ancelotti berlusconi

C'E' SOLO UN PRESIDENTE - "CARLO MAGNO" ANCELOTTI IN LODE DI BERLUSCONI: "HA TOLTO IL CALCIO DAL MEDIOEVO. SARA’ IMPOSSIBILE EGUAGLIARLO - IL PRIMO INCONTRO? FU QUASI UNO SCONTRO. MI DISSE: ‘MA E’ SICURO DI STARE BENE?’ RISPOSI: SE NE ACCORGERA’ PRESTO" - IL NUTRIZIONISTA, L’INVITO ALLA CASTITA’ PRIMA DELLA PARTITA COL NAPOLI, GLI SCHEMI FINITI NEL LIBRO DI VESPA

ancelotti berlusconi 4ancelotti berlusconi 4

Franco Ordine per “il Giornale”

 

Caro Ancelotti, se le ricordiamo che tra qualche ora Silvio Berlusconi compirà 80 anni, cosa le viene in mente?

«Beh, di fare gli auguri a colui il quale considero il mio presidente, il presidente della mia vita oltre che della mia carriera calcistica. Auguri Presidente, ma con la maiuscola, mi raccomando».

 

Scusi, perché con la maiuscola?

«Perché Silvio Berlusconi non è stato uno dei tanti presidenti che hanno dato lustro al calcio italiano e alla storia del Milan. Berlusconi è stato il grande innovatore che ha trascinato il calcio italiano dal medioevo all' era moderna liberandolo dalla polvere che c' era nel settore.

 

Pensi solo a questo dettaglio: oggi alcuni club hanno inserito nei loro staff la figura del nutrizionista, lui trent' anni fa parlava di alimentazione corretta a Milanello. Perciò il suo arrivo è stato vissuto, per molti versi, come una rivoluzione dell' antico. La mossa decisiva fu questa: organizzare la squadra di calcio come un' azienda.

ANCELOTTIANCELOTTI

 

Da questa discese tutto il resto: la catena di comando snella, le grandi ambizioni, le linee guida attraverso cui raggiungere il successo sintetizzato dal famoso motto vincere e convincere, dare spettacolo, rispettare l' avversario.

 

E per fare tutto ciò scelse un allenatore esordiente, Arrigo Sacchi, che praticava un calcio unico per l' Italia e offensivo. I risultati irripetibili, hanno raccontato tutto il resto e destineranno questa figura ai libri di storia. Lo dico a quelli del prossimo Milan: sarà impossibile eguagliare Silvio Berlusconi!».

 

Ci racconta qual è stato il suo primo incontro col presidente?

«Quasi uno scontro, in verità, avvenuto al telefono, qualche minuto dopo la firma del mio trasferimento dalla Roma al Milan. C' erano voci sempre più insistenti sul mio stato di salute, un ginocchio malandato insomma. Berlusconi a bruciapelo mi chiese: Ma sei sicuro di stare bene?. Gli risposi: Certo che sono sicuro e se ne accorgerà molto presto».

 

Da quel giorno com' è stata la vita al Milan con Berlusconi presidente?

ANCELOTTIANCELOTTI

«Una scoperta continua. Ogni giorno una sorpresa e una nuova idea da realizzare, ogni giorno un nuovo traguardo da inseguire. In cambio della dedizione assoluta alla causa rossonera, c' era anche una generosità unica. Pensi che a casa mia il presidente era per i miei due figli lo zio Silvio.

 

Sa perché? Perché, appena firmavo il nuovo contratto o incassavo un premio per una coppa vinta, tornavo con dei pacchi regali.

E loro, i miei bambini, chiedevano: da chi arrivano questi doni? Dallo zio Silvio rispondevo io».

 

Da frequentatore seriale di Milanello ne avrà di storie da raccontare sul presidente

ancelotti berlusconi 3ancelotti berlusconi 3

«Ne scelgo due simboliche. Comincio dalla cena fatta ad Arcore prima della sfida scudetto col Napoli di Maradona, maggio dell' 88: il presidente riunì la squadra e tra le raccomandazioni finali invitò a rispettare una settimana di castità assoluta per esprimere il massimo delle energie la domenica successiva.

Gullit si alzò, prese la parola e disse: presidente, creda a me, se aboliamo la castità, correremo di più. La risata collettiva stemperò la tensione di quelle ore».

 

La seconda?

«A Barcellona, prima finale di Coppa Campioni della sua epopea. Eravamo in pullman, non riuscivamo ad avvicinarci all' ingresso principale dello stadio per la marea di tifosi milanisti arrivati in Spagna, ottantamila addirittura, e Berlusconi rivolto alla squadra commentò: se dovessimo perdere, faremmo comunque notizia, diventerebbe il più affollato funerale di tutti i tempi!».

 

Quando tornò al Milan da allenatore, come cambiò il suo rapporto con Berlusconi?

ANCELOTTIANCELOTTI

«Non cambiò, fui circondato in ogni momento dei successivi 8 strepitosi anni, dal suo affetto oltre che dal suo incoraggiamento. Mai Berlusconi criticò il mio lavoro dopo una sconfitta, sempre, invece, dopo un successo, mi passava osservazioni per migliorare il gioco che mi facevano riflettere».

 

Ci fu in quel periodo il famoso diktat di giocare con 2 punte più un trequartista: se lo ricorda?

«Lo ricordo perfettamente. E io me la cavai con una furbata perché continuai in molte partite a giocare col famoso alberello di Natale, Shevchenko più Kakà e Rui Costa, con un piccolo trucco. Kakà, nell' elenco dei convocati, risultava sempre tra gli attaccanti».

ancelotti berlusconiancelotti berlusconi

 

I suoi appunti sugli schemi da calcio di punizione finirono anche in un libro di Bruno Vespa

«A poche ore da una finale, chiesi al presidente di assistere alla riunione tecnica con la squadra. E quando fu il momento di distribuire i foglietti con i disegni, li passai anche a lui. Alla fine del meeting gli chiesi: Presidente, come sono andato?. E lui: Promosso»

 

ancelotti gallianiancelotti galliani

Se lo immagina Silvio Berlusconi lontano dal Milan?

«La scelta di cedere il club che ha amato come un figlio deve essergli costata un' autentica sofferenza. Ma poiché l' uomo ci ha abituato, nella sua vita, a porsi sempre nuovi traguardi, sono sicuro che starà già pensando al giorno in cui tornerà a occuparsi del Milan e a inseguire altri successi per i prossimi trent' anni. È il mio augurio da tifoso del Milan».

ancelotti berlusconi 1ancelotti berlusconi 1ANCELOTTI BERLUSCONIANCELOTTI BERLUSCONI

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....