panza sgarbi vettese

CAPRE UNIVERSITARIE - IL VECCHIO SGARBONE INSORGE PER LA BOCCIATURA DI VETTESE E PANZA AL CONCORSO DA DOCENTI: "È PARADOSSALE. ENTRAMBI SONO CRITICI MILITANTI, ATTIVI ANCHE IN AMBITO MUSEALE. NON SARÀ OPPORTUNO INDICARE, ALLE COMMISSIONI DEI CONCORSI DI ABILITAZIONE, CRITERI PIÙ ELASTICI E VALUTAZIONI DELL'ATTIVITÀ E DELL'IMPEGNO DI RICERCA E DI STUDIO, ANCHE NELLA PUBBLICA ATTIVITÀ EDITORIALE (INDISCUTIBILI NEL CASO DI VETTESE E DI PANZA), RISPETTO A DOCENTI PRIVI DI MERITO E PROTETTI DAI LORO PROFESSORI?"

https://m.dagospia.com/panza-il-caso-vettese-e-le-dimissioni-dei-commissari-dell-abilitazione-scientifica-nazionale-250961

 

 

Vittorio Sgarbi per il Giornale

 

Inizio con due considerazioni apparentemente contraddittorie.

sgarbi

 

Marco Tanzi, professore ordinario di Storia dell' arte all' Università di Lecce, è uno dei migliori studiosi della pittura padana tra Quattrocento e Seicento, ha curato utilissime mostre, ed è uomo moderno, sveglio, intelligente. Non ha ereditato gli atteggiamenti da barone.

 

Gli è consentito, peraltro, non so quanto utilmente (rispetto alle sue preclari doti di docente), muoversi dalla remota Lecce come commissario di concorso per i docenti universitari: nel caso di cui stiamo parlando, per ordinari di prima fascia, concorso a cui io stesso mi sono sottratto dopo antiche bocciature, per essere poi chiamato per chiara fama nel ruolo di Professore ordinario di Storia dell' arte moderna all' Università per Stranieri di Perugia, e subito costretto all' aspettativa dal mandato parlamentare.

 

Angela Vettese

In altro ambito Angela Vettese si muove nel mondo della Storia dell' arte contemporanea e, aldilà degli abiti accademici tradizionali, soprattutto sulle riviste specialistiche, ha svolto quell' attività militante che dai tempi di Barilli, Calvesi e Celant ha i suoi organi, più che nelle sedi di settore o nelle pubblicazioni cosiddette scientifiche, su giornali e settimanali, in una risposta pronta alle sollecitazioni popolari (e anche autorevolmente mercantili) dell' arte contemporanea.

 

E certo non ha come sue case solo i luoghi tradizionali ma, a partire dalla Pop Art fino ai Writers, a Keith Haring a Banksy, i muri, le strade. E, in formidabile contrasto, grandiosi musei: pensiamo al Mart, al Maxxi, al Madre, al Mambo, al Castello di Rivoli, al Museo Pecci, alla Gnam, al Man, al Beaubourg, al Lac, dove la Vettese è di casa, e il suo magistero consideratissimo.

 

BANKSY NOTTINGHAM

La Vettese è, nel suo campo, una personalità di primo piano, e certo più vigile e vitale nelle sue funzioni di molti storici dell' arte, come lo stesso eruditissimo e preparatissimo Tanzi.

E, benché appartengano a mondi lontani, non li vedrei in segmenti dottrinali distanti, se non per il merito degli argomenti di ricerca. Nel metodo, relativo ai campi d' indagine, sono due figure di prima grandezza. Con diverso e analogo rigore. Per questo ha determinato scandalo la bocciatura della Vettese nel concorso in cui era autorevole commissario anche Tanzi.

 

marco tanzi

Nessun dubbio che la commissione si è arroccata su posizioni che potremmo definire antiquate; e questo è uno sbaglio (d' altra parte Tanzi è uno storico dell' arte moderna, cioè antica - paradosso nominale). Ma l' equivoco ha di fatto giovato alla Vettese, apparsa vittima di un sistema concorsuale superato.

