ruggiero potito

RUGGIERO POTITO, IL "GRETA ITALIANO" - 13 ANNI DA STORNARELLA IN PROVINCIA DI FOGGIA, È UNO DEI SIMBOLI PIÙ EMPATICI DI QUELLA "GENERAZIONE Z" CHE CREDE NELLA NECESSITÀ DI AGIRE CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO, USANDO IL WEB COME MEGAFONO - ALL'ESAME DI TERZA MEDIA HA PORTATO UNA TESINA SUL “CIBO COME CAMBIAMENTO”. E DA POCHI GIORNI È IN LIBRERIA CON “VI TENIAMO D'OCCHIO”, UN PRATICO MANUALE SULLA SOSTENIBILITÀ, IN CUI OFFRE STRATEGIE SULLA NECESSITÀ DI UN PATTO GENERAZIONALE TRA GIOVANI E ADULTI

ruggiero potito federico taddia vi teniamo d'occhio

Federico Taddia per “La Stampa”

 

«Noi siamo figli di questa terra e con il nostro comportamento la stiamo avvelenando: non può esistere che un figlio avveleni sua madre».

 

Ti guarda con i suoi occhi apparentemente ingenui, quasi sorpresi, come se ti stesse chiedendo se davvero hai posto quella domanda.

 

E poi con parole gentili - ma soppesate come se fossero definitive - risponde senza lasciarti possibilità di replica al tuo «Ma chi te lo fa fare?».

 

Non ama essere definitivo il "Greta italiano", perché non pensa di esserlo benché abbia massima stima per la militante svedese, non è un piccolo genio e non cerca la popolarità fine a stessa: Potito Ruggiero, 13 anni da Stornarella in provincia di Foggia, è però uno dei simboli più empatici di quella "Generazione Z" che crede nella necessità di agire contro il cambiamento climatico, di metterci la faccia per il pianeta e di modificare i propri stili di vita nel segno della responsabilità. Usando il web come megafono per diffondere buone pratiche, conoscenza e consapevolezza.

federico taddia

 

Era il 27 settembre 2019 quando si stava celebrando il terzo "Global Strike for Future", con milioni di giovani scesi nelle strade di tutto il mondo.

 

E Potito, con un cartello preparato la sera prima in cui capeggiava la scritta «I keep an eye on you» - «Vi tengo d' occhio» si trovò a manifestare da solo nella piazza del suo paese sotto la finestra di un incredulo sindaco. «È perfino sceso in strada a chiedermi perché non ero a scuola», ricorda.

 

ruggiero potito

«Tranquillamente gli ho spiegato che non volevo che il mio messaggio rimanesse chiuso tra quelle mura, poiché credo che anche le grandi battaglie abbiano bisogno di piccole azioni come quella che stavo facendo».

 

GRETA THUNBERG

Da quel giorno Potito, senza stravolgere la propria quotidianità, ha continuato il suo impegno nel segno del buon senso: pulizia dei marciapiedi e dei fossi, riduzione dell' uso della plastica e dell' automobile per gli spostamenti, consigli pratici ai coetanei, rubriche radiofoniche sul network di adolescenti "RadioImmaginaria", un cineforum estivo nel cortile del condominio a cui accedere "pagando" in bottiglie di plastica e una creativa attività sui social nei mesi di lockdown.

 

Coerentemente con i suoi interessi, all' esame di terza media appena svolto ha portato una tesina sul «Cibo come cambiamento», proprio per riflettere sul rapporto tra alimentazione e ambiente. E da pochi giorni è in libreria con «Vi teniamo d' occhio», un pratico manuale sulla sostenibilità, in cui riflette e offre strategie sulla necessità di un patto generazionale tra giovani e adulti.

greta thunberg a torino 8

 

«Gli adulti hanno esperienza, risorse e occupano le posizioni in cui vengono prese le decisioni - sottolinea -. Ma i ragazzi, che spesso sono più sensibili alle tematiche ecologiste, possono vedere le situazioni sbagliate e sollevare le criticità.

 

ruggiero potito

Unendo queste due competenze sicuramente si potrebbero cambiare le cose. Noi possiamo aiutare gli adulti, loro devono però darci la possibilità di essere ascoltati e coinvolti. Se questi due mondi non si parlano e non comunicano non si andrà da nessuna parte».

 

Andrà invece a Brindisi Potito da settembre, per frequentare il liceo scientifico quadriennale: non ha ancora idee su cosa vorrà fare da grande, ma sa che le tecnologie possono essere ottime alleate per raggiungere i suoi obiettivi.

 

Mentre nel frattempo continua a partecipare ai percorsi proposti dal "Future Food Institute" per diventare "climate shaper", ovvero una persona capace ad attivare azioni virtuose nel territorio e nella comunità di appartenenza. Anche a dispetto di qualche presa in giro o malumore da sopportare.

 

«Sì, ogni tanto è successo. Qualche sfottò, qualcuno che vedendomi per strada buttava carte e bottiglie per terra e poi gridava: "Dai su, adesso pulisci, datti da fare". Cose che onestamente fanno male, ti fanno sentire un po' solo, quasi emarginato. Però in verità ti rafforzano: se credi in quello che fai diventa tutto più facile. E quello che faccio, lo faccio anche per loro: prima o poi lo capiranno».

ruggiero potito 2

greta thunberggreta thunberg fulmina con lo sguardo trump greta thunberg 4

ruggiero potito ruggiero potitoruggiero potito 11ruggiero potito federico taddia. michele emiliano ruggiero potito

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…