la mostra caravaggio e artemisia- la sfida di giuditta 12

EROS E TANATOS – AL VIA A PALAZZO BARBERINI LA MOSTRA “CARAVAGGIO E ARTEMISIA: LA SFIDA DI GIUDITTA”. L’ESPOSIZIONE SI SVILUPPA INTORNO AL TEMA PROPOSTO DALLA TELA CARAVAGGESCA “GIUDITTA CHE DECAPITA OLOFERNE” A 70 ANNI DALLA RISCOPERTA DEL CAPOLAVORO (E A 50 DALL’ACQUISIZIONE DA PARTE DELLO STATO ITALIANO) – NEL PERCORSO 31 OPERE CHE INDAGANO L’EPISODIO DI GIUDITTA, DA TINTORETTO A GIOVANNI BAGLIONE…

Lina Cilli per “il Messaggero”

 

LA MOSTRA CARAVAGGIO E ARTEMISIA- LA SFIDA DI GIUDITTA 12

Ha gli occhi spalancati, accesi di terrore, Oloferne, mentre Giuditta, sicura del gesto nonostante l'orrore tradito dal volto, affonda la lama nella sua gola, nella rappresentazione che dell'episodio biblico offre Caravaggio. È già spento, invece, lo sguardo dell'uomo, vittima di un'azione potente, forte anche nella muscolatura e nella presa, nella raffigurazione che della vicenda di Giuditta propone Artemisia Gentileschi.

 

IL DIALOGO

È un intenso dialogo tra visioni differenti della medesima narrazione a comporre il percorso della mostra Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta. Violenza e seduzione nella pittura tra Cinquecento e Seicento, a cura di Maria Cristina Terzaghi, presentata dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica a Palazzo Barberini, da oggi al 27 marzo, a settant' anni dalla riscoperta del capolavoro di Caravaggio e a cinquanta dall'acquisizione da parte dello Stato Italiano.

 

LA MOSTRA CARAVAGGIO E ARTEMISIA- LA SFIDA DI GIUDITTA 7

Nell'iter, trentuno opere che indagano l'episodio di Giuditta, da Tintoretto a Lavinia Fontana, da Giovanni Baglione a Mattia Preti, da Valentin de Boulogne a Giuseppe Vermiglio, il raro Biagio Manzoni e altri maestri, oltre, ovviamente a Caravaggio e Artemisia Gentileschi. «Caravaggio si immedesima in Oloferne, per interrogarsi su cosa accade nel momento della morte. Artemisia da donna si immedesima invece in Giuditta», spiega la curatrice.

 

LA DISTANZA

Ecco la diversità della narrazione. Ecco la distanza tra i due soggetti. L'episodio biblico nelle sue interpretazioni si fa occasione e misura della rivoluzione operata da Caravaggio. E modo per riscoprire un capolavoro e la sua storia. Fu il restauratore Pico Cellini, vedendo la prima grande mostra sull'artista e i caravaggeschi, curata da Roberto Longhi, a Milano, nel 1951, a ricollegare lo stile a quello di una tela, attribuita a Orazio Gentileschi, che aveva visto da ragazzo in un palazzo romano. «Cellini fece una foto della tela e la portò a Longhi - racconta Terzaghi - che ottenne immediatamente la proroga della mostra per poterla includere».

LA MOSTRA CARAVAGGIO E ARTEMISIA- LA SFIDA DI GIUDITTA 3

 

LA NOVITÀ

 L'opera fu eseguita da Caravaggio, nel 1599, per il banchiere Ottavio Costa, che ne proibì l'alienazione e perfino la riproduzione. Le cautele però non furono sufficienti a nascondere la novità della composizione che si impose all'attenzione. L'iter prende le mosse da lavori cinquecenteschi per poi guardare a Caravaggio e ai suoi primi interpreti, approfondire il tema con Artemisia Gentileschi, che punta l'attenzione sulla raffigurazione della figura femminile come donna forte, e infine concentrarsi sul confronto tra il tema di Giuditta e Oloferne, quello di Davide e Golia, nonché il martirio di Giovanni Battista.

caravaggio

 

«Questa mostra - dice Flaminia Gennari Santori, direttrice delle Gallerie Nazionali - corrisponde perfettamente alla mia visione di un museo in continua narrazione polifonica. Un racconto in costante evoluzione con l'obiettivo di offrire chiavi di lettura sempre diverse ai nostri visitatori». Via delle Quattro Fontane 13, da oggi al 27 marzo, mart-dom 10-18, www.barberinicorsini.org

LA MOSTRA CARAVAGGIO E ARTEMISIA- LA SFIDA DI GIUDITTA LA MOSTRA CARAVAGGIO E ARTEMISIA- LA SFIDA DI GIUDITTA 1LA GIUDITTA ATTRIBUITA A CARAVAGGIO LA MOSTRA CARAVAGGIO E ARTEMISIA- LA SFIDA DI GIUDITTA 4

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?