VIDEO-CAFONALINO - L’HOTEL HILTON COMPIE 50 ANNI: IERI FRED ASTAIRE E JULIA ROBERTS, OGGI GIANNI DEI E VALERIA MANGANI

Lilli Garrone per il "Corriere della Sera - Edizione Roma"

Adesso fa parte dello skyline della città. Ormai è difficile immaginare il profilo della collina di Monte Mario senza la sagoma dell' hotel Rome Cavalieri (all'inizio Cavalieri Hilton) che festeggia i suoi cinquant'anni. Fu, infatti, inaugurato in una tiepida sera del 19 giugno 1963, a pochi giorni dalla scomparsa di Giovanni XXIII, con il Vaticano senza Papa (Paolo VI fu eletto il 21 giugno).

Allora una festa discreta per l'assenza del Pontefice e per le furibonde polemiche degli ambientalisti che avevano caratterizzato la costruzione dell'albergo. Questa volta, invece, «spettacolari fuochi di artificio» un cocktail preparato dallo chef super-stellato (3 stelle Michelin) del ristorante La Pergola Heinz Beck e la serata ispirata al tema de «La Dolce Vita » in ricordo degli anni sessanta: quelli del boom economico, quando la città viveva il fenomeno della Hollywood sul Tevere e riceveva le visite del jet set internazionale.

Al Rome Cavalieri hanno soggiornato da Fred Astaire a Marcello Mastroianni, da John Travolta a Julia Roberts, capi di Stato e magnati dell'industria accolti da piscine, fontane, lampadari di cristallo e da una collezione d'arte alle pareti che va da Tiepolo a Warhol.
Ma prima di dare inizio ai lavori ci furono circa sette anni di battaglie: gli ambientalisti combatterono a lungo contro la costruzione di un edificio decisamente d'impatto in quella che era una collina ai limiti della campagna, dove poi - in contemporanea con l'albergo - sarebbero sorti i quartieri densamente abitati di Belsito e della Balduina.

L'opposizione in Campidoglio contro la «ferita» nel verde di Monte Mario, guidata da Antonio Cederna, tra i fondatori di Italia Nostra, abbracciò il periodo di due sindaci democristiani: prima Salvatore Rebecchini (fino al 1956) poi Umberto Tupini. Una polemica iniziata subito, dal 1954, quando la società Hilton firmò l'accordo con la Generale Immobiliare per realizzare l'albergo in un'area destinata a verde pubblico, dove era previsto un piazzale panoramico modello Gianicolo.

Una costruzione dibattuta anche in tribunale con numerosi processi fra la Società Generale Immobiliare e i giornali, che si concluse - tuttavia - con la costruzione: l'hotel (400 stanze) fu pronto in tre anni (1960 - 1963) e il risultato secondo l'urbanista Italo Insolera «è stato in realtà ancora peggiore di quanto si poteva prevedere».

E Antonio Cederna allora scrisse: «Si pretende che il nuovo albergo, di lusso e residenziale, sia una specie di toccasana per l'economia romana perché gli ospiti riverseranno su Roma un fiume di "valuta pregiata", come se questo potesse giustificare la deturpazione di Monte Mario». E ancora: «Ma che c'entra Monte Mario? Perché allora non trasformiamo in albergo il Colosseo?»

Progettato dagli architetti Ugo Luccichenti, Emilio Pifferi e Alberto Ressa, l'hotel ebbe la collaborazione di Pier Luigi Nervi per i calcoli del cemento, che di fronte alle polemiche preferì restare defilato. Si chiamò Cavalieri in omaggio ai viaggiatori a cavallo del passato che, percorsa la via Francigena, alle porte della città eterna erano soliti fermarsi qui a riposare prima di arrivare a San Pietro.

 

 

Valeria Mangani Tony Renis con la moglie Elettra Morini Ottavio Fabbri in dolce compagnia Max Tortora Martina Colombari Invitati alla festa

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…