1. LA CINA S’ATTIZZA PER L’UNICO BUSINESS CHE NON CONOSCE TRAMONTO: IL PORNO! 2. ALLA “GUANGZHOU SEXPO”, NEL SUD DELLA CINA, 700 MILA VISITATORI IN DUE GIORNI: QUEST’ANNO L’INDUSTRIA DEL SESSO DI PECHINO FATTURERÀ PIÙ DI 2 MILIARDI DI DOLLARI 3. AL SEXPO DEDICATO ‘’A UNA SESSUALITÀ VISSUTA IN MODO SANO, E ALLA FELICITÀ DELLA COPPIA”, ABBONDANO STAND E APPUNTAMENTI EROTICI DI TUTTI I TIPI, TANTE BAMBOLE, BANCARELLE CON RIMEDI PER LA SESSUALITÀ COME LE PILLOLE CON “ESSENZA DI CORNO DI CERVO” CHE LA MEDICINA CINESE GIURA ESSERE UN POTENTE AFRODISIACO 4. IN CINA CI SONO 250 MILA SEXYSHOP E I VIBRATORI SI VENDONO ANCHE NEI SUPERMERCATI

Leonardo Piccini per "Libero"

A Guangzhou, nel sud della Cina, si è svolto nei giorni scorsi il più grande festival del sesso di tutti i tempi: l'evento si intitola «Guaangzhou Sex Culture Festival», o se preferite «Guangzhou Sexpo», e come si legge nel biglietto di ingresso, è dedicato «a una sessualità vissuta in modo sano, e alla felicità della coppia».

Chen, è un autista di autobus di 46 anni che si è svegliato più presto del solito per fare un giro tra gli stand di una fiera che nei soli primi due giorni di esposizione ha accolto più di 700 mila visitatori: «Sono qui per divertirmi, perché la vita di coppia, a volte è veramente noiosa. Quando sei giovane, il sesso è una cosa misteriosa, ma poi quando ti sposi, rischi di annoiarti, e così hai bisogno di qualcosa di più eccitante...».

Il Festival del sesso di Guangzhou, è fatto apposta per i tanti visitatori che come Chen, vivono e lavorano nella capitale del Guangdong, provincia molto prospera in cui i lavoratori attivi giunti sulla soglia del benessere hanno raggiunto quota 30 milioni.

I visitatori del festival del sesso sono per la stragrande maggioranza maschi con un'età compresa tra i 18 e i 40 anni, e questo riflette la politica demografica seguita per decenni dallo Stato cinese, con l'imposizione per legge del figlio unico, e una vera e propria pianificazione famigliare ottenuta spesso attraverso il ricorso alla pratica degli aborti selettivi, con preferenza per il figlio maschio.

Trent'anni dopo l'abbandono della politica maoista con i suoi costumi e le sue convenzioni sociali un po' troppo rigide, il sesso in Cina è letteralmente esploso, diventando un grande business, anzi il business più grande di tutti. Secondo i dati del «Guangzhou Sexpo», l'industria del sesso in Cina fatturerà quest'anno più di 2 miliardi di dollari.

Al Sexpo abbondano stand e appuntamenti erotici di tutti i tipi, compreso un «Transgender fashion show», appuntamenti e incontri con le star del porno più gettonate, bancarelle con rimedi per la sessualità come le pillole contenenti «essenza di corno di cervo» che l'esperto di medica cinese giura essere un potente afrodisiaco naturale più efficace del Viagra e, ancora, biancheria sexy e oggettistica di tutti i tipi.

Sembra soltanto ieri quando a Pechino, era il 1992, venne aperto il primo negozio per adulti; da allora è stata una vera e propria esplosione, con la nascita di 250 mila sexyshop e una domanda interna talmente elevata, che oggi anche nei normali supermercati cinesi si possono trovare sugli scaffali vibratori e oggetti in lattice. Si pensi che solo i giocattoli sessuali prodotti in Cina, destinati al mercato mondiale, hanno un giro d'affari di oltre 15 miliardi dollari e un trend in crescita del30%all'anno.

Secondo le dichiarazioni di un portavoce di «Alibaba », l'eBay cinese, rese al quotidiano di Hong Kong South China Morning Post, «la nostra piattaforma di vendita on line ospita più di 2.500 aziende che vendono sextoys. Circa la metà sono medio-piccole, con non più di dieci dipendenti. Oggi sono centinaia i giovani laureati cinesi che avviano questo tipo di aziende destinate alla produzione mondiale».

Lì Ynhe è una giovane psicologa di Pechino che spiega così il fenomeno: «i cinesi hanno oggi una mentalità molto più aperta nei confronti del sesso; per noi la felicità sessuale è una componente importante della vita di coppia e non viviamo né il senso di colpa né il senso del peccato. Siamo un popolo aperto a tutto in fatto di sesso».

In Cina, negli ultimi anni è esplosa «la pornografia del popolo», come la chiama Katrien Jacobs, dell'Università di Hong Kong, anche se formalmente la pornografia è vietata per legge. Solo un mese fa, un importante funzionario governativo è stato condannato a 13 anni di carcere con l'accusa di corruzione per aver girato video hard amatoriali con una ragazza di 18 anni. Un arresto che avviene a poca distanza dalla scoperta sul web di alcune foto hard che ritraggono sei uomini incluso un importante esponente del partito e di sua moglie, intenti nel bunga-bunga.

 

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