coronavirus donna italia anziani anziana

“O IL VIRUS SI ESTINGUE IN UN ANNO, OPPURE SI RIPRESENTERÀ” – IL VIROLOGO GIORGIO PALÙ: “LA PREVISIONE È CHE SI COMPORTI COME LA SPAGNOLA, CHE SI È ATTENUATA E POI È TORNATA CON FORZA MAGGIORE” – “UN VIRUS CHE COLPISCE PER LA PRIMA VOLTA SPECIE UMANA, LA TROVA VULNERABILE E INFETTA QUATTRO MILIONI DI PERSONE, AVRÀ TUTTO L'INTERESSE A TORNARE L'ANNO DOPO. MA NON POSSIAMO TENERE CHIUSO…”

 

 

 

Claudia Guasco per “il Messaggero”

 

coronavirus al microscopio 5

Forse nei prossimi mesi si troverà il vaccino, magari l'estate porterà a una tregua. In ogni caso non sarà un'impresa facile debellare il Covid-19. «La previsione è che si comporti come la pandemia di Spagnola a inizio 900, che è prima esplosa, si è attenuata durante l'estate e poi è tornata con forza ancora maggiore», afferma Giorgio Palù, docente emerito di Microbiologia all'università di Padova e professore associato di neuroscienze e tecnologia alla Temple University di Philadelphia, oltre che «virologo del modello veneto» chiamato come consulente dal governatore Luca Zaia.

 

GIORGIO PALÙ

Con un crollo del Pil «tra l'8 e il 9% che significa bancarotta» rinviare le riaperture «è impossibile», dice. Ma va fatto «dando responsabilità alle regioni, perché soltanto in Lombardia il 5% della popolazione è stata esposta al virus, tutto il resto è terra di conquista».

 

Professor Palù, il fatto che il Covid stia mutando e si depotenzi un po' non rassicura?

Italia, seriate - coronavirus

«Tutti i virus a Rna mutano, questo però meno degli altri perché ha un enzima, 3'-5' esonecleasi, che corregge gli errori nell'incorporazione dei nucleotiditi che avvengono durante la replicazione del genoma virale. Il Covid muta dalle cinque alle sette volte meno dell'Hiv e dell'influenza, inoltre ha un'altra caratteristica che hanno solo i retrovirus, cioè si ricombina.

 

coronavirus Italia

Ci sono almeno sedici proteine non strutturali del virus che regolano la nostra risposta al Covid, alcune delle quali coinvolte nel bloccare la risposta immunitaria innata. Gli scienziati di Los Alamos si stanno concentrando su due mutazioni, G476S e D614G, ma non basta dire che ci sono, bisogna introdurle nel genoma ed è un lavoro molto lungo».

 

assembramento di ragazzi ai navigli all'ora dell'aperitivo

Quindi cosa ci aspetta?

«Due scenari. Che il virus si estingua come la Sars o la Mers in un anno, prima dell'estate 2013. Oppure che si ripresenti dopo l'estate, cosa più probabile. C'è stato un salto di specie. Per sbaglio l'ospite, cioè l'uomo, non ha sviluppato le contromisure per contrastare l'avanzata sfrenata del contagio. E così un virus che colpisce per la prima volta specie umana, la trova vulnerabile e infetta quattro milioni di persone, avrà tutto l'interesse a tornare l'anno dopo».

 

Non è un pericolo eccessivo riaprire al nord?

coronavirus al microscopio 1

«Il rischio c'è. Sulla base dei primi studi sierologici prevediamo che gran parte della popolazione sia esposta al virus come a inizio epidemia. Tutte le regioni hanno l'R0 inferiore a uno, ciò che conta è la disponibilità di letti, di posti in rianimazione, il numero di tamponi eseguiti».

 

E avere una buona rete sanitaria sul territorio.

coronavirus al microscopio 2

«Serve un sistema efficiente, che mandi i medici di medicina generale e del lavoro a fare controlli nelle fabbriche. Il modello Veneto, insomma. Qui abbiamo l'anagrafe sanitaria e biologica, sappiamo chi ha fatto il tampone e ha gli anticorpi al virus, c'è un record di tracciamento informatico di tutti i casi. Abbiamo condotto una ricerca che coinvolge oltre 60 mila dipendenti regionali e, nelle aziende della provincia di Padova, uno studio pilota di quindici giorni, diventato un protocollo da seguire. L'apertura non può essere procrastinata, ma è certamente un rischio perché siamo in una situazione del tutto simile all'esordio dell'epidemia, con il 95% della popolazione esposta al virus. Non dimentichiamoci infatti che i casi sub clinici e asintomatici ammontano a circa il 65%».

CORONAVIRUS - TAMPONE

 

Le contromisure?

«Serve capacità di intervento rapido, controllo del territorio e monitoraggio dei pazienti come il servizio di sorveglianza biologica. L'approccio è quello di un'analisi rischi benefici, che mi sarei aspettato venisse attuata dal governo centrale. In ogni caso, con un debito pubblico di 2.600 miliardi non possiamo tenere chiuso. È il nord che produce il 60% del pil, il resto è turismo, settore più fragile perché l'aggregazione è elevata. Bisogna aprire, ma dobbiamo farlo con grande consapevolezza».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

DAGOREPORT: PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), ATTUATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI, HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DEI CONSEGUENTI INTROITI PUBBLICITARI) - IN COMPENSO LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI -PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO, ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’