brusaferro

''UNA NUOVA EPIDEMIA IN AUTUNNO? IN TERMINI TEORICI POTREMMO AVERLA ANCHE TRA UN MESE, SE PRENDIAMO SOTTO GAMBA LE MISURE''. BRUSAFERRO (ISS) PARLA DI ''RIPARTENZA DELICATA'', PERCHÉ SE I CASI TORNANO A SALIRE SI TORNA INDIETRO. ''SULLA SCUOLA NON SI PARLA FINO A SETTEMBRE, MA ANCHE SU QUEL MESE NON CI SONO CERTEZZE'' - E SUGLI SPOSTAMENTI TRA REGIONI…

 

Michele Bocci per “la Repubblica

 

La definisce una ripartenza delicata, da fare passo dopo passo con gli occhi puntati sui dati, perché se i casi tornano a salire si torna indietro. In un processo del genere la scuola non può essere presa in considerazione, almeno per ora, perché ripartire con le lezioni sarebbe rischioso. Fino a settembre, come ha detto il premier Conte a Repubblica , non se ne parla ma anche su quel mese non ci sono certezze. Per decidere cosa fare infatti andranno analizzati i dati sulla diffusione del coronavirus nelle settimane estive.

 

SILVIO BRUSAFERRO

Silvio Brusaferro è un professore abituato a dosare le parole che si è trovato a guidare l' Istituto superiore di sanità e a partecipare al Comitato tecnico scientifico nel corso di una pandemia. Il problema epocale non gli fa perdere il suo stile. «Nella fase 2 bisogna agire secondo il criterio del "try and learn": si fanno dei passetti avanti, si misurano gli effetti, si dà il via libera alle mosse successive».

 

Professore, perché le scuole non vengono riaperte in questo anno scolastico?

«La scuola secondo i nostri modelli adesso rappresenta un rischio significativo rispetto alla circolazione del virus. In una fase delicata come quella che stiamo intraprendendo va fatto un passo alla volta».

 

Come faranno i genitori dei bambini, soprattutto i più piccoli, che ricominceranno a lavorare?

«Qualunque sia la misura che si adotta, all' inizio ci sono delle asincronie, nel senso che non tutto quello che ruota attorno ad un settore è allineato. Bisognerà che le autorità e i datori di lavoro trovino delle forme di flessibilità per superare questo problema delle famiglie. Io qui voglio ricordare che siamo ancora nel periodo epidemico e che viviamo una situazione eccezionale».

GIUSEPPE CONTE IN VIDEO CONFERENZA

 

I bambini non sono colpiti dal virus, questo non dovrebbe rendere più semplice riaprire le scuole?

«Sono colpiti meno ma comunque i casi ci sono e contribuiscono alla circolazione del virus. Quando parliamo di scuole però non ci riferiamo solo alla presenza fisica di più persone tra le quali adulti come docenti e personale in un luogo confinato, fatto già di per sé pericoloso. Dobbiamo anche considerare quello che gira intorno, gli spostamenti da e per gli istituti di genitori, magari di nonni, e altri. È un po' il ragionamento che abbiamo fatto sul settore produttivo: non si valuta solo il rischio per la singola attività ma anche quello legato agli spostamenti dei lavoratori, cioè l' impatto in senso ampio».

 

E i centri estivi?

«Ad oggi non ci sono le condizioni per pensare di riaprirli quest' estate.

Poi vediamo come evolvono i dati».

 

Le scuole ripartiranno a settembre?

SANIFICAZIONE SCUOLE

«Anche per questo dobbiamo vedere come evolve la circolazione del virus.

Stiamo seguendo un modello simile a un puzzle, con tante tessere. Via via che ne inseriamo di nuove va trovato l' equilibrio rispetto al rischio di altri casi, prima di aggiungerne altre.

Adesso è presto per dire quale sarà la situazione a settembre».

 

Ci sono le prime riaperture, ogni quanto prevedete provvedimenti di questo tipo?

«Quando parlavamo delle chiusure, dicevamo che ci volevano almeno 15-20 giorni per valutarne gli effetti.

La stessa cosa vale quando si riapre, del resto le modalità con le quali si diffonde il virus sono sempre le stesse. Se si decidono troppe riaperture insieme e tornano ad esserci molti casi non si capisce dove si è sbagliato e bisogna richiudere tutto. Meglio procedere un pezzo alla volta, senza scordarci che siamo il Paese pilota perché in Occidente nessuno ha affrontato questi problemi prima di noi».

 

Come si proteggono gli anziani?

quarantena nelle scuole in cina

«Sono i soggetti più a rischio, specialmente se colpiti da più patologie, quindi da una parte devono evitare di contrarre il virus e dall' altra devono fare quel minimo di attività che consenta di vivere bene la vecchiaia e controllare certe malattie. Potranno fare due passi ma in modo protetto ed evitando più degli altri tutte le condizioni di aggregazione sociale. Lo so, alcuni disagi ci sono ma vale la pena affrontarli».

 

Ci si potrà spostare da una regione all' altra?

«Per ora la logica dei piccoli passi esclude questi spostamenti. Certo, se si riapre una filiera deve muoversi tutto quello che le ruota attorno e i lavoratori quindi devono viaggiare e in questo caso potrebbero non contare i confini amministrativi. Ad esempio un professionista può spostarsi da una regione all' altra per andare al lavoro».

 

È possibile che ci sia una seconda ondata in autunno?

distanziamento tra ombrelloni in spiaggia anti coronavirus

«In termini teorici potremmo averla anche tra un mese, se prendiamo sotto gamba le misure. Da autunno inizierà una nuova stagione influenzale e circoleranno altri virus con sintomatologia simile. Il brutto tempo farà stare le persone in luoghi confinati, aumentando i rischi. Andrà intanto fatta una campagna di vaccinazione molto efficace contro influenza ed altre patologie, per evitare che questa malattia si confonda con quella da coronavirus.

 

 

Bisognerà essere attenti ma conto sul fatto che dopo tanti mesi determinate abitudini, come lavarsi le mani, mettere la mascherina, rispettare la distanza di sicurezza, si siano consolidate. Due mesi fa, del resto, non avremmo potuto immaginare di non darci la mano o di non abbracciare un familiare. Gli italiani sono stati veramente bravi ad adattarsi a un nuovo modo di vivere».

distanziamento tra ombrelloni in spiaggia anti coronavirus SPIAGGIA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS - IL PROGETTOipotesi di adattamento della spiaggia al coronavirusdistanziamento tra ombrelloni in spiaggia anti coronavirus

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…