KOONS A FIRENZE – BONAMI: “BISOGNA DIRE CHE LA SCULTURA DI ACCIAIO GIALLO METALLIZZATO CON FIORI VERI ALLA BASE, FA LA SUA PORCA FIGURA” - ''OGGI, UN ARTISTA COME KOONS IN ITALIA CE LO SOGNAMO''

La cosa piu' bella pero' e' quello che mi ha risposto Koons, quando gli ho chiesto se si sentiva intimidito dal confronto con il contesto rinascimentale. "No. Perche' a me piace sempre il dialogo. Credo anzi che Donatello e Michelangelo avrebbero potuto essere stimolati ed interessati dalla mia opera e dal mio uso del colore"....

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mostra jeff koons firenze 2015 mostra jeff koons firenze 2015

Francesco Bonami per Dagospia

 

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Matteo il Magnifico mi fece portare dentro Palazzo Vecchio nello Studiolo di Francesco I il teschio ricoperto di diamanti di Damien Hirst poi pero', per paura che i turisti pensassero che a Palazzo Vecchio fossero arrivati i Pirati, mi proibi' di mettere l'immagine del teschiaccio sopra il portone.

Francesco Bonami Francesco Bonami

 

Il successore Dario il Grandicello meno cinico del suo predecessore ha voluto evitare il rischio di apparire codardo e ha piazzato la scultura Pluto e Proserpina di Jeff Koons, a spese dell'antiquario Fabrizio Moretti, davanti al Palazzo di Piazza della Signoria accanto alla copia (non quella fatta da Nardella medesimo) del David di Michelangelo e alla Giuditta e Oloferne di Donatello.

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Bisogna dire che la scultura di acciaio giallo metallizzato con fiori veri alla base, con alle spalle il Nettuno dell'Ammannati, il Cosimo I a cavallo del Giambologna e la palla d'oro sulla Cupola del Brunelleschi, fa la sua porca figura e fa sfigurare un po' qualche maestro del Rinascimento come Baccio Bandinelli. Tanto di capello al Sindaco di Firenze che essendo violinista ha fatto una bella sviolinatura all'arte contemporanea senza sporcarsi le mani.

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Non solo, senza paura di essere smentito, potra' dire che l'opera di Koons l'avranno vista una milionata di gente, tutta quella che volente o nolente facendo turismo in citta' un occhiata anche per sbaglio a Pluto e Proserpina gliela daranno.

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La cosa piu' bella pero' e' quello che mi ha risposto Koons, davanti ad un caffe' americano all'Hotel Savoy, quando gli ho chiesto se si sentiva intimidito dal confronto con il contesto rinascimentale. "No. Perche' a me piace sempre il dialogo. Credo anzi che Donatello e Michelangelo avrebbero potuto essere stimolati ed interessati dalla mia opera e dal mio uso del colore".

 

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Ha proprio ragione e non faccio ironia. Solo i fiorentini possono continuare ad essere convinti che piu' bravi dei loro artisti Rinascimentali non c'e' piu' stato nessuno. Ricordo infatti quello che mi disse un nobiluomo toscano proprio davanti ad un Koons qualche anno fa: "Quando questi (gli americani) si cacavano addosso noi costruivamo i ponti". Gli feci presente che "loro" adesso i ponti avevano imparato a farli mentre noi avevamo iniziato, con regolarita', a farsela addosso. Nel senso che un artista come Koons in Italia ce lo sognamo.

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Ps

Dimenticavo nella Sala dei Gigli a Palazzo Vecchio c'e' un'altra scultura, la copia in gesso del Fauno Barberini con la palla di Natale blu appoggiata sopra. Un’opera della linea Koons pret à porter.

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