festa a casa

“LA VITA SOCIALE OGGI VA LIMITATA” - IL PRESIDENTE DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ, BRUSAFERRO: “NON DICO NON USCITE, EVITATE PERÒ FESTE, MOMENTI CONVIVIALI E INCONTRI NON NECESSARI. LE TERAPIE INTENSIVE? ORA SIAMO AL 10% CIRCA DI SATURAZIONE DI TUTTI I LETTI E SI FA FRONTE ALLA RICHIESTA - PRESTO, CON QUESTA TENDENZA, CI SI POTREBBE TROVARE NELLE CONDIZIONI DI RITARDARE I RICOVERI DEI MALATI CON PATOLOGIE PROGRAMMATE, COME CHIRURGIA, ORTOPEDIA O CARDIOLOGIA”

Margherita De Bac per il “Corriere della Sera”

 

SILVIO BRUSAFERRO

La pandemia è fuori controllo? «No non lo è. Ma la crescita dei contagi è significativa, specie in alcune zone del Paese». Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di Sanità e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts), tratteggia uno scenario in evoluzione. E spiega perché: «Il sistema sta reagendo anche se nelle aree più colpite i dipartimenti di prevenzione sono sotto stress. Per questo è necessario intervenire tempestivamente per modificare l'andamento dell'epidemia. È importante che ci sia un'allerta nazionale oltre a misure più restrittive e mirate in ambiti regionali e locali, come ad esempio sta avvenendo in Lombardia e Campania dove il virus si sta diffondendo più velocemente».

movida roma

 

Possiamo tornare indietro?

«La pandemia non è sfuggita di mano. Possiamo tornare indietro anche in quelle regioni a una condizione più controllata, sapendo che dovremo mantenere alta l'attenzione nei prossimi mesi preparandoci a intervenire velocemente se la curva si rialzerà».

 

I servizi di prevenzione stanno reggendo l'ondata?

«I servizi sono impegnati in modo totalizzante e si stanno attrezzando per intensificare l'attività. Dove i numeri crescono rapidamente può essere difficile stare dietro ai casi. Credo sia importante che, chi ha avuto contatti stretti con persone risultate positive, anche se non viene immediatamente chiamato, si metta in quarantena per dieci giorni e al decimo esegua un tampone per riprendere l'attività».

 

MOVIDA A PONTE MILVIO

Qual è il messaggio?

«Non c'è nulla di inevitabile. Importante è come ci comportiamo».

 

Come comportarsi?

«Limitare i contatti a quelli necessari evitando tutte le occasioni in cui ci può essere il rischio trasmissione. Salvaguardando però attività essenziali, come lavoro e scuola. Dobbiamo affrontare nei prossimi mesi una nuova normalità».

 

Ci sta invitando a non uscire di casa?

«La vita sociale oggi va limitata e le persone fragili, già colpite da altre patologie, e gli anziani vanno tutelati. In questa fase per fortuna sembra che non siano stati contagiati come nei mesi scorsi. Non dico non uscite, evitate però feste, momenti conviviali e incontri non necessari. È una raccomandazione. Il virus circola».

 

Sette contagi su dieci avvengono in famiglia. Gli altri?

coronavirus ospedale

«I dati sulla trasmissione indicano che la maggioranza dei contagi avviene nei momenti di socializzazione informale all'interno della famiglia e dei contatti stretti ma è vero che il virus può essere contratto fuori, in tutte le fasi della nostra giornata. Sulla scuola e sui luoghi di lavoro per esempio abbiamo fatto enormi sforzi per garantirne la continuità. Attualmente in questi contesti la circolazione è più contenuta».

 

Quando si vedranno gli effetti delle misure previste dall'ultimo decreto?

«Gli effetti delle scelte di oggi le verificheremo non prima di 15 giorni. Credo che però dobbiamo avere la consapevolezza che stiamo attraversando un passaggio critico che inciderà sulle scelte di domani. Tra qualche settimana le misure restrittive potrebbero diventare più stringenti».

 

Non pronuncia la parola più temuta, lockdown?

«La curva cresce velocemente e questo deve farci preoccupare. Nel documento nazionale dove si ipotizzano quattro scenari si parla di restrizioni progressive ed estese. Oggi è tempo di essere molto attenti».

terapia intensiva coronavirus 1

 

Quali sono i veri numeri sull'occupazione delle terapie intensive?

«I dati variano per regione, ora siamo al 10% circa di saturazione di tutti i letti e si fa fronte alla richiesta ma presto, con questa tendenza, ci si potrebbe trovare nelle condizioni di ritardare i ricoveri dei malati con patologie programmate, come chirurgia, ortopedia o cardiologia».

 

La corsa ai tamponi è immotivata?

«È in fase di elaborazione un documento sull'uso appropriato dei test, credo che i tamponi antigenici rapidi saranno di grande aiuto nei casi di persone con rischio basso di aver contratto l'infezione. Ma il tampone eseguito a 24-48 ore dal contatto stretto con una persona positiva è poco utile e rischia di dare false sicurezze».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”