armand mondo duplantis

“L’ASTA È COME LA MIA FIDANZATA, SPERO CHE LA MIA RAGAZZA NON SI OFFENDA” – IL FENOMENO SVEDESE DEL SALTO CON L’ASTA ARMAND “MONDO” DUPLANTIS, CHE HA RITOCCATO 14 VOLTE IL RECORD MONDIALE, SI RACCONTA: “IL DUELLO A DISTANZA CON BUBKA? È STATO UN GRANDE, MA NON È DELLA MIA GENERAZIONE” – “IL MIO SEGRETO? ODIO PERDERE: NON ACCETTO NULLA DI MENO DELL’ECCELLENZA. LA VERA SFIDA È CON ME STESSO” -  “SENTO DI POTER SALTARE ANCORA PIÙ IN ALTO. TECNICAMENTE NON DEVO CAMBIARE NULLA, PERÒ…” - VIDEO

Estratto dell'articolo di Gaia Piccardi per il "Corriere della Sera"

 

armand duplantis 3

Di persona è quasi mingherlino. […] Ma quando imbraccia l’asta, il suo superpotere, si trasforma. L’oro con record del mondo n.14, piazzato alla quota di 6,30 metri, ha fatto di Armand Mondo Duplantis, 25 anni, natali in Luisiana e passaporto svedese, la stella annunciata del Mondiale.

 

[…] Qual è la sua magia?

«Non è complicato: mi concentro e cerco di tirare fuori il salto migliore».

 

Lo stadio olimpico di Tokyo era totalmente sedotto.

«Il pubblico da me si aspetta il salto con primato. Felice di averglielo dato. Dopo il 6,10 ho citato il gesto con cui si sistemava la manica Ichiro Suzuki, grande giocatore di baseball giapponese. Mio fratello, che gioca, era nel pubblico: era un messaggio anche per lui».

 

[…]  Ricorda il primo salto?

«L’asta è cominciata come un gioco, come una buffa forma di mezzo di trasporto infantile: la usavo per scavalcare i fiumiciattoli, da bambino in Svezia. Era il mio giocattolo preferito».

 

armand duplantis e desire inglander 1

[…] dieci primati consecutivi con lo stesso attrezzo.

Ma non mi soffermerei troppo su questo dettaglio. Mi fido molto della mia tecnica. Ho speso tutta la stagione 2023 ad inseguire un’asta migliore ma non mi è stato di grande aiuto. Preferisco fidarmi di me e, poi, dell’attrezzo che uso».

 

Ci parla?

«Non è mai successo! E nemmeno le ho dato soprannomi. Però certo c’è un rapporto stretto, come per il tennista con la racchetta o per il pilota di F1 con l’auto. Se Desiré non si offendesse, potrei dire che l’asta è la mia ragazza…».

armand duplantis 2

 

Lei sembra l’atleta perfetto: talentuoso senza essere ossessionato, benvoluto dai rivali che l’hanno festeggiata.

«Vado d’accordo con tutti, dai miei genitori agli avversari. Anche io ho le mie sfide. Non ho la sensazione di avere una vita facile, forse ho imparato a gestire i momenti complicati, come tutti. Amo il mio sport, adoro saltare. Forse questo benessere si riflette nei risultati, quello che mi interessa davvero è nutrire le relazioni con le persone che mi sono vicine. Chi fa la vittima, non mi piace: devi sempre cercare una via d’uscita».

 

Pensa già alla sua eredità nell’atletica?

«I complimenti fanno sempre piacere ma quello che conta è l’impatto sul mio sport. C’è questo video che gira sui social, di me bambino che salto nel giardino di casa. Ecco, forse dovrei ricordarmi più spesso da dove vengo, restare più in contatto con il mio passato. Avevo grandi sogni, mi immaginavo sui palcoscenici più importanti. Ora che mi ci ritrovo, ci tengo a dire che sono riconoscente, grato di tutto. Mai avuto un piano B: non ricordo un periodo della mia vita in cui non abbia saltato con l’asta. Mio padre era un saltatore, mio fratello lo è stato. Mai voluto fare altro».

armand duplantis 1

 

Cosa la tiene ancora motivato?

«Anche qui, non ci sono segreti: non mi piace perdere. Non mi è mai piaciuto. Entro nello stadio e ogni volta mi si riaccende un fuoco dentro: non accetto nulla di meno dell’eccellenza. La vera sfida è con me stesso».

 

Il duello a distanza con Bubka è stato motivante, perlomeno all’inizio? Bubka il record l’ha ritoccato 35 volte, tra indoor e all’aperto.

«Più per mio padre, che per me. É lui che aggiorna la contabilità dei centimetri e dei record, è lui che mi allena e tiene le statistiche. Bubka è stato un grande, molto longevo, ma non è della mia generazione: io sono cresciuto ammirando Lavillenie. A Londra 2012 lo vidi diventare campione olimpico e pensai: perché non io? In ogni meeting posso saltare 6 metri, se voglio. Poi ci sono i fattori esterni: vento, sole, pioggia. Ma questo è un altro discorso».

 

[…] C’è potenziale inespresso?

armand duplantis 5

«Oh sì, quest’anno ho ritoccato il record quattro volte ma sento di poter saltare ancora più in alto. Tecnicamente non devo cambiare nulla, però la velocità al decollo può migliorare, ci sto lavorando. L’asta è un’alchimia delicata: servono timing, costanza, rapidità combinate insieme. Un talento, da solo, non basta».

 

[…] Tra il decollo e l’atterraggio c’è tempo di pensare?

«No. Il mio corpo reagisce seguendo istintivamente i movimenti che l’ho allenato a fare ma la mente è vuota. Il salto è fatto di sensazioni: da come salgo verso l’asticella, capisco se è buono o no. All’inizio c’era il panico della caduta da gestire. Non più». […]

armand duplantis e desire inglander 3armand duplantis 2armando mondo duplantisarmand mondo duplantisarmand mondo duplantisarmand duplantis armand duplantis armand duplantisarmand mondo duplantisarmand mondo duplantisdesire inglander armand duplantis 4

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…