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COME PRIMA, PIU’ DI PRIMA: JUVE E ROMA SONO ANCORA LE SQUADRE DA BATTERE - SE IL CHIEVO NON È STATO MAI SERIAMENTE IN PARTITA, COLPISCE LA FACILITÀ DI GIOCO DELLA ROMA CONTRO LA FIORENTINA - L’IMPEGNO DEGLI ULTRÀ GIALLOROSSI: NUOVO CORSO DOPO LA MORTE DI CIRO

1. LA LORO SUPERIORITÀ È NETTA

Mario Sconcerti per Corriere della Sera

GARCIA E CONTEGARCIA E CONTE

 

Juventus e Roma ricominciano da una superiorità molto netta, non prevista in questa misura. Nella Juve colpisce il gran numero di giocatori che arrivano in area avversaria, spesso anche sette, frutto di un’intesa che viene da lontano ma anche di una piccola velocità in più, di un bisogno continuo di cercare le zone profonde del campo.

 

Molto dipende anche dalla sudditanza dell’avversario, il Chievo non è stato mai seriamente in partita, difficile valutarne anche le possibilità generali. Colpisce che la stessa facilità di gioco abbia avuto la Roma contro una Fiorentina molto più accreditata del Chievo. Il primo tempo della Roma è stato da manuale. Pressing alto, ai limiti dell’area fiorentina, impossibilità di ripartire degli avversari. Continui cambi di velocità.

 

abatantuono twitta le prime parole di allegri alla juveabatantuono twitta le prime parole di allegri alla juve

Il tratto comune tra le partite di Chievo e dell’Olimpico è stata proprio la facilità con cui Roma e Juve hanno fondamentalmente dominato. La Juve ha segnato subito, ha tenuto sempre il pallone, ha colpito tre pali, ha costruito almeno altre quattro azioni chiare da gol. È stata avvolgente, è diventata pericolosa partendo da ogni zona del campo, come non si era mai vista durante l’estate.

 

A conferma che le squadre vere detestano le amichevoli perché non aggiungono niente a chi ha già vinto molto. In questa giostra di preziosismi che non ha quasi mai smesso di girare, si sono inseriti alcuni numeri di Coman davvero interessanti. Un po’ impreciso, ma completo nei tratti fondamentali di un attaccante: personalità, fisico, dribbling, tiro.

 

Non sorprende perché sia già nato un campione, non è così. Sorprendono la semplicità e la forza del suo debutto. La Roma ha sofferto di più nella ripresa, ha corso meno, ha subìto il ritorno della Fiorentina, ha avuto anche fortuna, ma giudicando la partita come inizio di un cammino, è stata chiara la qualità diversa tra le squadre e la grande potenzialità complessiva della Roma.

 

L’impressione è che si stia ricominciando da dove eravamo rimasti. Juve e Roma sono le migliori, con i loro limiti, ma anche con quelli degli avversari. Sono ancora le squadre da battere. Se può riuscirci qualcuno cominceremo a capirlo da oggi.

 

2. LA ROMA COME PRIMA, PIÙ DI PRIMA - DOMATA LA FIORENTINA DI MONTELLA L’IMPEGNO DEGLI ULTRÀ GIALLOROSSI: NUOVO CORSO DOPO LA MORTE DI CIRO

AUDITORIUM DEL GONFALONE - GERVINHOAUDITORIUM DEL GONFALONE - GERVINHO

Luca Valdiserri per Corriere della Sera

 

«Non farò mai paragoni con la squadra dello scorso campionato. Sono due storie diverse». Rudi Garcia lo ha detto alla vigilia di Roma-Fiorentina ma i primi 90’ del campionato 2014-2015 dicono almeno tre cose per chi è costretto a confrontare: 1) si può non prendere gol anche senza i due draghi della difesa passata: Benatia (partito e chiamato Trenta Denari dalla curva) e Castan (infortunato); 2) la qualità del gioco è ancora migliorata; 3) il giorno che Gervinho segnerà anche i gol facili gli basterà il girone d’andata per diventare capocannoniere.
 

