van gogh

ANATOMIA DI VAN GOGH  - PANZA: DA GENNAIO ARRIVA NEI CINEMA IL FILM DI JULIAN SCHNABEL SUGLI ULTIMI ANNI DI VITA DEL PITTORE OLANDESE - “IL RITRATTO CHE EMERGE DALLA PELLICOLA DERIVA DIRETTAMENTE DALLE MIE REAZIONI AI SUOI QUADRI, NON DA QUELLO CHE È STATO SCRITTO SU DI LUI” -  IL FILM E' COSTRUITO SUL SILENZIO, DIALOGHI E TRAMA QUASI SCOMPAIONO, PER TRASMETTERE GLI STATI D’ANIMO DI VAN GOGH - VIDEO

 

Pierluigi Panza - “Fatto ad Arte - Corriere della Sera”

 

van gogh

Da gennaio sarà nei cinema “Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità” un film di Julian Schnabel sugli ultimi anni di Van Gogh, dal rapporto con Gauguin a quello, viscerale, con il fratello Theo, al colpo di pistola che gli tolse la vita a 37 anni. Nella pellicola compaiono anche il dottor Gachet e Madame Ginoux (l’indimenticata Emmanuelle Seigner). Van Gogh è Willem Dafoe che ha vinto la Coppa Volpi all’ultimo Festival del Cinema alla Biennale di Venezia per questa pellicola. Ventidue anni dopo “Basquiat”, Schnabel, regista anche di “Prima che sia notte” e “Lo scafandro e la farfalla”, torna a parlare di arte con una pellicola (con la collaborazione di Jean-Claude Carriere per la sceneggiatura).

 

van gogh film

Ha dichiarato Schnabel: “Il ritratto di Van Gogh che emerge dal film deriva direttamente dalle mie reazioni ai suoi quadri, non da quello che è stato scritto su di lui”. In effetti è un film costruito sul silenzio, dove dialoghi e trama stanno due o tre passi indietro o quasi scompaiono, la cui finalità appare questa: trasmettere gli stati d’animo del pittore olandese. Ciò è raggiunto attraverso due soluzioni: la identificazione – molto pittorica e curata – dei paesaggi e delle cose da lui dipinte soprattutto durante il periodo di Arles e di Auvers-sur-Oise e attraverso la efficace recitazione di Dafoe.

schnabel

 

I primi piani dell’attore rivelano gli stati d’animo dell’artista, e ciò conferma in un film il segreto della pittura da Leonardo in poi: far sì che i volti trasmettano moti e passioni dell’anima. Gli esempi, in pittura, sono innumerevoli: il “Fanciullo morso da un ramarro” di Caravaggio , “Il bevitore” di Jusepe de Ribeira, gli studi sulle sopracciglia di Charles Le Brun, i tableaux di fisiognomica di dell’italiano Giovan Battista della Porta, sino agli esiti straordinari di quell’altro van Gogh che è Théodore Géricault quando dipinse i suoi “Alienati” (1822-23).

 

Géricault voleva fornire esempi concreti di umanità sofferente per lo studio diretto delle patologie secondo gli studi del dottor Etienne-Jean Georget, assistente di Philippe Pinel alla Salpetriere. Qui è Dafoe il soggetto unico al quale è affidato il compito di trasmettere all’osservatore l'intenso turbinio di sentimenti e di carica vitale che sono all'origine dell'atto del dipingere. Schnabel e Dafoe hanno provato a far questo in un’atmosfera in stile “Anatomia della Malinconia”, di Robert Burton  (1621). Il film, dunque, non è una narrazione, è un flusso di coscienza senza parole e per immagini alternato a rumori naturali e a musiche che potevano essere di maggior accompagnamento armonico.

 

Vincent van Gogh

Si può rappresentare l’anima di un artista nell’atto della fenomenologia della creazione? Beh, ci si può avvicinare, poiché se esistesse corrispondenza tra realtà e rappresentazione il mondo della rappresentazione – cioè l’Arte – sarebbe estinto (che, poi, è la tesi di Hegel). Ma in questo film emerge bene il momento viscerale e violento della fatica e della dedizione di Van Gogh alla creazione, con ovvie accentuazioni per esigenze filmiche (come l’incontro con i bambini della scolaresca). Ovviamente Schnabel ci vede anche un po’ della sua fatica alla creazione – diciamo quella dei suoi primi anni, più feroci nel gesto.

 

Anche il gesto di Van Gogh è reso un po’ più spontaneo e “di getto” di quello che forse era. Molte le scene che riproducono quadri dell’artista come “Campo di grano con volo di corvi” o  “Campo di grano sotto cielo nuvoloso”, naturalmente i “Girasoli”… Eccezionale la scena conclusiva, con la ripresa dall’alto della salma nella bara intorno ai suoi quadri, che i pochi amici intorno a lui prendono e se ne vanno per conservarne un ricordo.  E’ un film per amatori, ovviamente, e presuppone anche un po’ di conoscenza della vita di Gauguin, Van Gogh e del periodo.

SCHNABELvan goghvan goghat eternity s gate willem dafoe van gogh by julian schnabelSCHNABELSCHNABELat eternity s gate willem dafoe van gogh by julian schnabelSCHNABEL WARHOLwillem dafoe e julian schnabel

 

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…