 

E infatti in sua difesa sono scesi molti, tra i quali un altro studioso «anfibio». Pierluigi Panza, che ha denunciato, in alcuni articoli, la decisione della commissione e ha sostenuto - mi pare legittimamente - le ragioni della Vettese. E se la commissione, anche attraverso Tanzi, da me direttamente interrogato, ha offerto spiegazioni, se non condivisibili, comprensibili, la conclusione della vicenda, nella ostinata difesa della dignità offesa della commissione, è stata sconcertante.

 

La posizione a favore della Vettese è costata infatti a Panza una condanna paradossale: non tanto la bocciatura a un analogo concorso, cui si era presentato per una legittima e meritata abilitazione scientifica nazionale (alla quale lo rendevano idoneo saggi importanti, oltre alla attività di critico militante sul Corriere della Sera), ma l' astensione dei commissari nominati dal ministero per non giudicarlo, in quanto reo di aver criticato l' analoga commissione che bocciò la Vettese.

VITTORIO SGARBI

 

La vicenda si riassume in una ricostruzione dello stesso Panza. La ritorsione è certamente ingiusta e determinata dalla indignazione più che dalla ragione: «In giugno Angela Vettese è stata bocciata al concorso per ordinario in Storia dell' arte.

 

Pierluigi Panza

Su incarico del Corriere ho scritto un pezzo su questa bocciatura nel quale si criticano anche le norme utilizzate nei concorsi di Abilitazione scientifica nazionale. Ho poi inviato, su richiesta, una lettera al Giornale dell' Arte di luglio sui medesimi argomenti, ma senza attaccare personalmente i commissari del concorso. A seguito di ciò, due società scientifiche private composte da docenti di Storia dell' arte mi hanno pesantemente attaccato sul Giornale dell' Arte di agosto. Anch' io mi ero iscritto al bando di concorso per il conseguimento della Abilitazione scientifica nazionale. In seguito ai due miei pezzi usciti, e alla presa di posizione delle società private di Storia dell' arte, tutti e cinque i commissari della commissione nazionale si sono dimessi rifiutandosi di giudicare il solo Pierluigi Panza.

 

beaubourg

Si tratta di una fatwa contro di me: i commissari pagati dallo Stato rispondono a società scientifiche private di Storia dell' arte? Inoltre, è la prima volta che una intera commissione si dimette contra personam: la legge prevede dimissioni se esistono legami parentali, attività in comune ecc... ma non prevede questo tipo di dimissioni perché uno esprime le proprie idee su un giornale. L' università è diventata oscurantista?».

 

Ecco sollevato il caso. Che dire? I commissari si sono evidentemente offesi, in nome e per conto dei loro colleghi che bocciarono la Vettese. È invero non opinabile, e lo riconoscerà anche l' amico Tanzi, che le motivazione per la bocciatura della Vettese siano, rispetto alle funzioni del critico militante, molto discutibili. Difficile dire che la Vettese non possegga «responsabilità di studi e ricerche scientifiche affidati da qualificate istituzioni».

 

ANGELA VETTESE

E tutto si può dire meno che le sue pubblicazioni siano «troppo divulgative»: sono infatti spesso elitarie, concepite per il pubblico stretto e competente che si muove nel mondo dell' arte contemporanea. Con intelligenza Panza chiosa: «Non è affatto escluso che Vettese non abbia, alla luce degli attuali parametri Anvur, considerati obbligatoriamente dalla commissione, i titoli per superare la commissione scientifica internazionale per docenti ordinari, anzi. Il problema è che anche Renzo Piano non li avrebbe per insegnare Progettazione architettonica e Paolo Mieli per insegnare Comunicazione giornalistica». Mi pare una legittima critica.

 

pierluigi panza

Non sarà opportuno indicare, alle commissioni dei concorsi di abilitazione, criteri più elastici e valutazioni dell' attività e dell' impegno di ricerca e di studio, anche nella pubblica attività editoriale (indiscutibili nel caso di Angela Vettese e di Pierluigi Panza), rispetto a docenti privi di merito (se non circoscritto o specialistico) e protetti, nel sistema incrociato dei concorsi, dai loro professori?

art Panza su Vettesegaetano manfredi ministro della ricercaANGELA VETTESE 5ANGELA VETTESEangela vettese 99PIERLUIGI PANZA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…