ahae

ARTSPIA - DIETRO UN MECENATE SI PUO' NASCONDERE UN DELINQUENTE. ECCO L'INCREDIBILE STORIA DI YOO BYUN-EUN : IL SUDCOREANO CHE COME FOTOGRAFO HA TRUFFATO IL LOUVRE E COME ARMATORE HA PROVOCATO UNA STRAGE

Tomaso Montanari per "IL FATTO QUOTIDIANO"

 

 

Una retorica globale vuole che il tramonto dello Stato coincida con l’alba di un nuovo mecenatismo, in una generale regressione dai diritti ai privilegi, dalle Costituzioni alla charity: anche in Italia è a questi messia che una politica senza progetto affida il futuro del patrimonio culturale. Se è dunque questo il modello che ci aspetta, sarà il caso di conoscerlo meglio.

Ahae Ahae

 

MENTRE DA NOI si è scelta la strada delle sponsorizzazioni commerciali (Della Valle al Colosseo, Stefano Ricci a Ponte Vecchio, Fendi a Fontana di Trevi...), con cinque successive leggi approvate tra il 2003 e il 2009, lo Stato francese ha regolato e incoraggiato il mecenatismo senza contropartite, che oggi riesce a incanalare 5 miliardi di euro l’anno verso iniziative pubbliche.

 

Il 26% di questa cifra enorme tocca alla cultura: eguagliando l’intero bilancio annuale del nostro ministero per i Beni culturali. Ma ogni medaglia ha il suo rovescio: e ora in Francia il dibattito sui limiti e i rischi del mecenatismo è alimentato da una storia che non ha fin qui trovato posto sui giornali italiani, paralizzati da farse estive provin ciali, come quella dei Bronzi di Riace nominati testimonial dall’Expo leghista.

Mostra di Ahae a ParigiMostra di Ahae a Parigi

 

Nel 2012, l’allora direttore del Louvre, Henry Loyrette, accetta di organizzare una mostra di fotografie naturalistiche scattate da un misterioso sudcoreano noto con il nome d’arte di Ahae (che significa “bambino”).

 

Una manifestazione straordinariamente sontuosa, con un padiglione di mille metri quadrati montato nel Giardino delle Tuileries e un catalogo da 200 euro aperto da una prefazione dello stesso Loyrette. Nell’estate dell’anno successivo Ahae (che non si mostra mai in pubblico) replica a Versailles, dove noleggia un enorme spazio dell’Orangerie, e dove organizza una serie di eventi mondani (cui partecipa anche l’ambasciatore italiano).

Ahae fotoAhae foto

 

Negli stessi mesi, gli italiani apprendono dal sito del Fai che l’artista è anche un mecenate: “Una vendita insolita ha attirato acquirenti da tutto il mondo per aggiudicarsi un lotto davvero sui generis, battuto, infine, per 520 mila euro. Ad aggiudicarsi l’antico borgo di Courbefy è stato un artista sudcoreano, Ahae, in questi giorni protagonista di una mostra al Louvre con una raccolta di sue fotografie. Ora le dodici case con canili e stalle, e la fortezza del 1100, potranno rinascere e le autorità locali sperano che il nuovo proprietario risollevi, con il recupero architettonico, anche l’economia locale”.

 

Questa strana congiuntura attira l’attenzione di Bernard Hasquenoph, un grafico e giornalista parigino che ha fondato il blog Louvrepourtous (Il Louvre è di tutti), sul quale conduce un prezioso lavoro d’inchiesta sulla commercializzazione dei grandi musei francesi, sulla fedeltà alla “loro missione di servizio pubblico”, sui rischi del mecenatismo.

Courbefy villageCourbefy village

 

Village- CourbefyVillage- Courbefy

Hasquenoph mette in fila una serie di fatti sconcertanti: nessuno conosceva Ahae prima del 2011, quando una società sudcoreana finanzia una sua mostra alla Grand Central Terminal di New York, e quando mostre altrettanto autofinanziate si aprono a Praga, a Londra, a Mosca e anche a Venezia e Firenze (in quelle “fotografie manca qualsiasi costruzione. Non c’è nulla che intacchi l’equilibrio naturale”, scrive allora Repubblica); anche la mostra del Louvre risulta prodotta e pagata da una società dell’artista, e il resoconto annuale del mecenatismo dimostra che Ahae ha donato al Louvre anche un milione e 100 mila euro, vedendo il proprio nome in- ciso sulle pareti storiche del museo, tra quelli dei grandi benefattori; infine, anche dietro la mostra di Versailles c'è lo stesso deplorevole scambio tra denaro (si parla di donazioni per almeno 2 milioni) e ri- conoscimento culturale.

