galleria borghese

ART-SPIA - MAT COLLISHAW SI CONFRONTA CON LA STORIA DELL'ARTE. CARAVAGGIO, TIZIANO, CANOVA. PROVA CORAGGIOSA PER QUALUNQUE ARTISTA VIVENTE QUELLA DI ENTRARE NELLA GALLERIA BORGHESE E DEPORRE LÌ ALCUNE OPERE (VIDEO)

Foto di Carbone per Gmt

 

Video di Veronica del Soldà per Dagospia

 

I Black Mirror di Mat Collishaw alla Galleria Borghese

 

 

Alessandra Mammì per Dago-art

 

 

san girolamo by collishaw   galleria borghese   carbone gmt 08san girolamo by collishaw galleria borghese carbone gmt 08

Matthew detto Mat Collishaw si confronta con la storia. Anzi con la storia dell'arte maiuscola. Caravaggio, Tiziano, Canova... Prova coraggiosa per qualunque artista vivente quella di entrare nella Galleria Borghese e deporre lì alcune opere. 

 

Difficilmente riesce. E anche qui, nonostante l'indubbia abilità di Collishaw, la lotta è impari. Ma la mostra “Black Mirror” (vedere per giudicare fino all'11 gennaio 2015) ha il pregio di non essere un omaggio. Collishaw affronta il Barocco aprendo il petto al plotone d'esecuzione della critica e degli storici dell'arte più ortodossa.

 

ricki sospisio e paolo federici  carbone gmt 31ricki sospisio e paolo federici carbone gmt 31

Costruisce con le sue mani, sontuose, nere e tornite cornici in vetro di Murano degne di un film di Tim Burton con cui racchiude alcuni specchi neri che ricevono tremolanti proiezioni di tre quadri di Caravaggio il “San Gerolamo”, la “Madonna dei Palafrenieri” e il “Davide con la testa di Golia”.

 

L'estraniante effetto di animazione che fa vivere i corpi e il tremolio dell'immagine che sembra illuminata da candele ci tuffa nel set e nel tempo in cui Caravaggio si mise all'opera. Stiamo guardando quello che lui vide.

 

E' il perturbante effetto Collishaw. Lo stesso che accoglie nella sala d'ingresso i visitatori dove il nostro mette in scena una versione spettacolare della “Strage degli innocenti” di Ippolito Scarsella, nella forma di una giostra o meglio uno Zootropio: giocattolo ottico di era vittoriana che gira su se stesso, donando movimento alle 300 sculturine e rendendo anche qui cinematografica la brutalità del dipinto.

ricki sospisio  e giada dobrensky  carbone gmt 32ricki sospisio e giada dobrensky carbone gmt 32

 

Mat ha dalla sua l'arma di giocare sulle impressioni forti. Fin dall'inizio quando (uscito dal Goldsmith College insieme agli altri Young British Artists) cimentandosi come tutti loro sul tema della morte, fotografa e ingigantisce il foro provocato da una pallottola in un cranio umano.

 

Fu un successone: “Bullet hole” lo lancia nell'Olimpo della giovane arte inglese. Seguiranno molte altre prove estreme in bilico fra la morte e la bellezza, il lusso e il disgusto. Farfalle stecchite da insetticida con le splendide ali rattrappite che si piegano in meravigliosi plissè mentre il corpo grigio è congelato nella paralisi improvvisa.

renato balestra carbone gmt 30renato balestra carbone gmt 30

 

Generose nature morte con frutti e cibi che generano vermi e putrefazione. Macabre immagini dell'ultimo pasto dei condannati alla sedia elettrica in Texas (“Last meal on death row”).

 

E via così... fino a questo confronto con il passato che guarda caso punta al Barocco e a Caravaggio, il più brutalmente e magicamente realista dei maestri del Seicento. A lui Collishaw dedica le cornici forgiate da lui stesso nei forni di Murano. «Ho scelto questo materiale perchè ha le sembianze di un solido ma tutti sappiamo che si tratta di un liquido paralizzato. Metafora dell'arrestarsi del tempo». Vanitas vanitatum et omnia vanitas (come scrive San Girolamo)...

mat collishaw e harry blain   carbone gmt 28mat collishaw e harry blain carbone gmt 28

 

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