ART-SPIA - VENGHINO, SIGNORI VENGHINO, CON MARCO GOLDIN ANCHE L’ARTE DIVENTA CIRCO PAESANO – PER IL CURATORE DI TREVISO, TUTTO È PALPITO, EMOZIONE, TORMENTO, ESTASI, CON MOSTRE TEMATICHE A ZERO CONTENUTO

Alessandra Mammì per dago-art

 

Marco goldinMarco goldin

Dovrebbero essere vietate dal buon senso mostre che vanno da Tutankhamon a Van Gogh passando per Caravaggio impigliate al tema della “notte”. Ma è invece la formula che ha fatto la fortuna di Marco Goldin, impresario culturale e curatore cinquantenne, nato a Treviso e specializzato in pasticciate rassegne che spaziano tra i secoli.

 

Brevi cenni sull'universo e tanta emozione dichiarata nei suoi testi, nei suoi video preparatori e tour virtuali. Violini e pianoforti, voce calda e fuori campo che sul falso modello di Baricco parla d'arte con toni pseudo-letterari: «un giorno molti secoli fa un uomo camminava accanto alle sepolture dei suoi antenati».... oppure «sono Marco Goldin ho sempre pensato che l'arte sia il racconto della vita, non mi sono mai sottratto a questa forza che mi conduce».

marco-goldin-verso-monetmarco-goldin-verso-monet

 

L'Arte maiuscola è per Goldin palpito, emozione, tormento, estasi... e via così con maratone da Tizio a Caio, mostre tematiche a nullo contenuto storico-teorico. Si preferiscono fenomeni metereologici (sua “Gli impressionisti e la neve” che fece coincidere con le Olimpiadi invernali a Torino) o trasporti di quadri iconici come “La ragazza dall'orecchino di perla” di Vermeer esposta a Bologna.

 

Operazione che fu stroncata persino da Vittorio Sgarbi come puramente commerciale e priva di qualsiasi valore storico e culturale. Che cosa importa a Goldin del valore scientifico? Meno sono scientifiche, più guadagnano le sue mostre. E' il valore mediatico che conta per lui.

 

reviso_museo-santa-caterinareviso_museo-santa-caterina

Il pianoforte con musichetta da piano bar che introduce il tour virtuale sul web, i cartelloni nei centri commerciali, la finta operazione culturale che non insegna niente ma non intimidisce. Da Botticelli a Matisse da Raffaello a Picasso. Mostre da mandar giù come una fotogallery. Si clicca e l'immagine cambia.

 

Non c'è neanche bisogno delle didascalie. I notturni da Tutankhamon a Van Gogh passando per Caravaggio sono l'apoteosi di questo “strano ma vero”. Fin qui, pazienza. «Nessuno ha mai perso un dollaro puntando sul cattivo gusto del pubblico» diceva Barnum, quello del vero circo.

 

Marco-GoldinMarco-Goldin

Il problema arriva invece quando (come sta per accadere a Treviso) lo sbarco del circo Goldin viene accolto da una delibera comunale che decide per tanto evento di metter mano a una ristrutturazione di un complesso trecentesco per ospitare l'ultimo progettone del nostro: “Treviso e il mondo”.

 

Glorificazione local/global che merita secondo la giunta lo stravolgimento del Civico Museo di Santa Caterina, ex complesso conventuale di origine trecentesca comprendente due chiostri, l’omonima chiesa (con decorazione tre-quattrocentesche e gli affreschi strappati relativi alle Storie di Sant’Orsola di Tomaso da Modena) e una pregevole collezione di arte antica e moderna che spazia dall’archeologia a Bellini, Tiziano, Lotto, Bassano, Tiepolo, Longhi sino ad Arturo Martini.

 

Come scrive Veronica Rodenigo sul “Giornale dell'arte” «una delibera della giunta comunale datata 19 dicembre 2014 sancisce il via libera ai lavori di adeguamento funzionale e impiantistico per adattare le tre sale più ampie del museo (una al piano terra e due al primo piano) alle esigenze dell’evento temporaneo ossia ai requisiti dei «condition report» per poter ottenere i prestiti.

 

chiostri-santa-caterina-finalborgochiostri-santa-caterina-finalborgo

Creazione di tre white cube con pareti in cartongesso avulsi dal contesto, smantellamento di parte dell’attuale collezione (non è ancora chiaro dove verranno sistemate le opere e con quali ripercussioni per la loro conservazione come nel caso dei teleri più ampi), chiusura del chiostro piccolo con vetrate (sic!) funzionale alla sosta del pubblico, perdita delle attuali aule didattica e conferenze trasformate in bookshop e guardaroba, creazione di una duplice biglietteria»

 

Investimento previsto: 1,2 milioni di euro di cui 180mila già raccolti e provenienti da privati. E il resto? Trevigiani accorti hanno già cominciato a raccogliere firme per bloccare il tutto, salvare Santa Caterina ed evitare il pubblico sperpero.

 

Ma il re del turistificio e delle mostre blockbuster non demorde ed è già pronto con tutti i suoi parafernalia acchiappa pubblico: violini, social network, tour virtuali, cartelloni nei centri commerciali e persino video pubblicitari delle mostre per “offrire all'avventore un piacevole momento di cultura tra un acquisto e l'altro” grazie alla sua voce emozionata che dice “vissi d'arte e d'amore” per intendere “venghino signori venghino”.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”