coronavirus ufficio covid

COSA SUCCEDE IN ITALIA SE AUMENTANO I CONTAGI? CI SARANNO “ZONE ROSSE” E CHIUSURE MIRATE PUR DI EVITARE UN ALTRO LOCKDOWN (MA BASTERÀ?) - SE L’INDICE “RT” DEL CONTAGIO FOSSE SUPERIORE A 1,5 PER TRE SETTIMANE CONSECUTIVE, SCATTEREBBE LA CHIUSURA DI LOCALI, PALESTRE E NEGOZI - NEL MIRINO ANCHE AUTOBUS E METROPOLITANE SPESSO STRAPIENI - MA IL VERO PROBLEMA E’ NEGLI SPAZI CHIUSI, A PARTIRE DAGLI UFFICI…

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

CORONAVIRUS - ASSEMBRAMENTO NEL BUS

«Zone rosse» e chiusure mirate per evitare il lockdown totale. È questa la linea del governo di fronte alla salita del numero dei contagi. Con un limite già fissato: l'indice Rt superiore a 1,5 per tre settimane di seguito. È il livello di allerta individuato dagli scienziati, la linea oltre la quale potrebbero essere decise serrate anche nel settore dei servizi, dai negozi alle palestre. Ma con un obiettivo già stabilito: tenere aperte le scuole e le attività produttive.

 

Ecco perché l'attenzione è puntata sul monitoraggio settimanale del ministero della Salute che arriverà oggi pomeriggio. Il dato da tenere sotto controllo è quello dei ricoveri ma soprattutto delle persone che sono in terapia intensiva, indicatore primario per verificare la tenuta del sistema sanitario. Fondamentale è non farlo andare in affanno. Soltanto in questo caso si potrebbe pensare infatti di richiudere tutto ma al momento, assicurano gli esperti, siamo lontani da un simile scenario.

autobus a roma coronavirus

 

E proprio per non far impennare ulteriormente la curva epidemiologica si è concordato che i governatori firmino ordinanze più restrittive rispetto ai decreti nazionali, in modo da isolare i focolai. Provvedimenti che metteranno in cima alla «lista nera» le aree della movida, i luoghi dove ci sono assembramenti, comprese le feste private senza escludere possibili limitazioni nel numero dei partecipanti. Ma l'attenzione si concentra anche su autobus e metropolitane, che viaggiano spesso a capienza piena nonostante dovrebbero essere occupati all'80 per cento.

 

la pulizia degli uffici postali della zona rossa 7

Con l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto e al chiuso il governo conta di rallentare il numero dei contagi, consapevole però che i risultati positivi non potranno arrivare in tempi brevi. E per questo i ministri degli Affari Regionali Francesco Boccia e quello della Salute Roberto Speranza stanno valutando con Regioni e Comuni quelle misure che potrebbero essere estese a livello nazionale con l'inserimento nel Dpcm che il presidente del consiglio Giuseppe Conte firmerà il 15 ottobre.

 

Il Comitato tecnico-scientifico ha evidenziato ieri la preoccupazione per gli indici epidemiologici, sottolineando la necessità di tenere sotto osservazione il numero dei posti letto occupati negli ospedali. Il pericolo, su questo gli scienziati sono netti, riguarda l'aggregazione di persone. E infatti viene evidenziata «la grande criticità correlata alle aggregazioni di persone e degli assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico, particolarmente critici negli ambienti al chiuso o all'aperto durante le ore serali o durante i fine settimana, suggerendo l'adozione di misure, anche di controllo da parte di forze dell'ordine, atte a prevenirle».

 

la pulizia degli uffici postali della zona rossa

Anche perché solo tra un paio di settimane si avrà il quadro chiaro degli effetti causati dalla riapertura delle scuole. E appare scontato che il numero dei nuovi positivi continuerà ad aumentare giorno dopo giorno. Il modello è quello applicato ieri con l'ordinanza firmata dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti per Latina, con restrizioni per le occasioni pubbliche. La scorsa settimana Regioni e associazioni di categoria si sono opposte alla chiusura anticipata di bar e ristoranti, ma se il numero dei nuovi positivi dovesse continuare a salire con questa intensità limitazioni forti diventerebbero inevitabili.

 

Oltre a imporre la chiusura alle 23 o alle 24 - nella convinzione che in questo modo si riesca a limitare la circolazione delle persone e in particolare dei giovani in strade e piazze con relativo assembramento - una delle ipotesi allo studio è la limitazione dei posti a tavola proprio per favorire il distanziamento.

 

soldati alla zona rossa turano lodigiano

Il numero dei partecipanti dipende inevitabilmente dalla capienza dei locali, ma una delle misure che potrebbero essere prese riguarda proprio un limite di capienza nei locali pubblici che vengono destinati alle feste private per i compleanni, ma anche a quelle che seguono matrimoni o battesimi dove il numero dei partecipanti è inevitabilmente più alto. Per questo potrebbero scattare restrizioni sulle modalità di incontro, come il divieto di organizzare buffet.

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…