BERNANKE: GENIO O PAZZO? - LA FED CONTINUA A INONDARE L’ECONOMIA DI DOLLARI, SARANNO CETRIOLI PER CHI VERRÀ DOPO

1. BERNANKE: GENIO O PAZZO? - LA FED CONTINUA A INONDARE L'ECONOMIA DI DOLLARI, SARANNO DOLORI PER CHI VERRÀ DOPO
Superbonus per Dagospia

Ieri Bernanke ha spiegato la sua idea di politica monetaria: continuare a comprare 85 miliardi di dollari di titoli al mese stampando moneta fino a quando la disoccupazione USA non sarà al 6,5% o l'inflazione superiore al 2%. Il presidente della Fed non considera che gli effetti delle politiche monetarie nel passato non sono mai stati lineari ma esponenziali.

Questo vuol dire che, ad esempio, l'inflazione potrebbe non necessariamente passare dal 1% al 2% ma andare direttamente al 4%, a quel punto il dramma sarebbe immediato e mondiale, con una Fed costretta ad alzare istantaneamente i tassi di almeno 3 punti e provocando un deprezzamento dei titoli di stato a 10 anni del 25%.

Se Bernanke avesse ragione nella possibilità di accompagnare per mano l'economia avremmo di fronte a noi un genio che meriterebbe il Nobel dei Nobel, se invece sbagliasse avremmo un pazzo che abbandonando ogni criterio di prudenza sta stampando denaro a ritmo continuo gettando le basi per il caos mondiale.

In ogni caso il presidente della Fed spera di non essere al suo posto quando si concretizzeranno gli effetti della sua politica economica, ha già annunciato che alla fine del suo mandato tornerà a fare il professore e, se avesse sbagliato le previsioni, a lui non succederà niente. È questo in fondo il problema dell'economia mondiale: tutti tentano di spostare il problema a chi viene dopo. I manager delle banche ai loro successori, dopo aver intascato lauti bonus, i politici ai governi che verranno ed ora anche i banchieri centrali si sono uniti allo scaricabarile generale.

Il denaro stampato dalle banche centrali negli ultimi 5 anni è superiore a tutto il denaro che è circolato nella storia dell'umanità, ci stanno spiegando che ora ci sono strumenti diversi per governare la massa monetaria e l'inflazione, ma erano gli stessi argomenti che usavano prima di Lehman per dirci che i rischi finanziari erano sotto controllo.

Lo stesso Bernanke profetizzava nel 2007 che non ci sarebbero più state crisi finanziarie perché eravamo entrati nell'era della "grande moderazione". Speriamo che questa volta non si sbagli, anche perchè sta giocando con numeri colossali.


2. BERNANKE TORNA COLOMBA: POLITICHE MONETARIE ALTAMENTE ACCOMODANTI SONO NECESSARIE NEL PROSSIMO FUTURO
Stefania Spatti per "Il Sole 24 Ore"


A giudicare dall'andamento delle varie asset class in concomitanza a una sessione di domande e risposte aventi protagonista Ben Bernanke, la Federal Reserve potrebbe non ridurre il piano di acquisto di bond (85 miliardi di dollari al mese) così velocemente o così presto come il mercato si aspettava. Sono bastate poche parole, «politiche monetarie altamente accomodanti sono necessarie nel prossimo futuro», per tranquillizzare gli operatori di borsa. Tanto che gli indici di Wall Street, deboli in chiusura, ha ripreso fiato nei primi scambi after hours.

Il "quando" del cosiddetto "tapering" resta ancora un mistero, ma parlando nel corso di un evento ospitato dal National Bureau of Economic Research e subito dopo la pubblicazione delle minute del meeting della Fed di giugno, il governatore della Fed ha ribadito quanto già detto in più occasioni: la banca centrale da lui guidata non alzerà i tassi di interesse almeno fino a quando il tasso di disoccupazione, attualmente al 7,6%, non scenderà al 6,5%. Insomma, "tapering" non è "tightening".

Bernanke lo riconosce: la volatilità osservata sui mercati dal 19 giugno scorso, data dell'ultima riunione dell'istituto centrale, si poteva evitare se l'istituto avesse fornito una tempistica con cui intende ridurre il ritmo con cui compra bond. Ma le indicazioni date in quella data hanno «aiutato a ridurre l'assunzione di rischi eccessivi» sui mercati. 
Il governatore americano ha spiegato che «è ancora troppo presto per dire se l'economia saprà superare gli effetti» dovuti ai tagli automatici alla spesa ma si è detto «in qualche modo ottimista» sullo stato di salute degli Stati Uniti. Ha anche dichiarato che «un'inflazione troppo bassa non è buona per l'economia».

Il discorso preparato per l'evento e pubblicato sul sito della Fed è stato pressoché accademico e focalizzato sulla storia della banca centrale statunitense. Il concetto chiave dell'intervento è che «la dottrina della banca centrale e la pratica non sono mai statiche», ha spiegato Bernanke. La crisi finanziaria scoppiata nel 2008, la peggiore dalla Grande Depressione degli anni '30, è l'esempio di come le politiche della banca debbano adattarsi agli eventi.

E così il numero uno della banca centrale degli Stati Uniti ha spiegato come la recente crisi «ricordi a tutti noi la lezione che abbiamo imparato sia nel 19esimo secolo e durante la Depressione ma che è stata in un certo senso dimenticata, ossia che una grave instabilità finanziaria può fare danni gravi all'economia in generale». Ciò significa, ha proseguito, che «la banca centrale deve prendere in considerazione i rischi alla stabilità finanziaria se vuole ottenere buone performance macroeconomiche».

Il recente operato di Bernanke è la dimostrazione del tentativo di riportare stabilità sui mercati, anche attraverso operazioni non convenzionali. «Oggi la Federal Reserve vede le sue responsabilità per il mantenimento della stabilità finanziaria importanti tanto quanto quelle per la gestione delle politiche monetarie», approccio che porta indietro alla ragione d'essere della Fed: prevenire il panico finanziario, ha proseguito Bernanke.

Ciò è possibile, ha aggiunto, perché la banca centrale può funzionare come prestatore di ultima istanza, così come ha fatto con i vari programmi di liquidità nel 2008 e nel 2009. Secondo Bernanke, «spegnere il fuoco [dell'instabilità] non è sufficiente». La Fed deve anche garantire che il settore finanziario sia resistente al punto da potere affrontare forti shock senza innescare un'altra crisi.

 

 

BERNANKE jpegBEN BERNANKE jpegOBAMA E BERNANKE bernankeFederal Reservewallstreet obama dollaro

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”