giorgia meloni no vax

COSA POTEVAMO ASPETTARCI DA UN GOVERNO CHE HA STRIZZATO L’OCCHIO AI NO VAX? IL PIANO PANDEMICO DI MELONI & FRIENDS NON SOLO È UN ASSIST A CHI HA ROTTO I COJONI PER VACCINARSI, MA ANCHE A COLORO CHE, MENTRE SI CONTAVANO I MORTI E GLI OSPEDALI ERANO AL COLLASSO, CIANCIAVANO SOLO DI PRIVAZIONE DELLA LIBERTÀ PERSONALE – ORA QUESTI CERVELLI IN FUGA SARANNO CONTENTI: NON SOLO SPARISCONO I DPCM, CHE INTRODUSSERO I DIVIETI E RESTRIZIONI, MA I VACCINI NON POSSONO “ESSERE CONSIDERATI GLI UNICI STRUMENTI PER IL CONTRASTO AGLI AGENTI PATOGENI...”

1. PANDEMIA, IL PIANO CHE PIACE AI NO VAX.  

Estratto dell’articolo di Eugenia Tognotti per "la Stampa"

 

NO VAX

Uno degli aspetti che s'impone immediatamente nel leggere le 242 pagine della bozza inviata alle Regioni del piano antipandemico – giunto zoppicante all'ultima versione, dopo vari incidenti di percorso – è l'impressione di trovarsi di fronte ad una dettagliatissima pianificazione che evoca un paese immaginario/ immaginato. Dove la crisi del SSN resta sullo sfondo, con la carenza di personale sanitario e di risorse (il piano deve essere finanziato), e un'organizzazione territoriale lungi dal poter contare – a fronte di un possibile evento pandemico– su una fitta rete di ospedali e case di comunità, scatole vuote in molte Regioni, con poco personale sanitario e talvolta senza medico.

 

GIORGIA MELONI - ORAZIO SCHILLACI

Riesce ben difficile immaginare, per fare solo un esempio, in quale struttura dovrebbe lavorare una «équipe medico-sanitaria» che «supportata da una riflessione interdisciplinare, valuta il bisogno clinico dei singoli pazienti secondo i criteri di urgenza, gravosità ed efficacia terapeutica e di deontologia professionale». […] Il "Piano strategico operativo di preparazione e risposta ad una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico 2025-2029" prende decisamente le distanze dai Dpcm, i decreti del presidente del Consiglio dei ministri, che nelle ore più drammatiche dell'emergenza pandemica, introdussero lockdown, divieti e costrizioni. Misure, tutte, contestate dagli oppositori e liquidate come scelte dettate da una arrogante «dittatura sanitaria». Niente restrizioni calate dall'alto.

NO VAX

 

Nella bozza si chiarisce che è escluso «l'utilizzo di atti amministrativi per l'adozione di ogni misura che possa essere coercitiva della libertà personale o compressiva dei diritti civili e sociali».

È superfluo osservare qui che le epidemie/pandemie– dovute a patogeni respiratori, non bussano educatamente alla porta, aspettando per diffondersi le deliberazioni delle assemblee parlamentari. […]

 

La necessità di adottare misure d'impatto generale, «ricorrendo allo strumento normativo migliore e dando priorità ai provvedimenti parlamentari», è prevista solo di fronte «ad una pandemia di carattere eccezionale»: una definizione generica che sembra evocare gli scenari drammatici immaginati da cineasti e romanzieri creativi, alcuni del tutto ipotetici, altri vagamente basati sull'impatto di uno scoppio epidemico (come Contagion di Steven Soderbergh o The Hot Zone di Richard Preston).

covid

 

[…] La parte riservata ai vaccini sembra essere frutto di un negoziato. Il riconoscimento dell'importanza dei vaccini è tiepido: «quando approvati e sperimentati, risultano misure preventive efficaci, contraddistinte da un rapporto rischio-beneficio significativamente favorevole». Tuttavia, non possono «essere considerati gli unici strumenti per il contrasto agli agenti patogeni, ma vanno utilizzati insieme ai presidi terapeutici disponibili»

NO VAX

 

