
QUAL È IL COLMO PER UN MEDICO NO VAX? ESSERE CHIAMATO A FAR PARTE DEL GRUPPO CONSULTIVO NAZIONALE SULLE VACCINAZIONI - È POLEMICA PER LA DECISIONE DEL MINISTRO DELLA SALUTE SCHILLACI DI ARRUOLARE MEDICI CON “POSIZIONI ANTISCIENTIFICHE”: L’EMATOLOGO VERONESE PAOLO BELLAVITE RITIENE CHE L’OMEOPATIA SIA “LA MEDICINA VERA” MENTRE IL PEDIATRA EUGENIO SERRAVALLE HA UN “APPROCCIO PRUDENTE” SUI VACCINI E MINACCIA QUERELE A CHIUNQUE LO CHIAMI “NO VAX” - LE NOMINE HANNO SPINTO I VIROLOGI A UNA RACCOLTA FIRMA PER CHIEDERNE LA REVOCA. ROBERTO BURIONI: “COME VEDERE DON VITO CORLEONE NOMINATO ALLA COMMISSIONE ANTIMAFIA…”
Estratto dell’articolo di Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”
Lo scontro tra «virostar» e no vax, bollati dai rivali come «ciarlatani», è ripartito sottotraccia, perché è quasi Ferragosto e gli anni del Covid sono fortunatamente lontani.
Ma la querelle sui medici con «posizioni antiscientifiche» arruolati dal ministro Orazio Schillaci nel Gruppo consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag) continua a contagiare il mondo della salute […]
Il Patto trasversale per la scienza (Pts) ha raccolto migliaia di firme per chiedere la revoca di due medici accusati di aver sostenuto «teorie prive di fondamento» e pubblicato contenuti «pseudoscientifici». Il primo, l’ematologo veronese Paolo Bellavite, sul web si racconta così: «Dal 1984 è stato professore di Patologia generale all’università di Verona (I), dal giugno 2017 è in pensione ma continua a svolgere ricerca come cultore della materia».
Insegna in Burundi come cooperante e sostiene che l’omeopatia sia «la medicina vera». La terapia farmacologica convenzionale e i vaccini, è una delle sue tesi più controverse, sarebbero una sorta di «tappeto volante su cui alcuni apprendisti stregoni lanciano in volo la gente». A sentire Bellavite, gli antidoti studiati per contrastare il Covid avrebbero «causato effetti avversi gravi, più di tutti i vaccini della storia umana».
Il secondo medico nel mirino è il toscano Eugenio Serravalle, pediatra e patologo neonatale. Sui vaccini spiega di avere un «approccio prudente», ma guai a definirlo no vax, perché si infuria e, intervistato dalla Verità , minaccia «onerose» querele: «Per la giurisprudenza consolidata si tratta di un insulto e di diffamazione».
A far esplodere il caso è stato il passo indietro di Francesca Russo, dirigente del dipartimento Prevenzione della Regione Veneto, in prima linea nella battaglia contro il Coronavirus. Con una lettera ai vertici del ministero della Salute, Russo comunica il suo rifiuto a entrare nel Nitag assieme a «componenti che hanno espresso posizioni non coerenti con le evidenze scientifiche in materia di vaccinazioni». […] Furibondi i volti noti degli anni della pandemia. Roberto Burioni: «È come vedere don Vito Corleone nominato alla commissione Antimafia».
Matteo Bassetti: «Uno dei punti più bassi mai toccati nella salute pubblica italiana». La Società italiana d’igiene (Siti) esprime «sconcerto».
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VACCINI GIOVANI
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