roberto gualtieri giuseppe conte auto aziendali

AUTOSTRADA DESERTA, AL CONFINE DEL MALE - GUALTIERI: ''SE NON ACCETTA LE NUOVE TARIFFE, SARÀ REVOCA DELLA CONCESSIONE''. IL MINISTRO DEL TESORO APRE AL MANTENIMENTO DEL CONTRATTO PER ATLANTIA, MA REPUTA L'OFFERTA DA 2,9 MILIARDI (TRA RIDUZIONI TARIFFARIE, PIÙ INVESTIMENTI E AIUTI PER GENOVA) TROPPO BASSA. MA IL GRUPPO NON PUÒ CEDERE TROPPO O RISCHIA IL SUICIDIO SOCIETARIO, SOPRATTUTTO CON LA CRISI DA CORONAVIRUS

 

Roberta Amoruso per “il Messaggero

 

«Autostrade per l'Italia accetti le nuove tariffe», una strada che può aprire a «una soluzione transattiva». Altrimenti «la caducazione della concessione è sempre un'opzione». Per la prima volta nel duro confronto tra governo ed Aspi scende in campo Roberto Gualtieri. Lo fa nelle vesti di ministro dell'Economia. Lo fa lanciando un segnale di apertura, visto che ha avanzato ufficialmente uno spiraglio di accordo, pur senza trascurare lo spettro del ritiro della concessione, ipotesi che sembrava per la verità accantonata negli ultimi giorni, ma che i grillini hanno nuovamente brandito.

Roberto Gualtieri

 

Dunque, se Aspi vuole davvero cercare una soluzione per evitare uno scontro frontale sulla «caducazione», farebbe bene innanzitutto ad adeguarsi al più equo sistema tariffario stabilito dall'Autorità dei trasporti, dice Gualtieri. «In passato abbiamo avuto condizioni eccessivamente favorevoli ai concessionari», ha spiegato il ministro. «Serve innanzitutto un'accettazione del regime tariffario e poi si valuterà se ci saranno le condizioni per una soddisfacente, per il bene comune, soluzione transattiva». Il governo non accetterà «in nessun modo che intende sottrarsi a questo obbligo». «Altrimenti - ha avvertito - la procedura di caducazione è ancora in corso ed è un'opzione sempre disponibile».

 

Il Mef ha così dettato la sua condizione per andare avanti con la trattativa. Quasi voglia ributtare la palla nel campo di Aspi a cui il governo vorrebbe imporre, nella revisione della concessione, una riduzione delle tariffe del 5%. La soluzione, qualsiasi essa sia, arriverà comunque in tempi brevi e il governo si mostrerà unito, ha assicurato Gualtieri, sgombrando il campo da possibili tensioni tra Pd e M5S.

 

Ma in realtà le distanze nella trattative sono ancora profonde. Non solo perché al dossier già complicato tra il governo e Aspi si è aggiunto nelle ultime settimane il tema del via libera al prestito garantito non ancora arrivato da Sace (c'è l'ok di Unicredit, ma è ancora all'esame di Ubi, Bnp Paribas e Intesa Sanpaolo), ma anche perché il governo sembra trattare i tre dossier (tariffe, revoca e garanzia Sace) come fossero uno solo.

roberto tomasi autostrade per l'italia

 

Ma questo non è accettabile per il gruppo Atlantia-Autostrade. I presupposti per la revoca, se ci sono, devono essere distinti dalle valutazioni sul nuovo regime tariffario. Allo stesso modo devono essere distinte, per Aspi, le valutazioni sui requisiti per la concessione della garanzia Sace, ben definiti dalla legge.

 

LE TAPPE

Mercoledì intanto è previsto un nuovo vertice di governo a Palazzo Chigi per affrontare il nodo revoca e il nodo tariffe, proprio secondo il metodo del piano unico indicato ieri da Gualtieri; mentre rimarrà in sospeso il fronte del prestito garantito. Ma ancora una volta a pesare sul tavolo di governo ci sarà la minaccia dello scontro legale che l'Avvocatura di Stato ha sconsigliato al governo invocando il rischio di danno erariale.

luciano benetton

 

L'offerta da 2,9 miliardi fatta da Aspi per scongiurare la revoca (tra riduzioni tariffarie, più investimenti e aiuti per Genova) finora non è stata giudicata sufficiente da parte dell'esecutivo. O forse non è nemmeno stata valutata. Ma per Autostradale rimane un argine fondamentale per la trattativa: le tariffe devono consentire l'equilibrio economico-finanziario della società, oltre che la sostenibilità degli investimenti. Altrimenti sarà come accettare il suicidio societario.

LUIGI DI MAIO STEFANO PATUANELLI

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?