salvatore rossi claudio borghi

L'ORO ALLA PATRIA? NO, ALLA BCE! - ''SU DI CHI SIA LA PROPRIETÀ LEGALE DELL'ORO ITALIANO SI PRONUNCERÀ LA BCE A CUI ABBIAMO CEDUTO LA SOVRANITÀ QUANDO È STATO CREATO L'EURO''. LO HA DETTO IL DIRETTORE GENERALE DI BANKITALIA, SALVATORE ROSSI, SCATENANDO LA REAZIONE DI CLAUDIO BORGHI: ''ALLUCINANTE. E MENO MALE CHE LA MIA PROPOSTA DI LEGGE CHE SANCISCE LA PROPRIETÀ DEL GOVERNO ITALIANO È STATA BOLLATA COME SUPERFLUA…''

 

1. SU ORO BANKITALIA DECIDE BCE, DICE ROSSI. PER BORGHI È ALLUCINANTE

(Reuters) - E’ la Bce a decidere di chi sia la proprietà legale dell’oro custodito dalla Banca d’Italia, secondo il direttore generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi.

 

Il tema dell’oro della Banca d’Italia è tornato di attualità dopo che il presidente leghista della Commissione Bilancio della Camera Claudio Borghi ha depositato qualche mese fa un progetto di legge che punta a chiarire con una norma che l’oro conservato da Banca d’Italia sia dello Stato italiano.

SALVATORE ROSSI IGNAZIO VISCO

 

Intervenendo a una trasmissione su La7, Rossi ha però detto che “sull’aspetto giuridico di chi sia la proprietà legale dell’oro si pronuncerà la Bce a cui abbiamo ceduto la sovranità quando è stato creato euro”.

 

Immediata la reazione su Twitter di Borghi che si è detto “ALLUCINATO” dalle parole del dg di Bankitalia.

 

“Stiamo a parlare delle virgole e il DIRETTORE DI BANKITALIA dice che la BCE (!!!) dovrà dire di chi è il NOSTRO oro? E meno male che la mia proposta di legge era superflua!! #giùlemanidalloro”, si legge in un tweet dell’esponente leghista.

 

 

salvatore rossi

2. INIZIA LA GUERRA PER IMPEDIRE ALL' UE DI METTERE LE MANI SULL' ORO DELL' ITALIA

Fabio Dragoni per ''La Verità''

 

Apparentemente quasi inutile proposta di legge di Claudio Borghi, il leghista presidente della V commissione bilancio della Camera: 62 parole e 396 caratteri, spazi inclusi. Un solo articolo per interpretare una legge già esistente: «La Banca d' Italia gestisce e detiene, a esclusivo titolo di deposito, le riserve auree, rimanendo impregiudicata la proprietà dello Stato italiano di dette riserve, comprese quelle detenute all' estero».

Di che si tratta, e perché serve questa precisazione?

 

L' Italia possiede la bellezza di 2.452 tonnellate d' oro a seguito del conferimento alla Bce di 141 tonnellate di metallo. Spiega il sito di Banca d' Italia: «Nel dopoguerra, l' Italia divenne rapidamente un Paese esportatore e per tale motivo beneficiò di cospicui afflussi di valuta estera, soprattutto in dollari. Tali flussi, anche per le esigenze connesse al rispetto degli accordi di Bretton Woods, furono anche utilizzati per acquistare negli anni quantitativi di oro, al pari di quanto facevano all' epoca le principali banche centrali europee (Banque de France e Bundesbank)».

claudio borghi

 

L'«Italietta» che a molti piace rappresentare è il quarto detentore di oro al mondo. Se si esclude il Fondo monetario internazionale, siamo addirittura il terzo Paese più ricco in questo materiale. Prima di noi ci sono soltanto gli Stati Uniti con oltre 8.000 tonnellate e la Germania con 3.370. Ma dove stanno tutti questi lingotti? È la stessa Banca d' Italia a dircelo. Poco meno della metà in Italia nei caveau di via Nazionale a Roma (44,86%) dette «la sagrestia». Il resto è depositato in Usa (43,29%), mentre il rimanente 12% circa risulta equamente suddiviso fra Regno Unito e Svizzera, rispettivamente con il 5,76 e il 6,09%.

claudio borghi selfie

Vera e propria ricchezza reale a tutti gli effetti e per definizione. Non carta o Bit su un computer quali le valute (euro, dollari, sterline eccetera) che le Banche centrali possono emettere senza limiti. Il bene rifugio per eccellenza e indistruttibile in cui la Banca d' Italia ha in passato saggiamente investito i dollari accumulati con gli avanzi commerciali delle imprese italiane.

 

Dollari che dal 1971 in poi Richard Nixon avrebbe dichiarato non più automaticamente convertibili in oro. La moneta è cioè una finzione giuridica. E potendo una Banca centrale stamparla senza limiti è naturale che intelligentemente decida invece di accumulare oro.

