boccioni

“NON ESISTE NULLA D’IMMOBILE” – IN UN SAGGIO AMORI E BOLLORI, RISSE E OSSESSIONI DI UMBERTO BOCCIONI, UNO DEGLI ARTISTI PIÙ “SOVVERSIVI” DEL '900. DETTATO ARTISTICO-FILOSOFICO CHE SEGNA LA SUA VITA: “LA REALTÀ VA INTERPRETATA, NON COPIATA”. FIN DA GIOVANE SCIUPAFEMMINE, AMO’ LA RUSSA AUGUSTA PETROVNA POPOFF (DALLA QUALE HA UN FIGLIO, CHE NON VEDRÀ MAI), MARGHERITA SARFATTI, GELOSISSIMA, SIBILLA ALERAMO E INFINE LA PRINCIPESSA ROMANA VITTORIA COLONNA (I FUTURISTI FINIRANNO PER SPOSARSI TUTTI, TRANNE LUI) – LA DOMANDA: “È IL FUTURISMO CHE FA BOCCIONI O È BOCCIONI CHE FA IL FUTURISMO?”

Luigi Mascheroni per il Giornale

 

BOCCIONI

Da una parte l'arte e la vita, anzi l'arte è la vita. Dall'altra, l'arte e la politica, anzi l'arte è la politica.

 

Tra arte, politica, avanguardia, inquietudini (è stato tra gli artisti più grandi e più impazienti del nostro Novecento), pittura rivoluzionaria, scultura moderna, culto della Patria, identità nazionale e «la bella morte» si compì la vita di Umberto Boccioni, purosangue romagnolo, famiglia originaria di Rimini, nato nel 1882 a Reggio Calabria solo per un ritardo burocratico (il trasferimento del padre alla Prefettura di Forlì non arrivò in tempo) e morto giovanissimo, a 33 anni, divorato insieme con la sua generazione dalla Grande guerra, sola igiene del mondo, nell'agosto del 1916, senza neppure fare in tempo a diventare fascista.

 

Causa: una antieroica caduta da cavallo. Fu un caso, un incidente, certo. Ma perché non pensare al cavallo (animale totemico del Futurismo per la velocità e la forza, l'opera Cavallo + cavaliere + caseggiato del 1913, Dinamismo di un cavallo in corsa + case dipinto nel 1915 per rappresentare la sua teoria di compenetrazione tra corpo e ambiente, e poi il cavallo principio di vita e macchina di morte...) come simbolo della vitalità, dell'energia e del desiderio che furono propri di Boccioni, l'uomo che voleva dipingere la velocità?

 

 

AUGUSTA PETROVNA POPOFF 2

La premessa. Umberto Boccioni assieme a Amedeo Modigliani e a Giorgio de Chirico è stato l'italiano che ha più inciso nella storia dell'arte del primo Novecento, e forse anche oltre. È stato il nostro Picasso eternamente giovane. Ribelle, antitradizionale - bellezza moderna versus bellezza antica - insieme epico, eroico, erotico, tragi-comico. La vita come un poema.

 

Le conclusioni. Quello che resta di Boccioni, ciò che ci ha lasciato, è enorme. Citiamo tre cose. Le sue opere, sparpagliate nei più grandi musei dal mondo, dal MoMa di New York a Milano. La sua teoria, di grandezza pari alla pratica (lo scritto Pittura, scultura, futuriste. Dinamismo plastico, uscito nelle Edizioni futuriste di «Poesia» nel 1914). E un modo nuovo, moderno, di fare e di vivere l'arte. Umberto Boccioni era un creatore, un esploratore prima che un pittore o uno scultore.

 

UMBERTO BOCCIONI COVER

Lo svolgimento. La biografia ragionata della storica e critica d'arte Rachele Ferrario Umberto Boccioni. Vita di un sovversivo (Mondadori) che in 350 pagine di testo e 50 di note, scavalcando la categoria di «saggio divulgativo» e approdando a quella di «saggio scientifico», ricostruisce la troppo breve ma straordinaria performance sul palcoscenico dell'arte di un innovatore che volle fondere la natura dell'uomo con la sua espressione artistica. Si chiamano giganti.