 

Basterebbe questo per nutrire più di un dubbio su un sistema che permette a un artista debuttante, ma evidentemente ricchissimo, di comprarsi una consacrazione pubblica nientemeno che al Louvre e a Versailles. Ma il meglio deve venire. Con un colpo da Pulitzer, nell’agosto del 2013, Hasquenoph riesce a svelare la vera identità del misterioso fotografo che altri non è che l'allora 72enne Yoo Byung-eun, uno dei più ricchi imprenditori del suo paese (con trascorsi giudiziari di qualche rilievo), fondatore della Chiesa Evangelica Battista di Corea (seguita da 20.000 fedeli, e sfiorata da un episodio di suicidio di massa nel 1987) e astuto proprietario del cliccatissimo dominio web www.god.com.

 

il naufragio del Sewol Ferryil naufragio del Sewol Ferry

E anche questo era un durissimo colpo alla credibilità del Louvre, la cui carta etica proibisce di accettare doni in odore di proselitismo religioso, o provenienti da imprenditori sulla cui attività possa esistere “un dubbio di legalità”.

 

MA LA VICENDA prende una piega veramente drammatica il 16 aprile di quest’anno, quando avviene uno dei più gravi disastri della storia civile della Corea del Sud: il traghetto Sewol affonda, causando la morte di 293 persone. Questo esito tragico si deve alla criminale incapacità dellequipaggio di evacuare i passeggeri, ma il naufragio va addebitato alla sopraelevazione del traghetto, cui era stato aggiunto dall’armatore un ponte abusivo.

 

AhaeAhae

Tutto ciò suscita un’enorme ondata di sdegno popolare: che conduce alle dimissioni del primo ministro Chung Hong-won, e che viene ulteriormente alimentata dal terribile video girato, nei suoi ultimi minuti di vita, da Park Su-hyeon, un passeggero di 17 anni. Il 28 maggio 2014 il governo di Seul si decide a spiccare un mandato d’arresto internazionale per il proprietario del battello: che è il nostro Yoo Byung-eun, il cui nome d’arte è (per sempre?) inciso sulle pareti del Louvre.

 

In tutta la Corea del Sud non si trova un avvocato disposto a difendere l’illustre latitante, sul cui capo pende ora una taglia da 350.000 euro. E tra arresti di familiari e colpi di scena d’ogni tipo, la fuga del filantropo di Versailles termina (almeno ufficialmente) il 12 giugno scorso: quando in un campo a 400 km a sud di Seul viene ritrovato un cadavere in avanzato stato di decomposizione, che un test del Dna attribuisce a Yoo Byung-eun, alias Ahae, morto in circostanze che appaiono tuttora assai dubbie.

 

Ahae mostra a ParigiAhae mostra a Parigi

UN FINALE straordinario: come “straordinaria nell’ordinario” era l’opera di Ahae nelle encomiastiche parole del direttore del Louvre, il quale (nella migliore tradizione lobbista dello scambio di ruoli) pre- siede oggi la potente Admical (l’As- sociazione per lo sviluppo del me- cenatismo culturale e industriale). E se perfino al Louvre è successo di mettere il proprio nome al servizio di un simile personaggio, cosa accadrà ai nostri poveri musei, per i quali già si parla dell’interesse di fondi sovrani arabi e imprenditori asiatici?

 

Siamo sicuri che indurli a cercare denaro non li spingerà ad associarsi al peggio della nostra so- cietà? E anche se la loro tenuta morale sarà indiscutibile, avranno i mezzi per scoprire chi sono gli aspi-ranti mecenati, e dunque per evitare di legittimare riciclatori di denaro sporco, santoni, mafiosi o anche solo imprenditori di dubbia fama? Dopo il clamoroso caso Ahae queste domande sono più urgenti che mai.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…