mental coach

ORA IMPROVVISAMENTE NON SI PUÒ PIÙ VIVERE SENZA MENTAL COACH - DA QUANDO L'OLIMPIONICO MARCELL JACOBS HA SDOGANATO LA SUA "ALLENATRICE-PSICOLOGA", TUTTI PARLANO DEL BOOM DI CHI SI RIVOLGE A QUESTO AIUTO "MENTALE" PER GESTIRE LO STRESS, MIGLIORARE LE CAPACITÀ COMUNICATIVE, AUMENTARE L'AUTOSTIMA, AFFINARE L'EQUILIBRIO TRA VITA PRIVATA E LAVORO (IN PRATICA TUTTI NE AVREMMO BISOGNO, METTETEVI IN FILA)

1 - DAI DIVORZI AL LAVORO, NUOVA VITA CON I MENTAL COACH

Valeria Arnaldi per "Il Messaggero"

 

la mental coach di marcell jacobs nicoletta romanazzi

L'attore Hugh Jackman che ha voluto sperimentare il coaching per perfezionare le sue performance in scena. I Metallica, in un periodo di crisi. I politici, da Bill Clinton a Donald Trump.

 

E molti altri, come il neo campione olimpico dei 100 metri, l'uomo più veloce del mondo, il nostro Marcell Jacobs, che tanto ha ringraziato la sua mental coach per averlo aiutato a vincere l'oro a Tokyo.

 

mental coach 1

E ancora fino ai tanti, tantissimi - sempre più - che, lontani dai riflettori, oggi si rivolgono ai life e mental coach per valorizzare i propri talenti, migliorare la vita quotidiana, affrontare problemi familiari, spaziando dunque dal divorzio alla carriera, dalla menopausa alla perdita di un animale domestico, dalla ricerca dell'amore al successo.

 

IL BOOM

mental coach 10

E perfino, per ripensarsi in epoca Covid. In pandemia il coaching, infatti, ha conosciuto un vero boom. Anche nel nostro Paese. Stando agli ultimi dati della Icf-International Coaching Federation, i coach nel mondo sono circa 86.900, in Europa 31.600.

 

Dal 2016 al 2020, la partecipazione dei coach agli studi di settore è salita di oltre il 46%. Non una questione di maggiore coinvolgimento ma proprio di numeri del comparto. Nel Regno Unito, secondo il Daily Mail, solo nel 2020 c'è stato un aumento del 153% di life coach.

 

mental coach 2

Le cifre del settore nel 2019, riportate da Prometeo Coaching stimavano in 1500 i coach professionisti nel nostro Paese, più uomini - il 59% - che donne, e perlopiù tra i 27 e i 54 anni, per un giro d'affari complessivo approssimativamente di 18 milioni di euro. «I nostri iscritti - dice Giorgia Franceschini, presidente Icf Italia - negli ultimi quattro anni sono più che raddoppiati. E, in pandemia, i numeri sono saliti sensibilmente. La maggiore quantità di tempo a disposizione delle persone ha fatto emergere insoddisfazioni latenti. Tanti hanno approfittato del periodo per riflettere sui propri bisogni e cercare di cambiare il proprio futuro. Per questo, si sono avvicinati al coaching. Come clienti e, in taluni casi, anche per diventare coach. I due poli, per il settore, nel Paese sono Roma e Milano».

 

mental coach 5

Vari gli obiettivi a livello globale. Tra i principali, in ambito lavorativo, rafforzare la leadership personale, promuovere la collaborazione, favorire il cambiamento e gestire lo stress.

 

In quello personale, migliorare le capacità comunicative, aumentare l'autostima, affinare l'equilibrio tra vita privata e lavoro. Perlopiù - oltre il 50%, in Italia - a rivolgersi ai coach sono state donne.

