astrazeneca

“PRIMA DI FARE IL RICHIAMO VOGLIAMO CHIAREZZA” - IL RITIRO DEL LOTTO DI ASTRAZENECA RISCHIA DI INCEPPARE LA CAMPAGNA VACCINALE: MIGLIAIA CHIAMANO LE ASL PER CHIEDERE DI AVERE PFIZER E TRA CHI HA GIÀ RICEVUTO LE DOSI DELLA PARTITA DI FIALE BLOCCATA SI CORRE ALLE CURE FAI-DA-TE IMPROVVISATE CON EPARINA E ALTRI FARMACI CONTRO LA TROMBOSI. CON ULTERIORI RISCHI PER LA SALUTE…

vaccino astrazeneca

Giampaolo Visetti per “la Repubblica”

 

Certi codici, come quelli di multe e biglietti aerei, nemmeno si guardano. La sigla della grande paura AstraZeneca invece, ABV2856, adesso la recitano tutti a memoria: come fosse il certificato, o la minaccia, di una condanna.

 

coronavirus vaccinazioni a fiumicino

Poche ore e anche in Italia tra vaccinati e candidati in attesa si è scatenato il panico, accompagnato dalla rabbia. È bastato un gesto che nessuno avrebbe mai immaginato di dover fare: verificare il lotto dell' antidoto al Covid ricevuto a partire da febbraio. Migliaia gli insegnanti, i militari e gli agenti delle forze dell' ordine che, oltre a qualche medico e a centinaia di anziani, hanno ora nell' organismo la prima dose del vaccino bloccato in mezza Europa.

stefano paterno

 

Migliaia quelli che avrebbero dovuto presentarsi da oggi per riceverlo e chiedono di rinviare, di sospendere, o di poter virare su Pzifer o Moderna.

 

«Mi hanno fatto ABV2856 oggi alle 11.30 - dice Donatella De Vincentiis, insegnante abruzzese nel liceo a Castel Sant' Angelo - e appena sono tornata a casa ho visto sui siti che AstraZeneca in Danimarca avrebbe causato due morti. Adesso ho la febbre, formicolii a mani e piedi. Il medico mi ha detto di prendere un' aspirina, ma ho dovuto aggiungere un tranquillante. Altri colleghi vivono il mio incubo: prima di fare il richiamo, a fine maggio, pretendiamo chiarezza».

Davide Villa

 

Presi d' assalto, dal primo pomeriggio, i centralini delle Asl, i telefoni dei medici di base, i numeri verdi degli hub regionali dove la campagna vaccinale avrebbe dovuto accelerare. «Chiamano pazienti fragili - dice Antonio, operatore di Torino - chiedono di essere rassicurati. La gente adesso vuole sapere se vaccinarsi è un rischio oppure no, se può ricevere Pfizer, o se può rifiutare AstraZeneca.

 

astrazeneca

Altri vogliono annullare gli appuntamenti e minacciano di non presentarsi. È il caos da piscosi: tutti gli sforzi per convincere i cittadini a mettere in sicurezza il Paese rischiano di essere bruciati». Inutili, o in ritardo, le informazioni ufficiali. «Mi hanno vaccinata domenica - dice Betta Fiore, agente della polizia locale di Bari - e la prima cosa che ho fatto oggi è leggere il numero del mio lotto AstraZeneca sul certificato.

ASTRAZENECA

 

Per fortuna non è quello ritirato, ma ad altri colleghi è andata male. Io però, fino a lunedì, ho avuto dodici ore di febbre a 39 e dolori muscolari diffusi. Prima di fare il richiamo devo avere la certezza che non ci siano altri effetti collaterali».

ASTRAZENECA

 

La beffa, per la maggioranza, è aver fatto il vaccino per senso civico, per poter lavorare in sicurezza. «Martedì è toccato a noi docenti dell' università di Padova - dice Arturo Lorenzoni, leader del centrosinistra in Veneto - e ci siamo presentati alla Croce rossa sperando di riprendere presto le lezioni in ateneo.

 

ANNAMARIA MANTILE

Tutti AstraZeneca, compreso il rettore Rosario Rizzuto: quasi tutti scopriamo ora che ci hanno dato dosi del lotto sospetto. Nessuna indicazione dalla Regione. Ho dovuto chiamare il medico, che mi consigliato di fare subito l' esame D-Dimero per verificare il rischio trombotico. Per fortuna, essendo già risultato positivo, non dovrò ricevere comunque una seconda dose ».

 

Tra i rischi, adesso, anche quello di precipitosi e improvvisati fai da te. «Mi chiamano i pazienti - dice Alessandro Caputo, medico di famiglia a Napoli - e mi chiedono se dopo la dose AstraZeneca possono assumere eparina, tachipirina o altri farmaci contro infarti e trombosi. La risposta è di non fare nulla in assenza di sintomi e senza aver prima consultato il medico».

 

vaccino astrazeneca

Dopo i sospetti diffusi da subito sul vaccino ora nella bufera, imputato di essere meno efficace dei concorrenti, arginare il panico non sarà facile. «Io l' ho fatto mercoledì nel padiglione del Museo della scienza e della tecnica - dice Cecilia Turon, insegnante di Milano - e ovviamente non ho controllato il lotto.

 

Per un giorno ho avuto la febbre, altri colleghi sono stati costretti a due giorni di malattia. È lei ora a dirmi la sigla del lotto ritirato: no, non corrisponde alla mia. Meglio così, ma prima di andare per il richiamo devo capire». Informazioni trasparenti e certezze scientifiche: questo adesso invocano gli italiani, travolti dalla pandemia e ora dalla diffidenza su uno dei suoi antidoti.

 

stefano paterno 1

«Lunedì mi sono presentato nell' hub della Nuvola - dice Iginio De Luca, 56 anni di Roma, artista e docente all' Accademia - e non ho avuto nemmeno una linea di febbre. Il mio lotto per ora non sembra aver causato trombosi. Resto fiducioso, ma è tutto il pomeriggio che il telefono del mio medico è occupato. Ho il richiamo il 22 maggio: prima di presentarmi voglio sapere cosa ne pensa». Tutti hanno dovuto firmare, come nota Letizia Carrera, sociologa dell' università di Bari, il consenso informato. Confusione e misure diverse, dopo le morti sospette, non rendono giustizia a chi ha offerto fiducia.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…