martin wolf christine lagarde

BORGHI E BAGNAI SI SONO IMPOSSESSATI DI MARTIN WOLF? – IL COMMENTATORE PRINCIPE DEL “FINANCIAL TIMES” BOCCIA IL MES, PREVEDE DI DIFFICILE ATTUAZIONE GLI EUROBOND E SI DICE CONVINTO CHE L’EURO POTRÀ SUPERARE LA CRISI ATTUALE SOLTANTO A UNA CONDIZIONE: LA BCE DOVRÀ CONTINUARE AD AGIRE COME SE AVESSE UNA POTENZA DI FUOCO ILLIMITATA, CIOÈ CREARE DENARO DAL NULLA. AUGURI!

L'ARTICOLO SULLA BCE DI MARTIN WOLF: https://www.ft.com/content/7d7f83fc-832c-11ea-b555-37a289098206

 

Tino Oldani per www.italiaoggi.it

 

MARTIN WOLF

roberto gualtieri si congratula con giuseppe conte per l'informativa sul mes

Mentre i leader dell'Unione europea sembrano voler prendere tempo prima di definire l'intero pacchetto degli strumenti finanziari necessari per affrontare la crisi indotta dal Covid-19, vale la pena di prendere nota di alcuni consigli che il Financial Times ha inviato ai governi dell'eurozona attraverso la penna di Martin Wolf, economista capo e firma autorevole del giornale che è considerato una Bibbia del liberismo e dei mercati finanziari.

 

l'articolo di martin wolf sulla bceAlberto Bagnai Claudio Borghi

Passando in rassegna gli strumenti messi finora sul tappeto, Wolf boccia il Mes, il discusso Fondo salva Stati, prevede di difficile attuazione gli eurobond, e si dice convinto che l'euro potrà superare la crisi attuale soltanto a una condizione: la Bce dovrà continuare ad agire come se fosse una vera banca centrale con una potenza di fuoco illimitata, vale a dire perseverare nel creare denaro dal nulla e fornire tutta la liquidità necessaria a ogni membro dell'area euro, per aiutarlo a superare la crisi, senza creare debito. E guai se la Corte costituzionale tedesca, con la sentenza del prossimo 5 maggio, dovesse bocciare il Quantitative easing per via della sua grande quantità attuale. Verrebbe giù tutto.

 

CONTE MERKEL SANCHEZ MACRON goofy 7 alberto bagnai claudio borghi

Ecco i punti principali toccati da Martin Wolf. «Le discussioni sul Mes e sui coronabond sono solo chiacchiere. Il Mes è irrilevante. La sua potenza di fuoco è troppo piccola. Inoltre la condizionalità di questo fondo-salva stati, che saranno applicate se non ora, più tardi, quando arriveranno i rollover, rende i suoi prestiti irricevibili. E sarebbero anche divisivi, in un momento in cui è richiesta solidarietà».

 

EMMANUEL MACRON CHRISTINE LAGARDE

Gli eurobond? «Politicamente, uno strumento finanziario comune, che piace ad alcuni Stati membri, ma è un anatema per i paesi nordici. Non si faranno. Anche se tale strumento sarebbe utile proprio alla Bce, quando vorrà vendere le montagne di titoli di debito che sta per acquistare. Altrimenti potrebbero esserci difficoltà con le montagne del debito futuro».

 

christine lagarde

Wolf non dedica il minimo accenno ai prestiti Bei, né al fondo Sure per i disoccupati, che probabilmente considera nuovi debiti da rimborsare, il che non sarà facile per nessun paese nella prossima depressione economica. E prima di auspicare per la Bce un ruolo decisivo come non mai, in quanto «unica istituzione in grado di difendere l'euro nella misura necessaria», riassume con pochi dati il collasso economico prossimo venturo.

 

Secondo le previsioni del Fmi (Fondo monetario internazionale), il pil della zona euro si ridurrà del 7,5% quest'anno, con un pil tedesco giù del 7% e quello italiano giù del 9,1%. «Previsioni terribili, purtroppo ottimistiche», sostiene Wolf. Nel 2021 si potrebbe registrare un calo del 10% del pil dell'eurozona rispetto al 2019, e il debito pubblico di diversi paesi salirebbe alle stelle, Italia in testa.

 

CONTE MERKEL

Per questo sui mercati si parla fin d'ora di «quello che viene definito eufemisticamente 'rischio di ridenominazione': timori di bancarotte, crisi finanziarie, e infine persino uscita dall'eurozona. Così gli spread tra i rendimenti del debito italiano e la media della zona euro ponderata per il pil hanno iniziato ad aumentare». Il piano di acquisti della Bce per 750 miliardi lanciato da Christine Lagarde, sia pure dopo la nota gaffe iniziale con il suo «non siamo qui per chiudere lo spread», è volto proprio a scongiurare il rischio ridenominazione, vale a dire il default e la ristrutturazione del debito di qualche paese membro dell'eurozona. Ovviamente, Italia in testa. Un obiettivo che, sia pure con un linguaggio più contorto, secondo il Ft sarebbe ora condiviso anche da Isabel Schnabel, consigliera tedesca della Bce.

CHRISTINE LAGARDE

 

Ecco perché, sostiene Wolf, «la Bce è impegnata ad agire come se fosse la banca centrale nazionale di ogni paese membro. E dal momento che emette la seconda valuta di riserva più accettata nel mondo, ha la capacità di farlo». Di più: «La Bce deve fare tutto il necessario per aiutare ogni paese membro della zona euro a gestire questa crisi».

 

Quanto ai rischi, il capo economista del Ft ne elenca due. Sul primo, l'inflazione, scrive: «Nella situazione deflazionistica come quella attuale, una banca centrale ha una potenza di fuoco illimitata, e l'inflazione non è vincolante oggi». Il secondo: la prossima sentenza della Corte di Karlsruhe, che a maggio potrebbe dichiarare incostituzionale il programma d'acquisto della Bce di tutti i 750 miliardi. «Ciò creerebbe immediatamente una crisi politica», scrive Wolf. «La Germania uscirebbe dall'euro. Berlino avrebbe un'opzione di uscita credibile. Ma un ritorno al D-Mark creerebbe un enorme schoc economico e politico. E i tedeschi sarebbero pazzi a esercitare questa loro opzione, per quanto possano odiare la Bce. Il crollo della zona euro sarebbe una catastrofe».

Gualtieri Conte

 

Suggerimenti condivisibili, simili a quelli di Mario Draghi, che però non sembrano per nulla in sintonia con la linea del governo Conte-Gualtieri, fautori di Mes ed eurobond più di quanto lo siano per il Qe della Bce. Semmai, piaccia o meno, Wolf finisce con il dare ragione agli economisti della Lega, che però sono all'opposizione.

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...