NAINGGOLAN MOGLIE NAINGGOLAN MOGLIE

La Roma riparte con la mentalità giusta e i simboli sono Nainggolan — un gol e un assist —, perfetto per 90’; De Sanctis che salva due volte — su punizione di Ilicic e tiro di Babacar — un pareggio che la Fiorentina avrebbe meritato poco ma che Montella, alla sesta sconfitta viola contro la sua ex squadra, ha cercato con ostinazione cambiando e ricambiando squadra; Keita, che entra dalla panchina con l’esperienza di un vecchio bucaniere e l’entusiasmo di un giovane.

 

NAINGGOLAN CON LA MOGLIE NAINGGOLAN CON LA MOGLIE

Quando salirà la tenuta fisica, la Roma può davvero correre per ogni traguardo. La Fiorentina ha pagato l’assenza dal campo di Pepito Rossi, infortunato, ma soprattutto quella di Mario Gomez, non pervenuto per 90’.


Il presidente James Pallotta passa sotto la curva, dove c’è anche Rodrigo Taddei, a un’ora dall’inizio della partita. Dagli ultrà arriva un comunicato che — ripulito da qualche banalità — è un grande passo avanti e fa sperare in un calcio migliore, dove trovino spazio tutte le voci.

LE SCARPE DI GERVINHOLE SCARPE DI GERVINHO


«La morte di Ciro Esposito è per noi una tragedia abnorme, che però, per come è avvenuta, esula dal mondo ultras. È una vicenda disgraziata e dolorosa che ha distrutto la vita di due famiglie, portando alla morte assurda di un giovane e alla quasi sicura amputazione della gamba di un altro (Daniele De Santis, l’ultrà romanista accusato di aver ucciso Ciro; ndr ). È arrivato il momento di ammettere le proprie responsabilità e impegnarsi verso un nuovo corso».

NAINGGOLAN CON LA MOGLIE NAINGGOLAN CON LA MOGLIE


Gli ultrà giallorossi ammettono di aver sbagliato «modi e tempi» dello striscione di solidarietà con Daniele De Santis. Sembra una cosa normale e invece, nella logica del «muro contro muro», è una piacevole sorpresa. Ci sono le critiche alle leggi draconiane e le solite accuse ai giornalisti, ma è importante anche l’autocritica: «Abbiamo permesso che improvvisati capitani di ventura si ergessero a leader, dettando comportamenti difformi da quello che è stato e dovrà tornare ad essere il nostro stile. Le coltellate a ignari sessantenni e a studenti fuori sede non sono gesti ultras ma azioni vili che noi abbiamo la colpa di non aver arginato».

DANIELE GASTONE DE SANTIS DANIELE GASTONE DE SANTIS


Il calcio può ripartire da qui e dall’ennesima partita interessante tra Roma e Fiorentina, due squadre che, quando si affrontano, regalano sempre gare non banali. Garcia sorprende con il 4-2-3-1 e un pressing altissimo, quello che al 28’ permette a Nainggolan di recuperare palla e servire Gervinho in profondità.

 

L’ivoriano fa tutto bene tranne il tiro, respinto da Neto, ma è ancora Nainggolan a raccogliere e mandare in porta un destro al volo tutt’altro che facile. Palla recuperata, assist, azione seguita e gol sulla respinta del portiere. Un piccolo manuale di quello che deve fare un centrocampista e che fa felice un allenatore.

DANIELE DE SANTIS GASTONE DANIELE DE SANTIS GASTONE


Montella capisce che la Fiorentina manca di qualità a centrocampo, il reparto che è sempre stato la sua forza. Così boccia da solo la sua mossa a sorpresa — Brillante in campo dall’inizio — e sostituisce l’australiano con Ilicic. Borja Valero torna a fare l’interno e non più il trequartista dietro a Babacar e Mario Gomez.
Nella ripresa, con il nuovo assetto, i viola costruiscono almeno un paio di occasioni ma il raddoppio di Gervinho, a tempo scaduto, dà alla gara il suo risultato più giusto. La caccia alla Juve è aperta.
 

 

 

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