renzi telecom by benny

L’ULTIMA FOGLIA DI FICO E’ CADUTA - TELECOM ITALIA È FRANCESE: DIREZIONE E COORDINAMENTO PASSANO A VIVENDI. RECCHI SALVA LA BANDIERA (E LA LEGGE) ASSUMENDO LE DELEGHE SU SPARKLE – L’INGRESSO DI GENISH SPALANCA LE PORTE PER LA CESSIONE DI TIM BRASIL

 

Antonella Olivieri per il Sole 24 Ore

 

RECCHI ARNAUD DE PUYFONTAINERECCHI ARNAUD DE PUYFONTAINE

Il presidente Arnaud de Puyfontaine - che ha assunto «temporaneamente» tutte le deleghe esecutive (tranne l’interim su sicurezza e Sparkle affidato al vice Giuseppe Recchi) - ha spiegato al consiglio, nel motivare il cambiamento, che si riserva di valutare, come opzione strategica, tutte le opportunità di M&A relative, a titolo di esempio, a Sparkle, la rete, il Brasile.

 

Chiaro, niente di deciso e tutto dovrà passare al vaglio del cda, ma intanto gli occhi sono già puntati su Tim Brasil. È?vero che non è il momento migliore per vendere, ma l’innesto immediato in azienda di Genish fa presupporre che questa sia la priorità.

 

Il manager isrealiano, che ha fondato e condotto a valutazioni stellari Gvt, conosce bene il mercato sudamericano e quali potrebbero essere gli interlocutori interessati al secondo operatore mobile brasiliano. Anche se come chief operating officer Genish non avrà le leve di finanza, personale, strategie, lo stretto rapporto con il padrone dei nuovi padroni francesi di Telecom, cioè Bolloré, un peso è destinato sicuramente ad averlo.

 

DE PUYFONTAINE BOLLOREDE PUYFONTAINE BOLLORE

Aver dichiarato «direzione e coordinamento» su Tim significa anche che nell’operatività quotidiana - per esempio nei rapporti con i fornitori terzi - i due gruppi potrebbero marciare all’unisono, ça va sans dire coordinati da Parigi. Non era mai successo nell’era privata che Telecom perdesse, formalmente, la sua indipendenza.

 

Certo, potrebbero esserci risvolti “contabili” in tema di consolidamento del debito, che per Telecom è ancora ingente. Se per le regole italiane l’obbligo di consolidamento sussiste quando c’è la direzione e il coordinamento - è quello che la Consob stava cercando di appurare con le ispezioni della Guardia di finanza di questi giorni - non altrettanto è certo per le regole francesi, che tocca all’Amf (l’omologa della Consob) interpretare, dato che Vivendi ha sede a Parigi. Vivendi, da parte sua, è convinta che il rischio non sussista.

 

Amos Genish con moglieAmos Genish con moglie

Per conoscere il nome del nuovo amministratore delegato di Tim, bisognerà aspettare a questo punto almeno fino a settembre, il tempo necessario per seguire la procedura di corporate governance e la selezione delle candidature da parte del cacciatore di teste designato, Egon Zehnder. Sempre ammesso che la “rivoluzione francese” non sia più rapida e il raggio d’azione di Genish, al momento vincolato da un patto di non concorrenza con Telefonica in Brasile, non sia destinato ad allargarsi altrettanto rapidamente.

 

 

sabrina ferilli flavio cattaneosabrina ferilli flavio cattaneo

Per Cattaneo, che oggi presenterà i conti del semestre agli analisti, sarà l’ultimo giorno alla guida di Telecom come ad. «Dal primo triemstre del 2016 - ha sottolineato - abbiamo registrato un miglioramento cumulato dell’Ebitda di 1,3 miliardi e una crescita di oltre 9 punti percentuali del fatturato di gruppo. Abbiamo inoltre ridotto il debito di 2,4 miliardi negli ultimi 12 mesi». Nel primo semestre di quest’anno i ricavi consolidati hanno registrato una crescita del 7,4% a 9,8 miliardi, con un Ebitda salito del 10,4% a 4,1 miliardi.

 

La ripresa ha interessato anche il mercato domestico (unico ambito di attività superstite per Telecom se, come sembra, l’addio al Brasile è imminente), dove i ricavi sono cresciuti del 3,4% a 7,5 miliardi e l’Ebitda del 5,6% a 3,4 miliardi, «miglior risultato di sempre» come sottolinea la nota del gruppo. In Brasile i ricavi sono cresciuti del 2,9% a 7,89 miliardi di reais e l’Ebitda del 14,3% a 2,6 miliardi di reais. L’indebitamento finanziario netto rettificato si attesta a 25,1 miliardi, sostanzialmente stabile rispetto a fine 2016.

 

 

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”