parmalat citibank

IL LATTE ALLE GINOCCHIA – PARMALAT DEVE PAGARE 431 MILIONI DI DOLLARI ALLA BANCA AMERICANA CITIBANK (CHE IN AZIONI SIGNIFICHEREBBE CEDERE IL 15% DELLA SOCIETÀ) - LO HA DECISO LA CASSAZIONE – A METTERE IN MEZZO GLI AMERICANI ERA STATO IL COMMISSARIO ENRICO BONDI CHE AVEVA CHIESTO AI GIUDICI STATUNITENSI DI CONDANNARE CITIBANK A PAGARE 1,8 MILIARDI DI DANNI PER “AVER AGEVOLATO IL DISSESTO”, MA LA BANCA AVEVA REAGITO...

Jacopo Orsini per “il Messaggero”

 

calisto tanzi parmalat

Parmalat dovrà risarcire l' americana Citibank con 431,3 milioni di dollari, circa 380 milioni di euro al cambio attuale. Lo ha stabilito la Cassazione con una sentenza che mette fine a un lunghissimo e complicato contenzioso. Gli strascichi giudiziari del crac di fine 2003, quando l' azienda di Calisto Tanzi (poi condannato a 17 anni di reclusione) è stata affondata da un colossale buco di 14 miliardi di euro, in quella che è considerata una delle più grandi bancarotte della storia, si fanno dunque ancora sentire a più di quindici anni di distanza.

 

citibank 5

I supremi giudici hanno infatti respinto il ricorso della società di Collecchio, dal 2011 sotto il controllo del gruppo francese Lactalis della famiglia Besnier, contro un' ordinanza della Corte d' Appello di Bologna del 2014. Con questo verdetto i giudici avevano stabilito che doveva essere efficace in Italia la sentenza con cui nel 2008 una corte del New Jersey, negli Stati Uniti, aveva condannato Parmalat a risarcire Citibank.

 

A rivolgersi ai tribunali americani era stato il commissario straordinario di Parmalat Enrico Bondi, arrivato alla guida della società dopo il crac. Bondi aveva chiesto ai giudici statunitensi di condannare Citibank a pagare 1,8 miliardi di euro di danni «per aver agevolato il dissesto del gruppo mediante operazioni finanziarie illecite».

parmalat

 

Citibank aveva reagito chiedendo e ottenendo dalla corte Usa la condanna di Parmalat per «gli stessi illeciti». Una tesi accolta dalla corte del New Jersey che aveva poi fissato in 431,3 milioni di dollari l' entità del risarcimento, poi confermato nel 2014 dalla Corte d' Appello di Bologna.

 

Ora la Cassazione ha respinto tutti i nove motivi di appello presentati da Parmalat definendoli «infondati» o «inammisibili» e costringendo la società a risarcire la banca americana.

parmalat 9

 

IL PROCEDIMENTO

Citibank si è detta soddisfatta «che la Corte di Cassazione abbia riconosciuto integralmente la pretesa» avanzata nei confronti di Parmalat e «auspica» ora che la società di Collecchio «dia volontariamente esecuzione alla decisione» della Suprema Corte, «emettendo e assegnando le azioni».

parmalat 7

 

L' istituto americano ricorda infatti come il concordato di Parmalat fatto nel 2005 dopo la bancarotta preveda la soddisfazione del credito attraverso l' assegnazione di azioni del gruppo alimentare. In sostanza Citibank, che nel giudizio è stata assistita da una squadra di legali esterni guidata da Fabio Guastadisegni dello Studio Clifford Chance, si troverà quindi ad avere una quota intorno al 15% dell' azienda di Collecchio, che però dal mese scorso non è più quotata a Piazza Affari per decisione dell' azionista francese.

citibank 4

 

La banca americana, con un altro procedimento davanti al Tar, aveva provato a impedire il ritiro del gruppo alimentare dal listino, proprio per evitare di ritrovarsi in mano, come poi è avvenuto, azioni difficilmente liquidabili. Ma i giudici amministrativi in quel caso non avevano accolto le tesi dell' istituto. Resta da vedere se, una volta entrata in possesso dei titoli, la banca americana avvierà una trattativa con la famiglia Besnier - che per comprare Parmalat ha già sborsato circa 4 miliardi - per monetizzare la sua quota di azioni.

citibank 2citibank 1citibank 3

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”