volkswagen

CROLLA UN ALTRO MITO TEDESCO – VOLKSWAGEN IPOTIZZA DI CHIUDERE UNA FABBRICA IN GERMANIA. SAREBBE LA PRIMA VOLTA NELLA SUA STORIA – L'AD THOMAS SCHÄFER ANNUNCIA ANCHE POSSIBILI LICENZIAMENTI: “LA SITUAZIONE È TESA E NON PUÒ ESSERE RISOLTA ATTRAVERSO SEMPLICE MISURE DI TAGLIO DEI COSTI” – IL GRUPPO HA GIÀ VARATO UN PIANO DI RISPARMI DA 10 MILIARDI ENTRO IL 2026, MA SI È RIVELATO INSUFFICIENTE. COLPA DELLA FRENATA DELL’ECONOMIA TEDESCA, DELLA CONCORRENZA CINESE E…

Thomas Schaefer - ceo Volkswagen

(Adnkronos/Dpa) - Il gruppo Volkswagen ha annunciato oggi che non esclude più la chiusura di stabilimenti e licenziamenti forzati in Germania nel quadro di un programma di riduzione dei costi del principale marchio del gruppo. La direzione della VOLKSWAGEN ha dichiarato che annullerà un accordo di lunga data con i lavoratori del Paese europeo che escludeva i licenziamenti non concordati fino alla fine del 2029. L'accordo è in vigore dal 1994.

 

Nel mirino del management in particolare una delle grandi fabbriche tedesche e uno stabilimento di componentistica giudicati 'obsoleti' per i piani del gruppo. Si tratterebbe della prima chiusura di un impianto tedesco negli 87 anni di storia del marchio Volkswagen. L'azienda ha dichiarato che i dirigenti ritengono che il marchio debba essere ristrutturato in modo completo e che gli attuali sforzi per ridurre la forza lavoro attraverso modelli di pensionamento anticipato e incentivi a uscite volontarie non saranno sufficienti a raggiungere gli obiettivi di riduzione.

 

Volkswagen crisi

''Nella situazione attuale, non si può escludere la chiusura degli impianti di produzione di veicoli e componenti se non si interviene rapidamente'', ha commentato Volkswagen. I leader sindacali del marchio hanno dichiarato che intraprenderanno una battaglia senza quartiere contro i piani. Daniela Cavallo, a capo del Consiglio di fabbrica Volkswagen, ha definito i piani un ''attacco all'occupazione, ai posti di lavoro e ai contratti collettivi'', in un numero speciale del giornale del Consiglio di fabbrica visionato dall'agenzia Dpa.

 

Thomas Schaefer - ceo Volkswagen

'Questo mette in discussione la stessa Volkswagen e quindi il cuore del gruppo. Ci difenderemo strenuamente da tutto questo'', ha scritto Cavallo nel suo messaggio ai lavoratori. ''Con me non ci saranno chiusure di fabbriche Volkswagen!'', ha sottolineato. Il marchio di punta del gruppo è da anni alle prese con costi elevati e in termini di redditività è molto indietro rispetto ad altri brand del gruppo come Skoda, Seat e Audi.

 

Un programma di riduzione dei costi lanciato nel 2023 avrebbe dovuto cambiare la situazione e migliorare i profitti di 10 miliardi di euro entro il 2026. Tuttavia, l'attuale debolezza delle nuove attività ha ulteriormente aggravato la situazione. Per migliorare ulteriormente i profitti, i costi dovranno essere ridotti più del previsto. Secondo il quotidiano ''Handelsblatt'', il marchio dovrebbe risparmiare fino a 4 miliardi di euro in più.

 

Volkswagen

''La situazione è molto tesa e non puo' essere superata solo attraverso misure di taglio dei costi. I venti contrari sono diventati molto più forti'', ha dichiarato il CEO di VOLKSWAGEN Thomas Schäfer. ''Dobbiamo quindi raddoppiare i nostri sforzi e creare le condizioni per un successo a lungo termine''.

crisi Volkswagen fabbrica di auto elettriche volkswagenThomas Schaefer - ceo Volkswagen

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...