 

mental coach 6

«In epoca Covid, la depressione femminile è aumentata del 45% e molte, per affrontarla, si sono rivolte ai life coach - commenta la dottoressa Alessandra Lancellotti, psicoterapeuta e life e career coach, che è stata anche life coach per i talenti a X-Factor e in altre trasmissioni televisive - I tempi dell'analisi non ci sono più, il life coaching assicura risposte veloci e pratiche. Non si guarda al passato ma avanti. Il problema più grande, durante il Covid è stata la gestione del quotidiano, il lavoro portato in casa, che ha creato una sorta di prigione, in un programma giornaliero fatto di obblighi: smart working, cucina, cura dei bambini, ancora smart working e così via».

 

ETÀ MEDIA IN AUMENTO

mental coach 3

È salita anche l'età delle richiedenti. «L'età media si è alzata - prosegue Lancellotti - tante le richieste di over 50, pure di ultrasettantenni. Oggi non ci si vergogna di fare nuovi progetti e trovare modi per cambiare le proprie esistenze. Si è compreso che è fondamentale continuare ad apprendere, cercare sempre nuove forme e strade per riuscire a fare ciò che si desidera».

 

mental coach 8

E la creatività? «Sono nate molte esperienze artistiche, tanti si sono messi in gioco in modo nuovo. C'è stato un fiorire di iniziative quasi rinascimentale». Il life coach aiuta. «Non diamo consigli - sottolinea Franceschini - ma partiamo dal presupposto che le persone abbiano già in sé forza e risposte, devono essere aiutate a trovarle».

 

mental coach 9

E questo vale per tutti. «La parola coaching è diventata di moda - spiega la presidente - Prima il fenomeno era associato perlopiù alle élite, in azienda ai top manager, nell'ultimo periodo si è diffuso a più livelli. Molti si rivolgono al coach pure in ambito privato. Oggi ci sono persone che si regalano un percorso di coaching. Negli Usa questo processo è in corso da tempo con coach nelle no profit, nelle scuole e via dicendo. Anche in Italia è in atto: il settore è in forte sviluppo».

 

2 - «LI AIUTIAMO AD EMERGERE QUANDO DA SOLI NON CE LA FANNO»

V. Arn. Per "Il Messaggero"

 

daniele sirotti mental coach

Attore, che ha debuttato diretto da Aldo Giuffrè, è stato nella compagnia di Gabriele Lavia e pure assistente alla regia di Enzo Garinei, Daniele Sirotti, classe 1974, oggi è life coach.

 

daniele sirotti

Come mai tale scelta?

«Per diversificare. Tra le due professioni ci sono punti di contatto. Come attore, sono vicino al mondo dell'introspezione, al fatto di guardare in sé e aiutare gli altri a farlo, senza dimenticare il lavoro sulla motivazione, fondamentale quando si deve andare in scena ogni sera, mettendo da parte i problemi».

 

MENTAL COACH

Ha mai sperimentato, da fruitore, un percorso di coaching?

«Era uno dei requisiti per la certificazione. Un iter stimolante. C'è un grande obiettivo ma ce ne sono altri piccoli, uno per sessione. Se il fine è imparare a parlare in pubblico, quello di una sessione potrebbe essere farlo davanti a un collega. Vedere risultati concreti di ciò che si fa è motivante. E complesso, sei aiutato nel ragionamento ma la risposta viene da te».

mental coach 7

 

Chi si rivolge al life coach?

«Chi cerca un modo per realizzare i propri obiettivi, quindi, sportivi ma anche persone che vogliono migliorare i rapporti con gli altri».

 

Le problematiche più comuni?

«Sul lavoro, imparare a vincere situazioni nelle quali si viene messi sotto o non si riesce ad emergere. Dinamiche simili ci sono pure in famiglia».

 

mental coach 4

E per i professionisti della scena?

«Sono anche active coaching, ossia un coach per l'attore che cerca la chiave di un personaggio o vuole svilupparlo. È utile ai professionisti per ritrovarsi o rinnovarsi».

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…