van der poel

NON SVEGLIATE IL CICLISTA CHE DORME - DUE RAGAZZINE IMPORTUNANO MATHIEU VAN DER POEL IN AUSTRALIA, ALLA VIGILIA DEL MONDIALE DI CICLISMO: IN UN VIDEO SI VEDONO LE GIOVANI CHE BUSSANO RIPETUTAMENTE ALLA STANZA DEL CAMPIONE E POI SCAPPANO INSEGUITE DALL'OLANDESE IN MUTANDE - IL CICLISTA È STATO ARRESTATO PER AVERLE SPINTONATE, MA PERCHÉ NESSUNO DICE NIENTE A 'STE RAGAZZINE, CHE HANNO COMPROMESSO DI UNO DEI FAVORITI AL TITOLO MONDIALE PER UNO "SCHERZETTO"? - VIDEO

Luca Gialanella per www.gazzetta.it

 

Mathieu van der Poel

Diventa ancora più intricata la vicenda di Mathieu Van der Poel in Australia alla vigilia del Mondiale di domenica scorsa. L’olandese, che ha 27 anni ed era uno dei grandi favoriti per la corsa iridata vinta poi da Evenepoel, è tornato a casa dopo la sentenza del giudice che l’ha condannato a una multa di poco più di 1.000 per aver spinto due minorenni, che facevano schiamazzi nei corridoi dell’hotel dove dormiva nella notte di sabato 24 settembre e si divertivano a bussare ripetutamente alla sua porta: in più, gli è stato imposto il divieto di ingresso in Australia per tre anni.

LE RAGAZZINE CHE BUSSANO ALLA SUA PORTA DI VAN DER POEL

 

Ma nelle ultime ore sono apparsi sui social alcuni video, fatti dalle stesse ragazzine che hanno attorno ai 13-14 anni, che mettono ancora più in difficoltà Van der Poel.

 

Mathieu Van der Poel è stato arrestato e poi rilasciato nella notte tra sabato e domenica prima del Mondiale (a cui ha comunque partecipato, ritirandosi però dopo soli 30 km) perché aveva spinto due adolescenti nel corridoio del suo albergo alla periferia di Sydney. Le due ragazzine, 13-14 anni, avevano bussato ripetutamente alla sua porta e lui non poteva dormire.

 

Qualche giorno dopo è spuntato sui social questo video in cui si vede una delle adolescenti bussare e successivamente allontanarsi correndo fino alla stanza dei genitori, inseguita dal campione della Alpecin-Deceuninck seminudo e infuriato

 

LE IMMAGINI

VAN DER POEL INSEGUE LE RAGAZZINE CHE BUSSANO ALLA SUA PORTA

Si vede una ragazzina che bussa alla porta e VdP che esce seminudo in mutande per lamentarsi del loro atteggiamento, infuriato. Le ragazze iniziano allora a correre per dirigersi verso la stanza dove stavano con i genitori, e Vdp inseguirle. A questo punto il fatto più intricato e pesante, secondo i testimoni della scena: Vdp apre la camera delle ragazzine, dove ci sono i loro genitori, e urla per lamentarsi del comportamento.

 

I genitori, a loro volta, protestano violentemente per l’invasione della loro privacy e chiamano la polizia. Intervengono i gendarmi, arrestano Van der Poel e lo tengono in commissariato fino alle 4 di mattina: Vdp paga la cauzione, torna in hotel, prende il via al Mondiale ma si ritira, distrutto fisicamente e mentalmente per la notte in bianco, dopo 30 chilometri.

 

IN TRIBUNALE

Mathieu van der Poel

Ma che cosa è successo veramente in questo hotel a Brighton-le-Sand alle porte di Sydney? E’ possibile che il giudice non avesse, lunedì durante l’udienza, tutti gli elementi in mano e nemmeno i video delle telecamere di sorveglianza o delle ragazzine, altrimenti è presumibile che l’atteggiamento sarebbe stato molto più pesante. Infatti nella sentenza con cui l’ha condannato, il giudice ha accusato Van der Poel di essersi fatto giustizia da solo: non avrebbe dovuto farlo, ma avrebbe dovuto chiamare la sicurezza dell’hotel.

 

Mathieu van der Poel

Il fatto che, in quanto ciclista professionista, Van der Poel avesse una gara importante davanti a sé non è stata una circostanza attenuante per il tribunale. Ma è stato scongiurato il rischio che fosse privato del passaporto per sei settimane. Cauta la squadra dell’olandese, l’Alpecin-Deceuninck: “Abbiamo preso atto degli eventi che si sono a Wollongong nelle ultime 48 ore. Inutile dire che è una vicenda nella quale tutti perdono qui, e non possiamo che esserne rammaricati.

 

In primis, il nostro obiettivo è stato quello di fornire assistenza legale in loco e di aiutare Mathieu van der Poel a tornare a casa rapidamente. Ora che è successo, vogliamo avere un quadro chiaro degli eventi, attraverso l’analisi del file completo (non abbiamo ancora i documenti del tribunale) e un confronto con Mathieu van der Poel e le persone coinvolte nel Team Olanda. Sulla base di ciò, determineremo quali ulteriori passi intraprendere”.

Mathieu van der Poel

 

PARLA L’OLANDESE

Appena atterrato di ritorno dall’Australia - con lui viaggiava l’iridato Evenepoel - Mathieu Van der Poel si è scusato per quello che è successo. “Certo che me ne pento. Anche io sbaglio, lo ammetto. Non avrei dovuto farlo e affrontare diversamente la situazione. Provo a mettermi questa storia alle spalle. Ora vado a casa per un po’, in cerca di pace. Lascio al team e all’avvocato il compito di affrontare gli sviluppi”, afferma il corridore dell’Alpecin-Deceuninck.

Mathieu van der Poel

 

 Il corridore olandese ha anche discusso di come avrebbe dovuto comportarsi. “Avrei dovuto informare la reception o comunque qualcun altro. Ma si stava facendo tardi e volevo solo dormire. Pensavo di poter risolvere da solo la situazione. Purtroppo non posso più cambiare quello che è successo”.

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