 

(Auto)ritratto sintetico e dinamico di Umberto Boccioni. Studente ben poco brillante (ma con un talento innato per il disegno) che comincia a pensare per immagini attraverso la scrittura: prima è giornalista, romanziere, poeta, poi diventerà pittore e dopo scultore. Fin da giovane sciupafemmine (oggi direbbe anche: maschilista). Il primo incontro fondamentale è con Gino Severini, altro provinciale che conquisterà il mondo e il secolo (i genitori fanno anche lo stesso mestiere: papà usciere, mamma sarta). Dettato artistico-filosofico che segna la sua vita: «La realtà va interpretata, non copiata». Maestri e amici imprescindibili: Balla, Sironi, Romolo Romani, Luigi Russolo, Carlo Carrà (ma a un certo punto litigano, e poi fanno pace), Sant'Elia, Marinetti...

UMBERTO BOCCIONI 12

 

Tratti caratteriali: un legame patologico con la madre (sviscerato dall'autrice in tutta la biografia lungo la direttrice Arte-Madre-Patria), incostanza, volubilità, malinconia, individualismo, una particolare predisposizione all'avventura e al rischio, una marcata insofferenza a schemi e canoni, una potente ambizione (che lo trascinerà a Parigi, la prima volta nel 1906, e poi in giro per l'Europa, dalla Russia a Berlino), e una indubbia eleganza (nelle risse futuriste stava molto attento a non strapparsi gli abiti). Ossessioni: rappresentare il movimento dei corpi nello spazio, a cui dedica tutto se stesso e la sua arte.

MARGHERITA SARFATTI

 

Amori: la russa Augusta Petrovna Popoff (dalla quale ha un figlio, che di fatto non vedrà mai), Margherita Sarfatti, gelosissima del suo «mugik», Sibilla Aleramo e infine la principessa romana Vittoria Colonna, con la quale visse gli ultimi giorni di un incantesimo d'amore, segreto e brevissimo (strano: i futuristi finiranno per sposarsi tutti, tranne lui). Città che non sopporta: Venezia (lenta, passatista).

 

Città che ama: Milano (energica, moderna). È qui - verso il futurismo! - che Umberto Boccioni realizza e ambienta le sue opere più importanti - Rissa in Galleria, 1910, La città che sale, 1911, che dipinge la vita cittadina dell'epoca - ed è qui che diventa famoso ed è qui che diventa capofila dell'avanguardia futurista. Parola magica dal punto di vista umano e artistico: azione. Idea primordiale: «Non esiste nulla d'immobile». Che applica a tutto: tram, caffè, persone, sentimenti, stati d'animo.

 

SIBILLA ALERAMO

 

Pensiero, azione, arte.

 

E alla fine, sarà la guerra. Interventista, nazionalista, patriota e italiano, Umberto Boccioni non si limita a parlare di guerra, o a gridarla. Ci va. Prima nel Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti Automobilisti (è il «plotone degli artisti», e ci sono tutti: lui, Marinetti, Funi, Sironi, Sant'Elia, Erba, Bucci, Piatti, Russolo...), da Gallarate al fronte; poi nell'Artiglieria da campagna. E la cosa più statica in cui si imbatterà in tutta la sua vita è la trincea.

UMBERTO BOCCIONI 12

 

Umberto Boccioni muore il 16 agosto 1916 nella campagna di Sorte, Verona, nelle retrovie. Il suo cavallo s'imbizzarrisce, lui cade, batte la testa, il piede resta incastrato nella staffa, il corpo trascinato a lungo tra le zampe dell'animale terrorizzato.

 

Resta una domanda. È il Futurismo che fa Boccioni o è Boccioni che fa il Futurismo?

 

La risposta (nessuno dei due sarebbe stato lo stesso senza l'altro, naturalmente) è nella «vita che sale» raccontata da Rachele Ferrario con rigore e passione, quella di Umberto Boccioni, artista rivoluzionario e figlio di un tempo che doveva ancora venire (la scultura Forme uniche della continuità nello spazio tutto sembra tranne un'opera del 1913) e di uno spazio in cui si sentiva, dovunque si trovasse, troppo stretto.

 

LA PRINCIPESSA ROMANA VITTORIA COLONNA

Look, carisma, sfrontatezza, istinto per la comunicazione e soprattutto l'idea di far coincidere non solo l'arte e la vita, ma anche il tempo e lo spazio. Ecco cosa ha fatto di Umberto Boccioni non solo il precursore della figura dell'artista moderno. Ma l'uomo che narrò il suo mondo in un modo nuovo.

UMBERTO BOCCIONI 12Russolo, Carra, Marinetti, Boccioni and SeveriniBoccioni Umberto Periferia 1909boccioniboccioniArt Life Politics, Italia 1918-1943 Boccioni BOCCIONI 2BOCCIONI 7UMBERTO BOCCIONI 12

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...