Riaverlo indietro in caso di bisogno non dovrebbe essere problematico. O forse sì?

 

Come recentemente riportato da Alessandro Plateroti sul Sole 24 Ore in merito ai vani tentativi del Venezuela di veder rimpatriato il suo oro depositato a Londra, quando si chiedono indietro i lingotti depositati in un altro Paese non ci sono trattati o convenzioni che tengano. Se l' oro non ti viene restituito è molto ardito fare causa al Paese detentore, specie se dotato di testate nucleari. Non si contano nella storia le tante guerre scoppiate per mettere le mani sul prezioso metallo giallo. Solo che ora a scatenare la controffensiva sono i funzionari di Via Nazionale.

 

Potrà sembrare incredibile, ma la proposta di legge di Claudio Borghi è talmente «inutile» da aver già scatenato una guerra diplomatica e istituzionale. Non appena è stata incardinata alla Camera, Banca d' Italia ha subito alzato il fuoco di sbarramento spedendo emissari a Montecitorio.

lingotti d'oro

 

Prima fase: serrare i ranghi con tutti gli uomini stipendiati da Banca d' Italia ma «in comando» a Montecitorio. I dipendenti di Via Nazionale sono infatti spesso provenienti da altre amministrazioni in relazione alle mansioni di competenza. Chi ad esempio si occupa di sicurezza viene stipendiato dal Viminale. E così pure Bankitalia ha i suoi uomini a Montecitorio. Stipendiati da Via Nazionale, ma il cui costo viene rimborsato dall' amministrazione della Camera che ovviamente riconosce ai diretti interessati un' ulteriore gratifica quale riconoscimento per il distacco presso gli uffici parlamentari.

 

Gli uomini di Ignazio Visco sono riusciti a impadronirsi del dossier relativo ai lavori per esaminarlo e depositarlo in commissione referente (la VI) solo il giorno prima della discussione e non con la canonica settimana d' anticipo come da prassi consolidata.

 

Quindi gli uomini di Via Nazionale hanno proseguito con la fase due. Sensibilizzare soprattutto i parlamentari del Partito democratico. Due di loro - Claudio Mancini e Massimo Ungaro, componenti della commissione finanze incaricata di esaminare preliminarmente il progetto di legge - hanno subito raccolto l' invito provando a sostenere che la proposta di Borghi è «inopportuna» (come riferito su Twitter dal leghista). Ma il piano degli uomini di Bankitalia è piuttosto complicato da portare a termine.

 

LINGOTTI D ORO

Non riuscendo a sostenere con argomentazioni robuste che l' oro depositato in Banca d' Italia (pure quello all' estero) non sia di proprietà dello Stato italiano, provano a buttarla in calcio d' angolo cercando di orientare il dibattito in una strada senza uscita. E se proprio non si riesce a fermare la discussione, ecco che si manda al fronte niente di meno che il direttore generale di Banca d' Italia, Salvatore Rossi, che sugli schermi televisivi di La7 ha scandito: «Sull' aspetto giuridico formale di chi sia la proprietà dell' oro si pronuncerà la Banca centrale europea a cui abbiamo ceduto la sovranità quando è stato creato l' euro». Queste le incredibili parole di Salvatore Rossi: una dichiarazione di tale gravità da lasciare senza fiato.

 

L ORO NELLA FEDERAL RESERVE BANK DI NEW YORK

Come può un dirigente accorto come Rossi ignorare che la nostra Costituzione vieta espressamente ogni cessione di sovranità, consentendo invece soltanto «limitazioni» in condizioni di «parità con gli altri Stati» e per finalità esclusivamente «necessarie a un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra i popoli» (articolo 11 della Costituzione)? Non può ignorarlo. Quindi come può argomentare che un Parlamento democraticamente eletto non possa esprimersi su una materia del genere, dal momento che l' ultima parola di fatto spetterebbe alla Bce? E come giustificare l' assunto di fondo a questa dichiarazione in base alla quale ci sarebbe stato un qualcuno che avrebbe ceduto quasi 2.500 tonnellate di oro alla Bce? Si tratterebbe, se così fosse, del più incredibile furto nella storia dell' umanità: un «colpo» del valore complessivo di oltre 80 miliardi di euro.

ORO NELLA FEDERAL RESERVE BANK DI NEW YORK

 

Ovviamente non mancano esperti, come ad esempio il bravo tributarista Dario Stevanato, che provano a sostenere come le riserve auree della Banca d' Italia (istituto di «diritto pubblico» viene esplicitamente riportato all' articolo 1 comma 1 del suo statuto) non siano dello Stato italiano.

Ma di chi non è ancora dato sapere. Ora - si spera - toccherà all' Aula rispondere.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…