piersilvio berlusconi bollore

BOLLORÉ BOLLE DI RABBIA: MEDIASET SI FONDE CON LA CONTROLLATA SPAGNOLA E CANCELLA LE POSSIBILITÀ DI INTERVENTO DEI FRANCESI, CHE PROMETTONO BATTAGLIE: ''ASSEMBLEA ILLEGALE'' - PIER SILVIO: ''IL PROGETTO PER NOI È L'UNICO POSSIBILE. VIVENDI HA TORTO E STUPISCE CHE CONTINUI A DIFFONDERE ACCUSE PRIVE DI FONDAMENTO CON L' UNICO SCOPO DI DEPRIMERE L' ANDAMENTO DEL TITOLO MEDIASET IN BORSA''

Andrea Biondi per ''Il Sole 24 Ore''

 

Il via libera, in Italia e Spagna, è arrivato. Ma l' ok al progetto MediaForEurope (Mfe) di Mediaset è stato accompagnato da virulenti botta e risposta fra il gruppo di Cologno e il socio scomodo Vivendi, andati avanti per tutta la giornata, con i francesi a ribadire minacce di azioni legali.

 

BOLLORE BERLUSCONI

Passaggio storico, quello di ieri, nel percorso del gruppo di Cologno, con il sì delle assemblee di Mediaset e Mediaset Espana. Per Vivendi invece, che di Mediaset ha il 28,8% del capitale e il 29,92% dei diritti di voto, la strada si fa sempre più stretta: con lo statuto della nascente Mfe per i francesi gli spazi di manovra sono ridotti al lumicino.

 

«Sono soddisfatto perché oggi potrebbe partire in modo concreto un progetto industriale europeo che per chi fa il nostro mestriere è l' unico possibile», dice il numero uno di Mediaset Pier Silvio Berlusconi a margine dell' assemblea. Il sì alla fusione delle attività italiane e spagnole di Mediaset destinate - insieme alla partecipazione nella tedesca Prosiebensat - a confluire nella holding di diritto olandese Mfe è arrivato dal 78% delle azioni ammesse al voto (pari al 48,9% del capitale sociale complessivo).

 

Soddisfatto l' ad Mediaset si dice anche perché «il mercato ha votato più con noi», riferendosi ai calcoli secondo cui oltre a Fininvest (45,89% dei diritti di voto) a favore si è espresso il 4,94% del capitale presente rappresentato da investitori, mentre con Vivendi, contraria, il3,72%. Astenuto lo 0,7% del capitale presente, fra cui Eurizon che ha motivato in assemblea: «Favorevole in linea di principio allo sviluppo di una strategia paneuropea», ma perplessi su voto multiplo e trasferimento fuori dall' Italia.

 

berlusconi bollore vivendi mediaset

Il sì all' operazione a Milano, dove per la prima volta ha votato anche Vivendi come deciso sabato scorso dal giudice Amina Simonetti che ne ha accolto il ricorso, arriva in un' assemblea in cui era presente il 62,58% del capitale sociale. A questi numeri andrebbero aggiunti quelli di Simon Fiduciaria (il trust in cui è finita la partecipazione di Vivendi eccedente il 10% vista la contemporanea presenza in Mediaset e Tim ) che con il suo 19,94% avrebbe ribaltato la decisione.

 

Da qui l' affondo di Vivendi con una nota: «Assemblea illegale. Mediaset agisce a dispetto dei più elementari diritti dei soci» con «l' unico obiettivo di favorire Fininvest». A rispondere, in assemblea, è il presidente Mediaset Fedele Confalonieri: «L' assemblea è perfettamente legale e allineata con le disposizioni del Tribunale» che ha disposto la partecipazione e il voto di Vivendi.

 

«Decisione che non condividiamo ma che ottemperiamo», ha chiosato Confalonieri che per il quale Mfe ha grande valore industriale e Mediaset ha «già avviato dialoghi promettenti per un futuro paneuropeo» con Prosiebensat e con «altri operatori di primo piano».

 

piersilvio e silvio berlusconi

Duro l' intervento in assemblea di Caroline Le Masne de Chermont, in rappresentanza di Vivendi: il cda Mediaset «con le sue ripetute decisioni illegittime, ha posto la società in una situazione di incertezza dal punto di vista legale». Concetto poi ribadito dai francesi con una nota («Con la negazione del diritto di voto a Simon Fiduciaria, gli amministratori di Mediaset trascinano la società in un serio contenzioso») rintuzzata però in serata da Mediaset («Vivendi ha torto e stupisce che continui a diffondere accuse prive di fondamento con l' unico scopo di deprimere l' andamento del titolo Mediaset in Borsa»).

 

Botta e risposta velenosi che aprono la fase due, con i 15 giorni in Italia dal deposito dell' esito dell' assemblea nel Registro delle imprese di Milano e 30 giorni in Spagna per poter esercitare il recesso. I 180 milioni posti come limite da Mediaset sarebbero ampiamente superati se Vivendi decidesse in tal senso.

 

Pier Silvio Belrtusconi si è detto «non preoccupato» e anzi «convinto che Vivendi non abbia alcuna intenzione di recedere». In caso contrario «ci sono altri investitori privati pronti a entrare». Ieri il titolo ha guadagnato l' 1,33% a 2,81 euro, sopra la soglia di recesso (2,77 euro). Riguardo poi alla Spagna, il cda di Mediaset ha deliberato di acquistare azioni di Mediaset Espana fino a un valore di 50 milioni, approfittando della possibilità di effettuare buone plusvalenze grazie ai concambi previsti dallla fusione (2,33).

 

piersilvio berlusconi mediaset vivendi

Certo,per la media company che fa capo a Vincent Bolloré la decisione è per nulla semplice.Considerando la partecipazione in Mediaset, con un prezzo di recesso a 2,77 euro e un prezzo medio di acquisto in carico a 3,70 euro per azione i francesi accuserebbero una perdita di 93 centesimi per azione: 316 milioni di euro. Il tutto con una situazione non particolarmente favorevole in Tim, dove è primo azionista ma con Cda a trazione Elliott. In Tim, considerando il titolo ieri a 49 centesimi e un valore a bilancio (al netto di svalutazioni già fatte per circa 1,5 miliardi) di 86 centesimi per azione la perdita potenziale per azione al momento si attesta sui 36 centesimi. Che vorrebbe dire minusvalenza di 1,325 miliardi.

vincent bollore vivendi

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…