artissima 2019

“ARTISSIMA” PROIBITA – “NEL 2018 FUMMO OSCURATI DA FACEBOOK MA NON PERMETTEREMO A UN ALGORITMO DI FERMARE L’ARTE” – LA DIRETTRICE ILARIA BONACOSSA PRESENTA LA 26ESIMA EDIZIONE DELLA FIERA TORINESE DEL CONTEMPORANEO: IL TEMA GUIDA SARA’ L'OSCURO RAPPORTO FRA DESIDERIO E CENSURA - "OGGI IL RAPPORTO FRA ARTE E SESSUALITÀ RAPPRESENTA UN DIAFRAMMA DI ROTTURA CHE VALE LA PENA SCANDAGLIARE”

Emanuela Minucci per www.lastampa.it

 

 

artissima 2019 alejandra hernandez

«Non permetteremo a un algoritmo di fermare l' arte». Ilaria Bonacossa lo dice sorridendo mentre osserva lo skyline di Milano dai piani alti della Torre Unicredit. La mission che si è data la nuova edizione di Artissima (la 26ª, prevista a Torino dal 31 ottobre al 3 novembre) da lei diretta per il terzo anno, dà inizio a questa battaglia, a cominciare dal tema-guida: la dialettica desiderio-censura.

 

«Chi meglio dell' arte può indagare il complesso rapporto fra l' immagine e il suo controllo?» si chiede la direttrice. Un' idea nata anche sulla scorta della spiacevole esperienza che Artissima visse l' anno scorso quando Facebook oscurò il profilo della fiera. La tagliola del social network scattò per aver pubblicato un' opera d' arte che raffigurava la sagoma di una ragazzina nuda disegnata a pennarello.

 

Quest' anno la fiera ha deciso di non girare intorno al problema. Sistemando fra i padiglioni dell' Oval al Lingotto una riflessione sull' arte contemporanea che funziona da parafulmine alle contraddizioni fra moralità e desiderio ai tempi di internet: «Inutile negarlo - aggiunge Bonacossa, riconfermata alla guida di Artissima per altri due anni - ci stiamo risvegliando più conservatori proprio in un momento di massima libertà.

 

artissima 2019 ilaria bonacossa

Ecco perché oggi il rapporto fra arte e sessualità rappresenta un diaframma di rottura che vale la pena scandagliare». E vale pure la pena di ricordare che solo l' inverno scorso, mentre la fiera stava selezionando le gallerie, la metropolitana di Londra censurò le immagini di nudo che pubblicizzavano la mostra viennese su Egon Schiele».

 

La «ligne de fuite» Ad affrontare simili contraddizioni figlie di questo tempo saranno 208 gallerie con parecchi esordienti: per la prima volta sotto i tubi d' acciaio bianchi della fiera ci saranno Giappone, Arabia Saudita, Cina, Egitto e Grecia. Mai come quest' anno poi Artissima sarà un evento diffuso in tutta la città.

 

Tra i focus più interessanti, proprio sul desiderio - con ingresso rigorosamente vietato ai 18 anni - Abstract Sex. We don' t have any clothes, only equipments, spiazzante progetto a cura di Lucrezia Calabrò Visconti e Guido Costa. Ospitato negli spazi di Jana, boutique a due passi dal Po, il progetto si interroga sulla rilevanza del desiderio nella ricerca artistica e culturale più recente. Lo fa attraverso video, sculture, opere su tela o carta e oggetti selezionati dalle gallerie che partecipano ad Artissima 2019.

 

«Le opere d' arte sono portatrici di immagini in grado di emancipare tabù rendendo fluidi i confini tra normale ed eccezionale - ragiona la direttrice - nel mondo digitale e sui principali social network il controllo preventivo rende sempre più difficile la diffusione del nostro patrimonio artistico. In un simile contesto il desiderio rimane una ligne de fuite, per dirla con Deleuze e Guattari: un'energia dirompente che riesce a infiltrarsi nelle crepe del sistema scardinando i limiti delle convenzioni».

artissima 2019

 

Chissà se parlerà di desiderio anche «Artissima Telephone», la mostra a base di suoni e immagini pensata su misura per gli scenografici e semibui spazi delle Ogr: una ricognizione sul telefono come mezzo espressivo artistico.

 

Succederà che da una cornetta - e la mostra sarà sul solco di quella tutta basata sul suono dello scorso anno - si potrà ascoltare e immaginate un' opera d' arte.

 

Le madeleine dell' Oval Artissima quest' anno fa il giro del mondo guardando in particolare alle frontiere inedite del Medio Oriente con Hub Middle East: la chiamata a Torino di gallerie, istituzioni e artisti attivi in un' area geografica strategica per lo sviluppo mondiale.

 

Resta invariato il numero delle sezioni cominciando da «Main Section» che raccoglie una selezione delle gallerie più rappresentative del panorama artistico mondiale (ne sono state scelte 98 di cui 51 straniere). «New Entries», invece, lo spazio riservato alle gallerie emergenti sulla scena internazionale avrà 20 gallerie di cui 15 straniere.

 

Molto attesa «Dialogue», format che sta piacendo anche all' estero, ma che Artissima ha sperimentato per prima: il matrimonio a sorpresa fra le opere di due artisti messe in stretta relazione (29 gallerie di cui 21 straniere).

 

due frame video jacopo milani ispirati al film teorema

Avrà otto espositori, infine,«Art Spaces & Editions»: gallerie specializzate in edizioni e multipli di artisti, project space e spazi no profit. Riconfermata dopo essere stata molto apprezzata dai collezionisti, per il terzo anno torna la sezione Disegni, ed è difficile immaginare che ormai non faccia parte del dna della fiera. «Back to the future» festeggia i primi dieci anni attraverso una ricognizione dei pionieri della contemporaneità che dal 2010 l' hanno trasformata nella sezione «madeleine» dell' Oval.

 

Infine «Present Future», il gruppo dei talenti emergenti, proporrà i lavori di 20 artisti presentati da 22 gallerie (16 straniere e 6 italiane). A uno di loro andrà il Premio Illy, assegnato da una giuria internazionale, che offre al prescelto (nel 2018 vinsero i temi dell' ingegneria genetica e della globalizzazione indagati da Pedro Neves Marques) l' opportunità di esporre al Castello di Rivoli. L' immagine guida di quest' anno racconta la dialettica desiderio/censura attraverso buchi della serratura affacciati sulle frontiere del proibito.

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VANCANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIN, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, MEZZI SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO