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LA BUCA DELLA LEGGENDA - MOLINARI BATTE TIGER WOODS E TRIONFA AL BRITISH OPEN, IL WIMBLEDON DEL GOLF: E’ IL PRIMO ITALIANO A VINCERE UNO DEI QUATTRO TORNEI PIÙ IMPORTANTI DEL MONDO - “FINALMENTE SONO STATO PERFETTO. ERA IL MIO GRANDE SOGNO” – IL CAPOLAVORO NATO GRAZIE AGLI USA E AL NUOVO STAFF. E ORA "CHICCO" SI CANDIDA AD ESSERE L’UOMO DA BATTERE IN 'RYDER' - LA COMMOZIONE DOPO IL TRIONFO - VIDEO

 

 

Daniela Cotto per la Stampa

 

L' emigrato del golf entra nella storia centrando la gara perfetta, il challenge della vita. Francesco Molinari sposta i confini del suo mondo sbancando il British Open, l' unico major che si tiene in Europa, uno dei quattro tornei globali più importanti.

 

molinari

È il primo italiano a riuscirci e a 35 anni si prende, con quel suo aplomb deciso e garbato, un posto nel gotha dello sport. Alza la coppa, la «Claret Jug», il sogno realizzato. È re nel Wimbledon del golf: «Questo è un evento che ha grande seguito mediatico, spero che mi abbiano visto tanti giovani, come successo a me quando Costantino Rocca andò molto vicino al titolo». Però senza vincerlo. Lui invece tiene il trofeo stretto tra le mani, incredulo e quasi stordito dall' impresa.

 

«Stavolta è toccato a me azzeccare la gara perfetta, non ho fatto errori, sono stato migliore degli altri. Era il mio grande sogno».

 

Nella mente gli passano tutti i momenti difficili che ha dovuto superare per arrivare così in alto. Dalla fatica per migliorare tecnicamente alla decisione di mettere nel cassetto la laurea in Economia e Commercio e prendere sacca e bastoni per trasferirsi a Londra, «la sede perfetta dalla quale partire per i tornei del Pga Tour in America». È stata questa la chiave del salto professionale di Francesco.

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Una vita divisa tra campo, aerei, fusi orari e famiglia (moglie e due figli). Oggi la sua testardaggine l' ha ripagato dei sacrifici, come sempre accade con chi ha talento e fa un patto con la fatica. Tecnica sopraffina, grande classe e nervi d' acciaio, qualità che l' hanno reso un giocatore completo con un posto d' onore nella storia del golf.

 

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Nella gara decisiva non lo ferma neppure il vento scozzese di Carnoustie. La sua corsa è inarrestabile, costante, solida: parte in coppia con il rinato Tiger Woods e il confronto aiuta entrambi. Non perde un colpo e non fa neppure un bogey, Chicco. Perfetto, stronca il giovane americano Xander Schauffele, l' ultimo rivale rimasto in corsa a poterlo impensierire. Ma prima ha saputo mettersi alle spalle Tiger Woods, Jordan Spieth, vincitore dell' edizione scorsa, Rory McIlroy e Justin Rose. Le grandi stelle.

 

Preparazione rivoluzionata Il trionfo di Molinari non stupisce chi ha seguito la sua evoluzione, la costruzione maniacale della sua seconda vita sportiva nata al Golf Torino insieme con il fratello Edoardo a cui dedica un pensiero forte: «Spero che si riprenda e torni in classifica dove merita di essere». Ha cambiato staff incastrando i tasselli di un puzzle che funziona alla perfezione. I colpi lunghi sono sempre stati il suo forte ma ha ingaggiato Denis Pugh per metterli in cassaforte.

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A lezione dal guru Il cambio vero nel gioco è arrivato con Philip Kenyon, che ha curato gli aspetti tecnici del putt; poi con Dave Alred, il guru del rugby ha lavorato sull' aspetto mentale. Battere la pressione, affrontare la gara con gli occhi da tigre e il gioco è fatto. Francesco ha centrato il 3° successo stagionale, dopo il Bmw Pga Championship (European Tour) e il Quicken Loans (Pga Tour). E nelle ultime 6 gare ha ottenuto 3 vittorie e due secondi posti con un rendimento che nessun campione in questo momento può vantare. Grazie a questa impresa Francesco stacca il pass per la Ryder Cup, l' evento mondiale che vedrà opposte Europa e Usa a Parigi dal 25 al 30 settembre.

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