lopalco

“NELLE SCUOLE C’E’ STATA UN’IMPENNATA DI POSITIVI PER QUESTO ABBIAMO CHIUSO” - L’EPIDEMIOLOGO E ASSESSORE ALLA SANITÀ IN PUGLIA, PIERLUIGI LOPALCO: “LE ATTIVITÀ SCOLASTICHE RAPPRESENTANO UN RISCHIO DI DIFFUSIONE VIRALE - CHIEDO ALLA MINISTRA AZZOLINA DI EVITARE ATTEGGIAMENTI INUTILMENTE IDEOLOGICI NEI CONFRONTI DELLA DIDATTICA IN PRESENZA A TUTTI COSTI. LA GESTIONE SANITARIA DEI CASI COMPARSI NEGLI ISTITUTI HA PORTATO MIGLIAIA DI PERSONE IN ISOLAMENTO FIDUCIARIO DI ALMENO 10 GIORNI PER CONTATTO STRETTO, CON TUTTI I DISAGI A CARICO DELLE FAMIGLIE”

Niccolò Carratelli per “la Stampa”

pierluigi lopalco 2

 

La scuola è un "fattore facilitante per la diffusione del virus", fermare la didattica in presenza per tutti gli studenti pugliesi è stata una decisione "sofferta ma necessaria". Pierluigi Lopalco la difende con forza, da epidemiologo prima ancora che da assessore regionale alla Sanità. Dice che lo stop era necessario, eppure l'aumento dei contagi in Puglia non è sostenuto come altrove, no?

 

LUCIA AZZOLINA

«Con i 716 nuovi casi di ieri, la Puglia ha raggiunto la soglia dei 10mila positivi. A marzo-aprile avevamo appena superato i 4mila. Purtroppo bisogna anticipare le mosse del virus, non inseguirle. La decisione di interrompere momentaneamente la didattica in presenza, sofferta quanto necessaria, ha un fondamento epidemiologico e pragmatico e cioè mitigare l'impatto della pandemia. Le attività scolastiche, oltre a rappresentare di per sé un rischio di diffusione virale, per tutto quello che avviene prima, durante e dopo la scuola, hanno nelle ultime settimane registrato un numero di casi tale che ci ha indotto a prendere questo provvedimento».

pierluigi lopalco 1

 

Gli studenti contagiati finora sono meno di 500, a fronte di una popolazione studentesca di 562mila bambini e ragazzi. Sono numeri allarmanti?

«La scuola è un aggregatore sociale e, a prescindere se il contagio avvenga nelle aule o al di fuori, rappresenta un fattore facilitante per la diffusione del virus. Da quando è partita l'attività didattica, il 24 settembre, abbiamo registrato 1121 casi di positività fra la popolazione di età 6-18 anni, l'11% del totale. Questa percentuale era del 6% nella settimana dal 17 al 22 settembre e dell'8% nella prima settimana di apertura della scuola. L'aumento della proporzione di casi in quella fascia di età è, dunque, sicuramente contemporaneo alla riapertura della scuola».

lucia azzolina

 

Molti, in primis la ministra dell'istruzione Lucia Azzolina, sostengono che la vostra decisione dipenda da un deficit di gestione della sanità.

«Chiedo alla ministra Azzolina di evitare atteggiamenti inutilmente ideologici nei confronti della didattica in presenza a tutti costi. La gestione sanitaria dei casi comparsi nelle scuole ha generato un carico di lavoro enorme: migliaia di persone in isolamento fiduciario di almeno 10 giorni per contatto stretto, con tutti i disagi a carico delle famiglie, specie quando in quarantena finiscono i più piccoli.

 

pierluigi lopalco michele emiliano

Ma significa anche migliaia di ore di lavoro per gli operatori dei dipartimenti di prevenzione, perché devono effettuare i tamponi, la sorveglianza sanitaria e le attività di tracciamento, a cui si aggiunge l'impatto sui laboratori per l'analisi dei tamponi. Inoltre nelle ultime settimane i pediatri sono stati presi d'assalto dalle centinaia di genitori che avevano bisogno dei certificati per la riammissione a scuola dei figli».

 

infografica el pais diffusione coronavirus a scuola senza mascherine e ventilazione

Crede che il ritorno a scuola sia stato organizzato male dal punto di vista della sorveglianza sanitaria? Troppi adempimenti per le famiglie, le Asl e i pediatri? Si poteva fare diversamente?

«Probabilmente sì. In un momento di emergenza si sarebbe dovuto avere un atteggiamento meno difensivo, abolendo certificazioni e richieste di tamponi inutili».

 

In Francia, dove ad oggi i contagi sono peggiori dei nostri, hanno chiuso quasi tutto ma non le scuole. Come spiega questa valutazione opposta?

«Avranno fatto le loro valutazioni e avranno risposto alle loro pressioni sociali».

 

In Puglia c'è il rischio di ulteriori restrizioni rispetto all'ultimo Dpcm? L'ipotesi di lockdown localizzati è concreta?

infografica el pais diffusione coronavirus a scuola con mascherine e ventilazione

«Stiamo cercando di anticipare la crescita incontrollata dei contagi. Speriamo di non averne bisogno».  

             

 

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…