ESISTE UN OBBLIGO DI COMUNICARE UN EVENTUALE INCIDENTE IN LABORATORIO? MANCO PER NIENTE! - LA DIRETTRICE DEL LABORATORIO DI VIROLOGIA DELLO SPALLANZANI: ''NON ESISTE UN OBBLIGO, MA LA COMUNITÀ SCIENTIFICA SE LO È AUTOIMPOSTO, TRA DI NOI CI SI DEVE FIDARE''. ANNAMO BENE - ALTRA PRECISAZIONE: IL FATTO CHE SIA ''NATURALE'' NON VUOL DIRE CHE NON POSSA ESSERE SFUGGITO DA QUALCHE RICERCA, VISTO CHE A WUHAN SI LAVORA PROPRIO COI CORONAVIRUS DEI PIPISTRELLI

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Cristina Marrone per www.corriere.it

 

Rimbalza tra Washington e Pechino la teoria (emersa anche nelle prime fasi del contagio) che il coronavirus sia nato in un laboratorio cinese di Wuhan e che poi sia sfuggito al controllo contagiando il resto del mondo. Gli scienziati escludono però che Sars-Cov-2 sia stato creato in laboratorio, affermando che il nuovo virus è di origine naturale, e parlano di fantabioterrorismo ma l’intelligence americana sta indagando.

wuhan laboratorio wuhan laboratorio

 

Contagio accidentale?

Al centro delle attenzioni c’è Whuan Institute of Virology (WIV) , sotto osservazione dagli scienziati statunitensi già nel 2018 per carenze nella sicurezza, secondo quanto riportato dal Washington Post che cita due report diplomatici. Lì da tempo si studiavano i coronavirus provenienti dai pipistrelli e la loro potenziale trasmissione agli esseri umani. Sappiamo che gli analisti americani non sono in grado di confermare la teoria sull’origine del virus in laboratorio, ma stanno cercando di capire se qualcuno possa essere stato contagiato nella struttura in modo accidentale o per carenza dei dispositivi di sicurezza, trasmettendo l’infezione ad altri. Il segretario di Stato Mike Pompeo ha sottolineato che «c’è ancora molto che non sappiamo e ci servono risposte a queste domande». Non dunque una bestia creata a tavolino, ma l’errore umano/tecnico a Wuhan.

 

I 4 livelli di biosicurezza

LABORATORIO A WUHAN LABORATORIO A WUHAN

Ma quali sono le misure di sicurezza dei laboratori? I laboratori che studiano virus e batteri seguono un sistema noto come BSL (biosafety level) ovvero livello di biosicurezza che prevede una serie di precauzioni di biocontenimento a secondo del rischio. Il livello di biosicurezza 1 (BSL-1) è il più basso ed è utilizzato dai laboratori che studiano agenti patogeni noti che non rappresentano una minaccia per l’uomo.

 

Le precauzioni di contenimento (dalle tute, ai sistemi di ventilazione, alle cappe, ai filtri, docce per gli operatori, zone filtro) aumentano man mano che crescono i pericoli fino ad arrivare a un livello di biosicurezza 4 (BLS-4) che è il più alto, riservato ai laboratori che si occupano dei patogeni più pericolosi per i quali trattamenti e vaccini non esistono o sono molto limitati: ebola, virus di Marburg e vaiolo . In Italia, l’unico laboratorio BLS-4 si trova all’Istituto Spallanzani di Roma. Sars-CoV-2, come i cugini Sars e Mers è gestito al livello BLS-3, quindi un gradino sotto al massimo livello di sicurezza e sono molti i laboratori nel mondo che potrebbero maneggiarlo.

laboratorio di wuhan laboratorio di wuhan

 

Ma è verosimile la fuoriuscita accidentale da un laboratorio?

Ma è verosimile che un virus, sia pure di origine naturale come il nuovo coronavirus, possa essere fuoriuscito da un laboratorio? Secondo la dottoressa Filippa Lentzos del King’s College di Londra, intervistata dalla BBC ci sono vari modi per cui possono essere violate le misure di sicurezza nei laboratori che trattano agenti biologici: mancata formazione, protezioni inadeguate durante l’accesso ai laboratori, registri incompleti, segnaletica insufficiente, mancata segnalazione di agenti patogeni e di notifica di incidenti e lacune nelle procedure di emergenza.

 

 Molte violazioni minori non arrivano neppure a conoscenza del grande pubblico. Ma anche nei laboratori più sicuri gli incidenti possono accadere. Nel 2014 furono trovate fiale di vaiolo in una scatola di cartone in un centro di ricerca vicino a Washington. Nel 2015 per errore furono spediti cam pioni di antrace viva a nove laboratori americani. Maria Rosaria Capobianchi, direttore del laboratorio di virologia all’istituto Spallanzani di Roma ritiene «poco verosimile» la fuoriuscita accidentale del virus da un laboratorio: «Tutte le procedure di controllo sono tese a minimizzare i rischi e gli operatori lavorano con grande scrupolo e attenzione a partire dalla vestizione, con controllo reciproco alla gestione dei patogeni.

L'ARTICOLO DEL WALL STREET JOURNAL SUL CORONAVIRUS E IL LABORATORIO DI WUHAN L'ARTICOLO DEL WALL STREET JOURNAL SUL CORONAVIRUS E IL LABORATORIO DI WUHAN

 

Inoltre è interesse della comunità scientifica comunicare un eventuale incidente: meglio sapere e rimediare subito. Non esiste nessun obbligo, ma è la comunità scientifica che se lo è autoimposto perché tra di noi ci si deve fidare, si chiama TRUST. Del resto si sono verificati incidenti biologici in laboratorio anche con Sars e Mers e sono stati prontamente notificati con la massima trasparenza a tutta la comunità scientifica internazionale. Inoltre, anche l’esistenza di un nuovo patogeno sarebbe stata notificata e non tenuta nascosta».

 

Il virus di origine naturale

All’inizio dell’epidemia era già emersa l’ipotesi che il nuovo coronavirus fosse fuoriuscito da un laboratorio, magari progettato come nuova arma biologica per sterminare l’umanità. La teoria è stata più volta respinta dagli scienziati che hanno ribadito che il virus ha avuto origine dagli animali, probabilmente dai pipistrelli e poi ha fatto il salto di specie sull’uomo, passando da un animale-ponte non ancora chiaramente identificato. Insomma no, il nuovo coronavirus non è nato in laboratorio e lo dice la biologia molecolare. A volte i virus possono essere progettati ai fini della ricerca scientifica ma non ci sono tracce che questo virus sia stato progettato: Sars-Cov-2 ha avuto origine seguendo processi naturali.

maria capobianchi maria capobianchi

 

Nessuna prova

Dato per assodato che il nuovo coronavirus ha origini naturali l’altra accusa riguarda il rilascio accidentale del virus naturale da un laboratorio, anche se l’ipotesi è considerata remota. La vicinanza del mercato ittico di Wuhan dove in un primo momento è stata identificata Covid-19 di due laboratori che svolgono ricerche sulle malattie infettive ha alimentato ipotesi in questo senso.

 

Che il WIV abbia condotto ricerche sui coronavirus dei pipistrelli è una questione di dominio pubblico e legittimo, tanto che ci sono varie pubblicazioni sulle riviste internazionali. Non dimentichiamoci l’esperienza della Sars nata proprio in Cina nel 2002, motivo per cui ricerche del genere non sorprendono. Ma al momento non ci sono prove che qualunque laboratorio di Wuhan possa aver originato la pandemia.

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