LA SERPE IN SEN DELL’EUROPA: IL NOBEL INDIANO SEPPELLISCE LA MONETA UNICA, “È STATA UN'IDEA ORRIBILE”

Danilo Taino per "Il Corriere della Sera"

Amartya Sen apre una porta attraverso la quale probabilmente passeranno in molti. Dice che «l'euro è stato un'idea orribile». Non che la moneta unica ora vada disfatta. Ma è stata «un errore» che ha prodotto conseguenze negative per l'Europa e ha spinto ad altri errori: tra questi il peggiore è l'imposizione ai Paesi più deboli delle politiche di austerità.

Sen è un economista di origine indiana, Premio Nobel, e filosofo. Insegna all'università americana di Harvard ma spesso anche a Oxford e Cambridge perché, dice, si sente europeo, «molto legato alla Gran Bretagna e all'Italia». In effetti, nel 1973 sposò in seconde nozze Eva Colorni, figlia di Eugenio Colorni, uno degli estensori del Manifesto europeista di Ventotene: con Altiero Spinelli (un altro dei tre autori del Manifesto) ebbe rapporti frequenti.

Non parte insomma da pregiudizi anti-europei. In questa intervista - rilasciata ieri a Lucca, dove partecipava assieme a Salvatore Veca a una discussione su Educazione e Cittadinanza organizzata dalla Fondazione Campus - si dice però preoccupato della dinamica politica nella Ue.

C'è in giro parecchio nazionalismo. Soprattutto in Asia.
«Non sono sicuro che in Asia ci siano manifestazioni di nazionalismo più forti che in passato. Mi preoccupa molto di più quello che succede in Europa, l'effetto della moneta unica. Era nata con lo scopo di unire il continente, ha finito per dividerlo. I greci contro i tedeschi imperialisti, i tedeschi contro i greci fannulloni. Io vedo molto nazionalismo in Europa, non in Asia».

Sta dicendo che l'euro è stato una cattiva idea?
«L'euro è stato un'idea orribile. Lo penso da tempo. Un errore che ha messo l'economia europea sulla strada sbagliata. Una moneta unica non è un buon modo per iniziare a unire l'Europa. I punti deboli economici portano animosità invece che rafforzare i motivi per stare assieme.

Hanno un effetto-rottura invece che di legame. Le tensioni che si sono create sono l'ultima cosa di cui ha bisogno l'Europa. Chi scrisse il Manifesto di Ventotene combatteva per l'unità dell'Europa, con alla base un'equità sociale condivisa, non una moneta unica».

Cosa è successo secondo lei?
«Quando tra i diversi Paesi hai differenziali di crescita e di produttività, servono aggiustamenti dei tassi di cambio. Non potendo farli, si è dovuto seguire la via degli aggiustamenti nell'economia, cioè più disoccupazione, la rottura dei sindacati, il taglio dei servizi sociali. Costi molto pesanti che spingono verso un declino progressivo».

Declino in che senso?
«È successo che a quell'errore è stata data la risposta più facile e più sbagliata, si sono fatte politiche di austerità. L'Europa ha impiegato anni a costruire lo Stato sociale. Ora rischia di distruggerlo, nell'Educazione, nella Sanità, nella rete di sicurezza sociale.

L'Europa ha bisogno di riforme: pensioni, tempo di lavoro, eccetera. E quelle vanno fatte, soprattutto in Grecia, Portogallo, Spagna, Italia. Ma non hanno niente a che fare con l'austerità, con tagli indiscriminati. È come se avessi bisogno di aspirina ma il medico decide di darmela solo abbinata a una dose di veleno: o quella o niente. No, le riforme si fanno meglio senza austerità, le due cose vanno separate».

Perché questo errore?
«Credo che derivi dall'esperienza della riunificazione tedesca. Allora l'austerità fu necessaria. Ma attenzione, fu un'austerità fatta pagare a chi stava meglio, alla Germania occidentale. Oggi, al contrario, la si applica ai Paesi messi peggio».

Anche lei punta il dito contro Berlino.
«La Germania ha sicuramente beneficiato della moneta unica. Oggi abbiamo un euro-marco sottovalutato e una euro-dracma sopravvalutata, se così si può dire. Ma non credo che ci sia uno spirito del male tedesco.

Non ci sono malvagi in questa cosa terribile che sta succedendo. È che hanno sbagliato anche i tedeschi. E si è finiti con la Germania denigrata. Finora i francesi non hanno protestato abbastanza contro questa impostazione. E nemmeno il bravo economista Mario Monti è riuscito a farlo».

Quindi? Quali vie d'uscita?
«Il presidente francese Hollande ha detto cose importanti la settimana scorsa, ha proposto un'organizzazione politica dei 27 partner, non un accordo tra un paio di Paesi. È molto importante. Spero che l'Italia lo segua».

Basta un pò più di unità europea?
«Quella è la strada da seguire. Inoltre, l'austerità non è irreversibile. Basta guardare al Giappone che dopo anni ha cambiato politiche e sta crescendo a un ritmo del 3,5% su base annua.

E gli Stati Uniti, che non hanno scelto l'austerità, crescono più dell'Europa e anche il loro rapporto tra deficit e Prodotto interno lordo migliora perché cresce il denominatore. Oggi serve molto pensiero politico. Per questo mi è piaciuto Hollande».

Una domanda più generale. Perché lei dà tanta importanza all'Istruzione?
«Per molte ragioni. Ne cito una. Le intense deprivazioni sociali in India, a cominciare dall'Istruzione, influiscono negativamente sulla crescita del Paese, che è prima di tutto fondata sulla qualità del lavoro.

Il successo economico dei Paesi asiatici - a cominciare dal Giappone ma anche di Singapore, Hong Kong, Taiwan, Corea del Sud e ovviamente Cina - ha seguito una rotta focalizzata sull'istruzione, sulla qualità del lavoro. Dovreste tenerne conto, in Europa. Il 60% di giovani disoccupati in Grecia fa crollare la qualità del lavoro: crescere sarà più difficile».

 

Amartya Sen Amartya Sen EURO CRACangela merkelMerkel e MontiANGELA MERKEL E FRANCOIS HOLLANDE FRANCOIS HOLLANDE E MARIO MONTI jpeg

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...