La bozza non dice nulla, naturalmente, delle difficoltà di partenza del Centro Nazionale Anti Pandemico (CNAP) e di quella che doveva essere il fulcro della difesa contro le future pandemie, e cioè la Fondazione Biotecnopolo di Siena, nata nel 2021 sotto l'egida dei ministeri dell'Economia, della Salute e dello sviluppo, di cui è direttore scientifico un'autorità riconosciuta a livello internazionale nel campo dell'immunologia e della vaccinologia come il professor Rino Rappuoli. Si spera in un rapido decollo. […]

 

2. LA BOZZA TRASMESSA ALLE REGIONI. SCHILLACI: "ABBIAMO TUTELATO LE LIBERTÀ PERSONALI DI TUTTI".

LOCKDOWN 2

Estratto dell’articolo di Paolo Russo per "la Stampa"

Vaccini riconosciuti come «misura preventiva efficace», ma specificando che vanno contraddistinti da un rapporto rischio-beneficio «considerevolmente favorevole» e che comunque «non possono essere considerati gli unici strumenti per il contrasto agli agenti patogeni, ma che vanno utilizzati insieme ai presidi terapeutici disponibili». Fatto abbastanza scontato quest'ultimo, mentre meno lo è quel «considerevolmente favorevole», perché i vaccini, come tutti i farmaci, si approvano quando i benefici superano i rischi, a prescindere di quanto.

 

no vax 3

Tra gli interventi «non farmacologici», formuletta neutra che sta in realtà per restrizioni, il nuovo Piano pandemico 2025-29, trasmesso dal ministero della Salute alla Conferenza delle regioni, si guarda bene dal citare lockdown e chiusure varie. Che uscite dalla porta rientrano però dalla finestra, poiché il documento sulla scelta delle misure da adottare, «in misura proporzionale alla contagiosità e alla patogenicità dell'agente patogeno», si rifà alle linee guida dell'Oms, da cui Salvini vorrebbe uscire e a quelle del Centro europeo per il controllo delle malattie.

terapia intensiva covid

 

Documenti che in entrambi i casi parlano di mascherine, distanziamento, chiusura di scuole e attività economiche, oltre che di stop ai viaggi. Insomma, tutto l'armamentario di restrizioni osteggiate dai partiti di destra oggi al governo e da quella parte dei loro elettori, come commercianti e ristoratori, che dalle chiusure hanno subito i maggiori danni economici. Visto anche che hanno potuto fare poco affidamento sui ristori, fissati dal governo Conte fino al 60% dei redditi pre-pandemia.

Quelli dichiarati al fisco però.

 

Il vero punto di rottura con il vecchio Piano pandemico e con quello presentato un anno e mezzo fa ma poi subito ritirato, è però il veto posto ai Dpcm […]

GIORGIA MELONI ORAZIO SCHILLACI

«Saranno tutelate le libertà e saranno soprattutto tutelati i cittadini», ha assicurato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha anche rimarcato come rispetto al precedente Piano, privo di finanziamenti, per questo sia prevista invece una copertura finanziaria, che è di 50 milioni per quest'anno, 150 per il prossimo e 300 milioni a decorrere dal 2027.

 

Quello che il documento non può dire è però come andare avanti con la riforma della sanità territoriale […]

lockdown giovani 4

Nessun riferimento infine al potenziamento delle terapie intensive. In questo caso a portare da 5.179 a 8.700 i posti letto riservati ai pazienti più gravi era stato un decreto emanato nell'anno primo dell'era Covid.

 

Ma a distanza di 5 anni di quei letti, secondo un monitoraggio del settembre scorso dello stesso ministero, ne risultavano realizzati solo il 48%, nonostante il Piano pandemico a seconda degli scenari prevedesse da 68.697 a 366.787 ricoveri in terapia intensiva.

pandemia 2

[…] Critico il virologo del San Martino di Genova, Matteo Bassetti: «Dovesse esserci un nuovo virus e ci fosse una diffusione come quella già vissuta, il contenimento di un'infezione è la quarantena. Non lo decide la politica, ma la scienza e la medicina».

LOCKDOWNpandemia 1LOCKDOWN 3

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....